Riley
"Non sono mai salita su un aereo, questa è la mia prima volta, e sono sola." Pensai che non esistesse cosa peggiore. Dagli altoparlanti si sentì una voce che disse di allacciare le cinture e che l'aereo sarebbe decollato in pochi minuti, tutto questo mi mise molta ansia e mi fece iniziare a tremare così tanto che perfino l'hostess se ne accorse e mi chiese se avessi bisogno d'aiuto. Avrei voluto dirle di sì, che sarei voluta scappare da quell'aereo, ma avrei infranto il mio sogno: fare l'anno all'estero.
<<Sto bene, grazie. Questa è la prima volta che salgo su un aereo e sono un po' agitata>>risposi
<<Oh, tranquilla. Se hai bisogno di qualsiasi cosa puoi pure chiamarmi. Hai mai avuto degli attacchi di panico?>> chiese facendosi più seria.
<<Mhh,no>>dissi pensandoci prima di parlare<<starò bene>> mi sforzai di sorriderle e le chiesi una bottiglietta d'acqua, da cui bevvi subito per cercare di tranquillizzarmi.Dopo qualche minuto l'aereo decollò e mi sentii più tranquilla. Mi presi un po' di tempo per me stessa e per pensare a ciò che mi sarebbe aspettato all'atterraggio.
Ripensai a tutti i momenti felici passati con le mie amiche, al giorno in cui scoprii di poter partire per la California, ai bei momenti trascorsi con mia madre...
Mi sforzai,invece, di non pensare ai brutti momenti...ma ci riuscii provando a ripensare a tutto ciò che mi sarebbe aspettato al mio atterraggio. Chiesi all'assistente di viaggio una coperta e provai ad addormentarmi nonostante in testa avessi mille pensieri diversi.Dopo qualche ora passata a dormire, mi svegliai a causa di una voce a me sconosciuta, aprii gli occhi e mi ritrovai accanto un hostess che spingeva un carrellino colmo di cibo.
<<Gradisce qualcosa?>> chiese con il sorriso stampato in faccia.
<<Mi va bene una brioche>> il mio stomaco brontolò<< e anche un po' di frutta, grazie>>
Lei mi porse il mio cibo e iniziai mangiarlo, stranamente era tutto buono. Non sapendo cosa fare, iniziai a guardare un film e a fare un po' di skin care. Alzai il finestrino accanto a me e vidi un'immensa distesa d'acqua proprio sotto l'aereo, presi il telefono e scattai una foto da mandare a mia madre quando sarei atterrata.
Dopo aver guardato altri due film, arrivò il momento di pranzare. Inizialmente le lasagne che mi diede l'hostess mi sembrarono veramente buone, ma appena ne assaggiai un boccone mi resi conto che fossero praticamente crude. A stomaco vuoto, mi misi la mia mascherina per gli occhi e cercai di addormentarmi, cosa che fu impossibile a causa di un bambino che iniziò a piangere.
Qualche minuto prima di atterrare, iniziai a leggere il fascicolo sulla mia host family (nonostante l'avessi già letto cinque volte in aeroporto): la ragazza che mi ospiterà si chiama Allison, e i suoi genitori Mark e Hannah Parker. Posai il fascicolo dentro il mio zaino nero e me lo misi sulle spalle. L'atterraggio fu piuttosto tranquillo, quella a non essere tranquilla fu io.
Una voce, dall'altoparlante ci disse che con calma, senza creare confusione potevamo alzarci e uscire. Salutai l'hostess e la ringraziai, lei ricambò il mio sorriso e mi salutò a sua volta. Appena scesi dalla scaletta che mi condusse sulla terra ferma, iniziai a sudare dal caldo. Ovviamente dentro l'aereo si stava benissimo grazie all'aria condizionata ghiacciata,anzi in alcuni momenti sentivo addirittura freddo. Mi levai immediatamente la felpa e mi affrettai a recuperare la mia valigia, sperando che non si fosse aperta o rotta durante il volo. Mi armai di coraggio e caricai la valigia in una specie di carello per valigie e nonostante i suo venti chili, riuscii a cavarmela. Appena presi il telefono, disattivai la modalità aereo e scrissi a mia madre
"Sono appena scesa dall'aereo, sono ancora viva. Ti voglio bene."e le mandai le foto che feci in precendenza al paesaggio visto dall'alto.
Da un momento altro, iniziò a squillarmi il telefono, ripresi il telefono che posai in precedenza nella tasca dei jeans e lo sbloccai per vedere chi fosse. Appena vidi da chi arrivava la chiamata strabuzzai gli occhi: dall'agenzia con cui avevo organizzato il viaggio all'estero. Presa dal panico la mia testa iniziò a formulare tantissime diverse ipotesi, tipo "E se la mia famiglia ospitante non mi vuole piu ospitare?", "Ho preso l'aereo sbagliato?"
Per levarmi tutti i dubbi, risposi alla chiamata e la segretaria mi informò che il mio taxi fosse arrivato a momenti e di non dovermi preoccupare del suo eventuale ritardo.
Dopo qualche minuto, il taxi finalmente arrivò.
Dalla portiera anteriore scese un signore che si avvicinò a me, mi salutò e caricò il mio bagaglio nel cofano. Salii nel sedile posteriore e la macchina partì spedita.
<< Quanto tempo ci vorrà?>> chiesi.
<<Circa due orette, a quest'ora le strade sono molto affollate...>> rispose il tassista.
"Ci mancavano solamente altre due ore di macchina!"
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Loveless hearts
RomanceRiley Smithfield è una diciassettenne che decise di fare l'anno all'estero in California, sperando di fare nuove amicizie e di imparare molte cose. Lei venne ospitata dai Parker, una ricca famiglia composta da Hannah, Mark ed Allison...ma dopo poc...