Capitolo 12. parte 2

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Riley

<<Pareggio? Ma come è possibile!>> esclamò Coraline rivolgendosi al professore.

Le panchine erano tutte occupate dalle altre ragazze, così decisi di sedermi a terra per riprendere un po' di fiato e per bere dell'acqua.

<<Un punto non era valido...mi dispiace ragazze, vi siete impegnate molto, ma non è il momento di scoraggiarvi! Vi aspetta ancora la partita a squadre miste>> si portò il fischietto verso la bocca e soffiò per richiamare tutti gli altri.

<<I miei polmoni stanno per esplodere, non penso di farcela>> bevvi l'acqua tutta d'un fiato e, ancora assetata, chiesi ad Allison se potesse accompagnarmi in un distributore a prendere una bottiglietta nuova.

<<Stavo pensando di rimanere in panchina, ma solo per l'inizio della partita, per poi magari fare a cambio con qualcuno>>

<<Spero che siamo nella stessa squadra, sei così brava a giocare!>> imboccammo la strada per le scale e iniziammo a salire.

<<Ormai sono fuori allenamento, ma fino a qualche anno fa facevo parte della squadra della mia vecchia scuola>> ripensai alla mia vecchia vita e mi venne in mente una domanda: "Qualcuno mi pensa ancora?"

<<Che fossi pratica in questo sport l'avevo già capito>> disse sorridendo.

Dopo l'ultima rampa di scale, arrivammo alla macchinetta. Aspettai che arrivasse il mio turno e presi una bottiglietta di acqua naturale, nonostante all' interno ci fossero tanti dolci invitati mi trattenni.

Ritornammo in palestra e aspettammo che il professore scegliesse le squadre miste.

<<Nella squadra di Riley ci sarà Allison, Mas... ma cosa sono queste urla?>> il professore, che ci stava assegnando le squadre, si voltò e vide dei ragazzi che stavano per picchiarsi.

<<Aspettate un'attimo...>> si allontanò a noi e si diresse verso l' altra estremità della palestra quasi correndo.

Allison, accanto a me, iniziò ad agitarsi. <<Credo proprio che sia Aaron>> disse con tono preoccupato.

<<Che testa di cazzo>> dissi mettendomi quasi a ridere.

<<Smettila! Anzi vieni a vedere cosa sta succedendo>> iniziò a camminare a passi svelti.

<<Più che "cosa sta succedendo" io direi "in che guaio si è cacciato">> la seguii e quando arrivammo dall' altra parte della palestra, mi misi dietro ad Allison.

Aaron stava picchiando un ragazzo che in quel momento si trovava con noi  in palestra e che molto probabilmente stava aspettando insieme al suo amico, che in quell' esatto momento guardava la scena impaurito, che la stanza si liberasse per iniziare il riscaldamento.

"Che motivo avrebbe avuto di picchiarlo?" fu il primo pensiero che mi balenò in testa.

<<Volete essere sospesi già il secondo giorno di scuola?>> il professore alzò la voce in modo da farli smettere ma Aaron non ne voleva sapere minimamente.

<<Sei solamente un coglione>> disse prima di tirargli un ultimo pugno nel naso e di andarsene dalla palestra con la mano gocciolante di sangue.

Il ragazzo cercò di tenersi in piedi aggrappandosi alla parete ma dopo pochi istanti cadde a terra diventando sempre più pallido in viso.

<<Ma che cavolo...>> fu l'unica cosa che uscì dalla mia bocca.

Dal suo naso continuava ad uscire sangue e così il professore ci ordinò di prendere dei fazzoletti, del ghiaccio istantaneo e di avvertire l' infermiera di ciò che era successo.

Dopo aver fatto tutto, ritornammo in palestra e notammo che quel ragazzo era circondato  da almeno venti persone e che stava per essere portato in infermeria.

<<Ci deve essere andato pesante>> commentai la situazione ad alta voce.

<<Per ridurlo così...>> disse Maddison chinandosi per prendere da terra il ghiaccio che avevano lasciato a terra precedentemente.

Passò quasi mezz'ora  e finalmente il professore tornò in palestra.

<<Parker, dobbiamo parlare>> con il suo tono duro fece capire che le cose non erano messe bene.

Aaron, che era rientrato da qualche minuto in palestra, senza dire una parola, si alzò e lo seguì fino a fuori.

Appena rientrarono, la sua faccia non trapelava nessuna emozione, era più  serio che mai.

<<Il nuovo capitano è Mason>> spiegò il prof prima di consegnargli la maglietta con la C di capitano come la mia.

Il professore formò le squadre e fino all' ultimo secondo sperai che Aaron non fosse nell mia squadra.

<<Prof! Aaron può stare nella nostra squadra?>> una ragazza bassina dai capelli biondo platino di cui non ricordavo nemmeno il nome, propose al professore di farlo entrare nella nostra squadra, anzi, nella mia squadra!

<<Certo! Aaron, vai nel gruppo di Riley!>> lo disse quasi come se fosse una punizione e cercai di capire se ciò dispiacesse  più a lui o a me.

Con lo sguardo basso, si avvicinò a tutte le altre persone che facevano parte della nostra squadra e si fermò accanto alla ragazza con i capelli tinti di biondo.

Lei gli lancio un'occhiata adorante e io di tutta risposta la fulminai con lo sguardo.

Se ne accorse e dalla sua bocca uscì un fastidioso <<Cosa c'è?>> seguito da una smorfia.

Mi trattenni dal risponderle e il professore ci annunciò che avremmo iniziato a giocare a momenti.

<<Avete gli ultimi dieci secondi!>> urlò il coach per farsi sentire da noi che stavamo dall' altra parte del campo.

In quell' esatto momento avevo il possesso della palla e feci il tentativo di tirare alla porta avversaria. Magari in questo modo avrei recuperato un punto e avremmo pareggiato.

Ci provai ma la palla fu parata da Mason e il tempo finì.

Mi scusai con la mia squadra per l'ultimo tiro finito male e mi diressi verso la panchina per bere un po' di acqua. Ormai ero fuori allenamento da decisamente troppo tempo quindi anche solamente correre per cento metri, per me, era uno sforzo immenso.

<<Non dovevi tirare così in alto alla fine>>  mi ritrovai Aaron alle mie spalle e la sua voce mi fece sussultare.

<<Lo so>> mi chinai per prendere la mia tovaglia e per asciugarmi il sudore sulla fronte.

"Penso che puzzo come un cane bagnato" pensai mentre mi asciugavo.

<<E allora perché l'hai fatto? Potevamo vincere>> disse infastidito.

<<Forse perché avevo tre persone alle calcagna? Non ho bisogno che tu mi dica ciò che devo fare o ciò che non devo fare>> detto questo, mi allontanai e andai verso le ragazze che si stavano dirigendo verso gli spogliatoi.

"Magari una doccia fresca non mi farà male" sospirai e mi diressi verso le docce quasi tutte occupate.

Loveless heartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora