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Un paio di ore dopo, io e Noemi eravamo finalmente sul treno e lei sembrava essersi rilassata. Io incominciai ad ascoltare la musica come mio solito e a guardare fuori dal finestrino. È inutile dire che mi addormentai per qualche ora; infatti mi svegliai praticamente a metà viaggio. Nel frattempo, Noemi stava leggendo un libro e aveva una faccia abbastanza divertente.

"Amo, ma che stai leggendo che c'hai 'na faccia?" dissi ridendo. Lei mi passò il libro ancora scioccata. "Ma è Icebreaker?" le chiesi io. "Sì, tu leggi e basta," mi costrinse. Così cominciai a leggere e capii che fosse una scena spicy. Dopo nemmeno tre righe stavo sclerando peggio di lei e quelli seduti intorno a noi si girarono a guardarci male. "Ma lascia stare, amo, sclero male. Ho letto anche di peggio!" le dissi ridacchiando. "Tu sei peggio di me! Tu leggi e basta, non hai mai fatto pratica!" la guardai malissimo. "Stai zitta!" le dissi arrabbiata. "Sto aspettando quello giusto!" "Ma smettila, secondo me stai aspettando di trovare un malessere da cui farti spezzare il cuore!" disse ridacchiando. "Spero che tu stia scherzando," dissi ridendo. "No, ti pare," mi fece una faccia che diceva 'ovvio che scherzo'.

Le ore seguenti passarono in fretta. Nel frattempo, guardai su Pinterest un paio di spunti per le unghie che mi devo fare per Sanremo. Per fortuna, un'amica di Noemi fa l'estetista e riesce a raggiungerci tra un paio di giorni per sistemarmi le unghie.

Finalmente arrivammo all'hotel, posai le valigie e mi sedetti sul letto e sentii bussare.

Mi sembra quasi di vivere un déjà vu...

Mi alzai e davanti c'era Jack. "Cosa vuoi?" feci la finta offesa. "Non sarai ancora offesa per il fatto delle rughe, vero?" mi chiese ridendo e io gli tirai un coppino sul collo. "Ahi!" si lamentò. "Considerala come la mia vendetta nei tuoi confronti." "Il viaggio come è andato?" mi chiese. "Bene, dai. Ho dormito praticamente tutto il viaggio," dissi facendolo entrare in camera. "Tu tutto a posto?" "Ma sì, dai. Siamo arrivati stamattina pure noi e gli altri sono andati subito a riposare. Ci dobbiamo dividere le camere e io sono con Faster. Prima di venire qua stava dormendo," disse ridendo. Io annuì e basta. Nel frattempo, misi la valigia sul letto e la aprii per sistemare i vestiti.

Lui nel frattempo mi guardava sistemare i vestiti. "Questi devi metterli durante il festival?" chiese indicando un vestito. "Sì, ovvio. Cosa pensavi, li indossassi dentro l'hotel?" chiesi ridendo. "Magari... che ne so, io vado in giro sempre con vestiti di Palm Angels," iniziammo a ridere. "Comunque sono stra in ansia e mancano cinque giorni al primo giorno di festival!" dissi iniziando a camminare avanti e indietro per tutta la stanza. "Comunque uno di questi giorni devo farmi le unghie, ti va di farmi compagnia?" gli chiesi facendo gli occhioni dolci per convincerlo. "Please?" Lo guardai di nuovo con gli occhi dolci. Lui sbuffò. "Va bene."

CAMBIARE NON POSSO // FasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora