Capitolo 6

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Riley
<<Chi è arrivato?>> piena di domande, questa fu l'unica che riuscii a formulare.
<<Aaron>> accelerò il passo e con molta fretta aprì il cancello.
"Ma chi è Aaron?"mi chiesi tra me e me, andando sempre di più in confusione.
Entrammo dentro casa, si guardò intorno e, vedendo che non ci fosse nessuno né in cucina né nel salotto, si diresse verso le scale e di corsa salì al piano superiore. Entrò nell'unica camera da letto libera, proprio quella accanto alla mia e all'interno c'era un ragazzo, affacciato dal balcone che guardava all'esterno.
<<Aaron>> Allison chiamò il ragazzo.
Lui, sentendo la sua voce, si girò di scatto, la raggiunse facendo pochi passi e lei si buttò tra le sue braccia. Mi sentii in imbarazzo, non volevo rimanere là a guardare senza fare nulla, così indietreggiai ma andai a sbattere contro il muro.

Lui alzò gli occhi su di me e mi si gelò il sangue all'istante.
"Cavolo!"
<<Chi cazzo sei?>> chiese scrutandomi con i suoi occhi neri. Allison si staccò dall' abbraccio e lo guardò stranita.

<<Non rivolgerti così a lei>> disse severamente.

<<Ma almeno riesce a parlare? O le hanno tagliato la lingua?>>

<<Sono Riley, e si, direi proprio che ci riesco a parlare. Tu invece riesci ad essere più gentile con le persone che nemmeno conosci?>>
"Che maleducazione" pensai.

<<Si, so essere gentile con le persone normali ma non con le ragazzine come te>>

<<Scusami, vorresti dire che io non sia normale?>> strabuzzai gli occhi <<Tu invece lo saresti?>>

Allison, ancora accanto a lui, provò a farci calmare. <<Ragazzi, smettetela! Aaron, hai iniziato tu, quindi scusati!>> mi sembrò che stesse rimproverando dei bambini di sette anni.

<<Col cazzo, non sono un bambino che mi devo scusare per tutto>> disse guardandomi dall'alto.

Sbuffai. "Facendo un questo modo non fai altro che sembrarlo"

<<Io vado a fare una doccia, non ho intenzione di rimanere per ancora un minuto qua dentro>> iniziai a camminare verso camera mia e quando entrai dentro la cabina armadio, mi raggiunse Allison.

<<Riley...>> iniziò a parlare <<scusami tanto per l'accaduto. Non pensavo che potesse avere questa reazione>> nei suoi occhi notai il dispiacere.

<<Cavolo, Allison. Non è colpa tua! Dovrebbe essere lui a scusarsi, non tu. Adesso vado a fare una doccia>> presi dei vestiti puliti e mi diressi verso il bagno, dove trovai delle cose che sicuramente non mi appartenevano. "Non mi dire che abbiamo perfino il bagno in comune!" pensai "E se buttassi tutta la sua roba? No, peggiorerei solamente la situazione" Aprii il getto d'acqua fredda e finalmente trovai un minimo di sollievo dopo una mattina molto stressante.

Loveless heartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora