Cellulare

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«Anche se io amo i funghi, seriamente... »
«Allora io sarò quella ai funghi, così ti piaccio di più, dillo che vorresti mettere in bocca ma non ce la fai, DILLO »
«Questi doppi sensi... »
«... Poi sono io il pervertito »
«Shh dettagli, chiunque penserebbe male dai...»
«certo certo, hai qualche libro da leggere? »
«si, in camera mia sullo scaffale che sta sopra la scrivania »
«Okay allora vado ad acculturarmi un po'»
In quel momento si allontanò dalla cucina e io continuai a cucinare.
Dopo un po' notai che aveva dimenticato il suo telefono sul ripiano della cucina e per noia provo qualche password a caso, poi dopo un paio di volte che avevo provato numeri completamente a caso senza neanche ricordare quali mettevo neanche ricordare quali e non so come indovino.
Riesco a entrare nel telefono.
Controllo su facebook qualcosa e ritrovo un qualcosa come mille messaggi
Una cifra come 684.102 messaggi.
Vedo su whatsapp e trovo cose come "ma tu dei Alberico? »
Ora mi sorgeva questa domanda, si era capito che non era una persona comune e quindi; perché tanta fama? E poi... Se avesse ricordato tutto ciò sarebbe tornato alla sua vita visto che sembrava abbastanza importante
«Senti non capisco quale mensol...»
Stava per finire la frase fino a quando non ebbe visto che avevo il suo telefono in mano, lo spensi immediatamente
«Sei riuscita ad entrare?»
Mi stava guardando negli occhi, nei suoi sentivo quel pizzico di speranza
«Quasi, non sono riuscita a vedere niente »
Che bugiarda.
«almeno ricordi la password?»
«No, le stavo inserendo a caso»
Almeno qualcosa di vero l'avevo detto
«comunque le lasagne sono pronte, chiama Rossana e Alessandro »
«Mi pare che non stiano in casa»
«eh? Cosa? Sono scesi e non me lo hanno detto? Avevo fatto le lasagne apposta per Alessandro... Vabbe prendi ma forchetta e mangi....»
Non ebbi il tempo di finire la frase che lui urlò «FORCHETTA!»
«eh? Cosa?»
«mi è venuto istintivo...»
«hai l'istinto di urlare forchetta? »
«beh... Almeno abbiamo scoperto qualcosa della mia vita, sono fissato con le forchette»
«sarai stato l'inventore magari»
«si ma purtroppo non sono nato quando era nato Gesù »
Comunque parlando mi venne un'idea, visto che sembrava essere una persona famosa e importante quella sera avrei fatto qualche ricerca, magari trovavo qualcosa, ma avevo paura
E se lo perdevo?
Senza che me ne accorgessi stavo diventando un'altra persona di viso, anche se questa era più o meno la decima volta che me lo domandavo, ma stavo anche pensando a cose come se è davvero famoso e ricorda tutto potrebbe iniziare a dispreggiarmi, magari è come uno dei tanti viziati che si sente unico e speciale.
Con il telefono tornò in camera sua e io iniziai ad apparecchiare la tovaglia.
Appena finii chiamai Alberico per mangiare ma non venne, chiamai Rossana e Alessandro e vennero.
«Perchè Alberico non è venuto?» chiese Ross masticando tranquillamente il boccone «Sta cercando delle cose sul suo telefono tipo»
«Ah, okay»
In quel momento mi squillò il telefono, era come un mio ex, la storia è molto lunga, più che altro per me era un amico
«Pronto? Lorenzo sei tu?»
«Si sono io, sono tornato a Napoli »
«oh ma questa è una notizia grandiosa, che ne dici se ci vediamo?»
«Te lo stavo per chiedere, per te ora se andiamo a un ristorante ti va bene? »
«ora dici? Ehmm» guardai i sguardi di Rossana e Alessandro, acconsentivano sorridendo
«Okay, fammi un attimo preparare e arrivo da te davanti al bar sotto casa mia»
Dovevo mangiare ma una volta tanto che avevo l'occasione di vederlo non potevo non accettare.
Andai in bagno a prepararmi, dopo 10 minuti uscii e vidi Alberico che mi guardava un po' sconvolto e preoccupato allo stesso tempo
«Dove vai?»
«mi vedo con un mio amico»
«ah, okay, comunque per quelle cose che ti dissi roba come "ti amo" lasciale stare, dimentica tutto e fa finta che non sia successo niente»
«eh? Ehm, okay...»
Mi avviai verso la porta, ma non capivo, perché all'improvviso ha iniziato a essere freddo?
Forse ha capito che non aveva senso e mi conosceva da poco, avrà capito che non sapeva come ero, ma dopotutto ero triste, ma lasciai stare.
Scesi un fretta e arrivai un po' in disordine con i capelli ma mi sistemai o almeno ci provai con le mani senza specchio.
«Ti ricordavo più alto, stai diventando una puffa»
«puffetta è bellissima senti, Aspet.. Ohh Lorenzo ciao, diciamo che in un certo senso non ti avevo visto, ma ora si»
«allora la signora Maria dove desidera andare?»
«ahh lontano, tanto lontano, sulla luna magari »
« Posso essere ricco quanto credi ma non abbastanza per comprare una navicella spaziale e esplorare lo spazio»
«Cambiando discorso visto che la signora Maria può aspettare per la luna, quanto rimani qua?»
«Torno a abitarci»
«Oh ma è grandioso, sul serio!»
Ero stupita, non ci vedevamo da 3 anni, erano cambiate tante cose, aveva dei capelli lunghi e una "leggera" barba. Era tornato dalla marina.
«Essendo tornato dalla marina, ora possono stare insieme quanto vogliamo e tornando al discorso di 3 anni fa...»
«ORA MI SPIEGHI COME FAI A RICORDARE UN DISCORSO DI 3 ANNI FA»
«heyhey aspetta, allora, che ne dici di tornare insieme?»
«sono cambiate tante cose...»
«Mica molte, tipo?»
«mi sono data alla figa»
A queste mie parole rimase completamente spiazzata con una faccia che pareva un fesso nato
«Ah, allora sono cambiate tante cose»
«ma stavo scherzando tranquillo, il motivo è un altro ed è abbastanza complicato»
«Allora ti ascolto»
«Beh...»
In quel momento vidi una persona che stava correndo nella mia direzione e sembrava Alberico, si era lui, andava di fretta e sorrideva, doveva dirmi qualcosa.

•Amnesia• - Alberico De GiglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora