Quattordicesimo capitolo.

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Lui mi guarda stupito, come se non fosse possibile che quelle parole siano uscite dalla mia bocca.

Fa uno di quei sorrisi che ti illuminano, anzi di accecano.

Sentiamo un tonfo e l'ascensore si apre ma c'é il muro che impedisce l'uscita.
-Ragazzi come state?- sentiamo la voce che prima ci aveva rassicurati di farci uscire.

Noi non rispondiamo e entrambi alziamo la testa in direzione della voce.

C'era solo una piccola parte aperta in cui non arrivava il muro. Ma circa 40 centimetri.

-Ragazzi dovrete uscire da qui sopra- continua a dirci quell'uomo.

-tu sicuramente non riuscirai ad uscire, non entrerai mai in 40 centimetri di spazio ahah-

-te fa ride sta cosa?- dice sorridendo.

-un pochino-

-e mi lasceresti qui tutto solo?-

-mhhh... domanda difficile-

-e menomale che me vuoi bene oh-

-dai usciamo di qui- gli dico tirandolo per la mano verso l'uscita ossia verso il muro.

Ci lanciano una corda sulla quale ci dice di arrampicarci per poter uscire da sopra.

-vai prima tu, così ti aiuto io a salire- dice Mattia.

-va bene- afferro la corda e cerco ti tirarmi su, é difficile.. mi fanno male le mani.. fortuna che Mattia mi prende in braccio da sotto rendendomi l'azione facilissima.

Riesco ad uscire e il tizio che ci ha parlato finora mi prende per le braccia aiutandomi.
-'a puoi lascià che dici?- dice infastidito Mattia vedendo che nonostante fossi riuscita ad uscire quello continua a tenermi fra le braccia.

-sto solo controllando che stia bene- risponde quel poverino in sua difesa.

-sta bene e se sta bene 'o controllo io-

-geloso il tuo ragazzo- dice il tizio rivolgendosi a me.

-no.. non é il..- non riesco a finire la frase dato che vengo interrotta da Briga che dice:
-si só geloso!- mentre si arrampica alla corda e sale su come se niente fosse.

-ce l'abbiamo fatta!- esclama felice il vigile del fuoco (sempre lo stesso).

-si finalmente.- dico io.

-sicura di star bene piccola?- mi chiede

-ma sei ottuso? Non só fatti tua! Devi stà distante... sta confidenza lei non te l'ha data.- ringhia Briga.

-Mattì la vuoi finire?! Si sto bene grazie, non si preoccupi. Finalmente respiriamo l'aria ahah- faccio una risata forzata per distogliere la situazione critica.

-andiamo- mi tira Mattia per il braccio, furioso.

Ci addentriamo nell'albergo.

-te pare normale?- mi dice.

-ma cosa???-

-che flirti con quello-

-flirtare?? Ahaha ma stai scherzando vero?-

-non sto scheresando.- si ferma.

-eh allora? Potrei mai flirtare con un vigile del fuoco, appena conosciuto che puó essere mio padre?-

-avrà avuto na trentina d'anni-

-pure che ne aveva 18, non esiste. Vuol dire che non hai capito niente di me.-

Briga, Mattia Briga.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora