Scusa.

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Alberico prese le mie valigie e varcò la soglia della porta e disse «quindi? Ho sentito bene? Dormirò con te?»
«certo che sei lunatico. Quando ti ho trovato facevi il freddo, poi il dolce alla "non voglio dare fastidio" e ora novità, pervertito si è aggiunto alla lista, comunque si, dormirai con me, non farti venire strane idee in mente. »
Fece uno sguardo scocciato e borbottò «ho solo chiesto se dormivo con te però »
Senza pensarci troppo andai in bagno a struccarmi e a lavarmi per poi mettermi il pigiama.
Stavo tornando nella mia camera quando poi appena entrata vidi che si stava cambiando, notai che stava mettendo il pigiama di Alessandro.
«All'inizio non volevo farti neanche dormire sul divano, ora ti ritrovi a dormire in un letto con me, strana come cosa, non trovi?»
Fece un cenno con le spalle, si mise sotto le coperte e si girò.
«ah, ora fai pure lo scontroso, complimenti.»
A quel punto rimaneva che mi mettessi a letto anche io.

Dopo qualche ora

Piano piano aprii gli occhi senza muovermi, mi sentivo completamente bloccata ma non capivo da cosa, vedevo tutto sfocato con i miei occhi socchiusi.
Dopo un po' senti qualcosa sfiorarmi i capelli sempre con lo stesso ritmo, era un qualcosa di continuo, dopo 2 minuti che passai immobile mi accorsi che era il suo fiato.
Si era letteralmente aggrappato a me, aveva messo la mano nei capelli con affianco il naso che me li odoravano mentre la sua gamba era intrecciata con le mie.
Stavo per chiudere gli occhi quando ricordai che era solo un semplice estraeo preso dalla strada.
Non potevo permettere che accadesse tutto ciò con facilità.
All'improvviso mi alzai di scatto, me lo tolsi di dosso e dissi «Non doveva finire così. » vidi lui che tranquillamente aveva gli occhi ancora socchiusi e voleva capire cosa stessi facendo, «Cosa?» domandò con la voce un po' rauca di prima mattina.
«Vestiti e vattene. »
Lo dissi senza pensare.
Lo vidi abbastanza scioccato, «Lo sapevo sarebbe finita così, dammi il tempo di mettere i miei vestiti »
Uscii dalla stanza e dopo 5 minuti bussai con la porta chiusa senza entrare «Hai finito?»
«solo un secondo »
E dopo circa 15 secondi uscí dalla camera e andò vicina alla porta di casa, mormorò «Scusa» e poi se ne andò.
Era successo troppo velocemente e forse sentivo dei rimorsi dentro di me, lui non l'aveva fatto apposta ma se dormivo con un tizio preso in mezzo alla strada con anche il problema di non ricordare chi essere e che conoscevo da più o meno 5 ore, beh, se questo non è correre con i tempi allora sono sempre stata una che sta indietro.
Dopo un po iniziai a sentirmi una stupida, forse dovevo essere più comprensiva ma non ci riuscivo di tanto, corsi fino alla porta e con i capelli sulla faccia mormorai «torna qui.»
Lui stava per scendere le scale e tornò indietro, «Grazie.» disse baciandomi in fronte, «in fondo un po' lo sentivo che avresti cambiato idea» aggiunse.
«Come facevi a saperlo se non mi conosci?»
«diciamo che lo sentivo»
Tornammo in camera e vidi sul comodino un anello, era di color oro decorato con con brillantini accompagnati da due strisce di un colore vicino al rosa, aveva sotto un pezzo di carta che forse aveva lasciato Alberico prima di starsene per andare, ma ormai era tardi e volevo dormire quindi, lasciai stare e tornai sotto la coperte.

Vidi il sole mentre sorgeva dalla grande finestra che occupava tutta una parete in camera mia, mi alzai cercando di non svegliarlo, si era aggrappato come prima. Mi alzai per fissare il panorama che era un misto fra colline e città con una tazza di caffè appena fatto che trovai in cucina fra le mani.
Probabilmente Rossana o Alessandro si erano svegliata da poco e lo avevano preparato.
Al secondo sorso di caffè ricordai l'autogrill del giorno precedente e di Alberico, anche della lettera. Posai la tazza sul comodino e aprii la lettera piegata su se stessa delicatamente;

"Hey,
Sono qui per dirti che sono dispiaciuto e cose simili ma non solo per questo, anche per ringraziarti, non so precisamente di cosa, forse per tutto, questa lettera o chiamiamola cosí è anche per dirti una cosa importante.
Non serve pena per me, e credo che non cambierai idea.
Ora ecco il vero perché di questa lettera visto che fino a ora è stata abbastanza inutile, beh, non è per dire che mi piaci o ti amo, ma semplicemente forse mi saresti interessata, sembri una persona divertente, magari non è così o tu non pensi lo stesso.
Per favore, non fraintendere, non sto dicendo che mi piaci e ci volevo provare ma che ti volevo conoscere.

Comunque sia, scusa il disturbo e a presto"

•Amnesia• - Alberico De GiglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora