Mi riscuoto dai miei pensieri e decido di raggiungere i ragazzi di sotto. Mi dirigo verso le scale per poi ritrovarmi in salone dove tutti i miei amici stanno conversando tra loro.
«Hey Vic, ti va di unirti a noi?» mi chiede Gar sorridendo ed io annuisco ricambiando il suo sorriso. Mi siedo sul divano vicino a Rose che mi lancia un'occhiata con la coda dell'occhio mentre nasconde un sorrisetto. Io la guardo confusa, ma poi la mia attenzione viene attratta da Dick che mi squadra per poi leccarsi lentamente il labbro inferiore, facendo suscitare in me molte emozioni contrastanti che mi obbligano a spostare immediatamente lo sguardo e facendomi arrossire.'Maledetto Grayson'
Ma la mia curiosità è troppa e i miei occhi tornano su di lui che ora sta parlando con Hank di non so cosa. I miei occhi lo scrutano, o meglio, seguono i muscoli in tensione delle sue braccia per via dei movimenti che sta facendo mentre parla.
«Tu sei d'accordo, Vi'?» mi risveglia Rachel ed io la guardo confusa, scatenando una risata da tutti i presenti.
«Stavamo decidendo se prendere la pizza stasera, ti andrebbe bene?» ripete la domanda Donna ed io arrossisco imbarazzata per poi annuire.
«Sì, grazie» rispondo e loro mi sorridono.
«Ultimamente sei più distratta, Vic, è successo qualcosa?» mi chiede Kory ed io, come se fosse qualcosa di naturale, lancio uno sguardo a Dick che, con mio grande stupore, mi stava già guardando. I nostri occhi si incontrano e, per un breve istante, mi sembra che tutto intorno a noi si sia fermato e abbia perso valore. Vedo il suo solito sorrisetto malizioso comparire sulle sue labbra e distolgo lo sguardo prima che gli altri se ne accorgano. Io guardo nuovamente Kory e scuoto la testa in segno di negazione.
«No, tranquilla» le sorrido e lei ricambia il sorriso annuendo, anche se so che è un osso duro e che non mi crede fino infondo, ma la ringrazio mentalmente per non continuare quello che sarebbe potuto diventare un interrogatorio.Mentre gli altri continuano a parlare e a ridere ogni tanto ai battibecchi tra Jason e Hank, io mi alzo per andare a prendere un bicchiere d'acqua.
Mi dirigo in cucina, apro la credenza sopra al lavandino ma noto che i bicchiere si trovano nello scaffale più alto. Sbuffo e mi guardo intorno, nella speranza di trovare una sedia, ma non ne vedo nemmeno l'ombra.
Decido di arrangiarmi e mi metto sulle punte allungando il più possibile il mio braccio, ma sembra che nemmeno così funzioni. proprio quando sto per rinunciare, una mano raggiunge la mia e mi prende il bicchiere al mio posto. Il mio sguardo scruta il braccio che ricopre il mio e vedo i muscoli che saprei riconoscere ovunque.«Sei così bassa che nemmeno riesci a raggiungere un bicchiere» le sue labbra sfiorano il mio orecchio, procurandomi dei brividi lungo la schiena e sento il suo petto schiacciarsi contro di essa.
«E tu sei uno stalker» gli dico e sento una sua mano passare tra i miei capelli, facendomi rabbrividire ancora di più.
«Oh ora sono uno stalker?» mi chiede ridacchiando e le sue labbra lasciano un dolce bacio sulla pelle sensibile tra il mio orecchio e il collo. I miei occhi si chiudono per un secondo per poi riaprirsi.
«Sì, Grayson...» io sussurro in risposta e lo sento di nuovo ridere contro il mio collo.
«Forse hai ragione, sono uno stalker, ma posso dedurre da come rispondi al mio tocco che non ti dispiace per niente essere seguita da me» sussurra con voce bassa e seducente mentre si spinge con più forza contro la mia schiena.
«E... e se mi dispiacesse invece?» io gli chiedo con una punta di sfida nella mia voce. Lui stacca le sue labbra dal mio collo e si riavvicina al mio orecchio.
«Dimostralo» mi sussurra in risposta, con voce ancora più bassa. Io giro la testa verso di lui e incontro i suoi occhi, che ora, pieni di desiderio e lussuria, sembrano ancora più scuri e pericolosi.«Come?» lui mi si avvicina e sento una sua mano che dal mio fianco si sposta alle mie cosce, più precisamente al mio interno coscia, dove inizia a salire.
Il mio cuore inizia a battere sempre più forte, le mie guance vanno a fuoco e il mio corpo inizia a tremare sotto il suo tocco così gentile ma che lascia una scia focosa sulla pelle nuda delle mie cosce.
La sua mano raggiunge l'orlo dei miei pantaloncini e il fiato mi si mozza in gola. I suoi occhi non lasciano mai i miei e inizia a giocare con il tessuto.«Fermami» mi sussurra all'orecchio con voce roca e le sue dita stuzzicano la mia intimità attraverso i pantaloncini. Io mi appoggio di più al ripiano davanti a me e abbasso la testa cercando di non cedere al suo tocco.
«Dick... non puoi dire sul serio» io sussurro ma le sue dita continuano a muoversi facendomi tremare ancora di più.
«Invece sono molto serio» inizia a lasciarmi dei baci sul collo.
«Fermami o non sarò più in grado di trattenermi» mormora sulla mia pelle e a me sembra tutto così surreale. Sa che non posso fermarlo, sa che anche io lo voglio... quindi perché vuole che io lo fermi?Improvvisamente le sue dita si spostano e lui si tira indietro. io mi giro confusa e lui mi mette il suo indice sulle labbra, facendomi segno di non dire nulla.
«Ragazzi, dobbiamo andare» dice Donna, entrando in modalità "agente secreto".
«Che succede?» le chiede Dick, con quel suo tono da detective.
«Due uomini, che noi sospettiamo siano degli scagnozzi di Dead-stroke, stanno cercando delle informazioni su di noi hackerando i nostri computer. Far ha trovato la loro posizione» ci informa Donna per poi scomparire dalla nostra vista. Dick le va dietro ed io lo seguo ma poi lui si blocca davanti a me e si gira per guardarmi dall'alto in basso. Fa un mezzo sorriso mentre incrocia le sue braccia muscolose al suo petto. I suoi occhi incatenati ai miei.
«Dove pensi di andare, coccinelle?» mi chiede divertito ed io alzo un sopracciglio, credendo che fosse ovvio.
«A vedere i computer e a scoprire cosa ha scoperto Gar, mi sembra ovvio» io gli rispondo ma lui scuote la testa ridacchiando per poi tornare serio.«Tu non vai da nessuna parte» mi dice con un tono che suggerisce sia più un ordine.
«Non puoi escludermi da questo caso, Dick» protesto cercando di sorpassarlo ma lui mi ferma dalle spalle e si abbassa un po' verso di me. Il suo fiato caldo mi stuzzica la punta del naso.
«Per una buona volta ascoltami, Vic. Dead-stroke ti ha pugnalata una volta e sei stata fortunata ad essere sopravvissuta. Non sfidare la sorte» mi dice. Forse ha ragione, ma io voglio dare una mano.
«Ma io-» provo a dire ma lui si raddrizza e mi dà le spalle.
«Non provarci, Vic, per quanto i tuoi occhi siano terribilmente allettanti e carini, ho già preso la mia decisione. Con Dead-stroke non si scherza e non ho intenzione di metterti nei guai» queste sono le ultime parole che sento uscire dalla sua bocca perché poi, senza nemmeno rendermene conto, mi lascia da sola in cucina.'Dannato Grayson'
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"Just friends"
FanfictionVictoria Moore, una ragazza vivace, curiosa e sì, un po' ficcanaso. Vissuta per la maggior parte della sua infanzia con i suoi genitori in Michigan. Un enorme incidente però segnò la sua vita. E come se non bastasse, venne affidata ad una psicopatic...