CAPITOLO 2

163 8 1
                                    

La settimana tardava a passare, e la situazione si stava facendo pesante. Non aveva più visto Stefan, correva voce che volesse addirittura lasciare la St Vladimir's Academy, ma poi dissero alla ragazza che aveva semplicemente cambiato orario di allenamento, giusto per non incontrarla. Ottimo, l'odio e il disprezzo stavano emergendo. Ma comunque a Zoey faceva piacere tutto ciò, l'aggevolava "nell'andare avanti". Beh, certo, la dhampir si aspettava sicuramente giorni molto più duri di quelli, ma evidentemente non le importava abbastanza da affondare la testa sul cuscino e piangere.
«Zoe?» la richiamò Caroline.
«Sì?» rispose la ragazza con aria distratta.
«Ti stavo dicendo che ho in mente di organizzare una serata alcolica, ed invitare Moroi davvero carini» il suo tono era malizioso, molto malizioso.
Al contrario che si pensi, Caroline - a livello caratteriale - era abbastanza lontana dalla pia Vasilisa. Certo, anche la regina aveva fatto la sua parte da giovane, ma Caroline era di livello trasgressivo decisamente superiore.
«Caroline, sono la tua guardiana. Non puoi chiedermi questo.» sentenziò la dhampir, mentre sorseggiava il suo succo all'arancia.
«Oh, andiamo! Non sei ancora il mio guardiano..e dimentichi di essere la mia migliore amica! Stai male, devo tirarti su il morale.»
Piano piano i Moroi si affrettavano a faggiungere la mensa, che piano piano si affollava. Presto la campanella sarebbe suonata.
«Oh, senti, non lo so..» lo sguardo di Zoey andò dritto alla fine della stanza, dove Stefan stava palesemente palpando il sedere ad una ragazza che gli era seduta in grembo. Era una Moroi abbastanza alta, magra, e dai capelli liscissimi e scuri. La riconobbe: Roxanne Conta, una reale.
Caroline seguì lo sguardo di Zoey e, senza nascondere una smorfia di disgusto, disse «non ha un minimo di pudore.»
«Lo fa apposta, ma non ha capito che non m'importa.»
«Sarà...ma resta un gran cretino. Roxanne non ha fatto altro che dire in giro che tu fossi una poco di buono, perchè era gelosa di te. Tutta l'Accademia sa che mirava a Stefan da molto, si dice persino che voglia sposarlo»
«Sposarlo?» Zoey rise di gusto «Stefan non la vuole, lo fa solo perchè pensa che così lui mi faccia del male.»
Ci fu quche attimo di silenzio, poi Caroline parlò di nuovo «perchè allora non gli dimostri che non ti tocca per niente? Vieno alla serata, ti prego.»
La campanella squillò, il che voleva dire "allenamento con Damon" e per Caroline "ora di magia".
«Allora?»
«Vengo, basta che mi lasci in pace»
La Dragomir ridacchiò e andarono entrambe per la loro rispettiva strada.
**

Gli allenamenti quell'anno erano particolarmente rigidi. I novizi dell'ultimo anno dovevano essere addrestati alla perfezione, dato che dopo il diploma sarebbero stati assegnati immediatamente al Moroi reale prescelto. Comunque non che a Zoey dispiacesse: amava combattere, amava l'idea di essere la guardiana di Caroline e amava soprattutto sfogare la sua rabbia e la sua angoscia.
Quando l'allenamento terminò, Alberta ci parlò «ottimo lavoro ragazzi! Devo complimentarvi con ognuno di voi, soprattutto con signorino Damon, che nonostante sia un Moroi, ha dimostrato grandi doti!»
Zoey girò la testa e guardò Damon che in quel momento stava sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori, snudando i canini aguzzi. Ciò che era uscito dalla bocca di Alberta era una ruffianata nel vero senso della parola, per omaggiare il figlio della regina. Ma molti non digerirono la "preferenza" e incominciarono a lanciare occhiatacce a Damon, che li ignorò.
Lui - ovviamente - si avvicinò alla dhampir che si stava dirigendo alle docce.
«Sei stata brava.» disse lui.
«Mai quanto te, a detta di Alberta. Ti guardano tutti male.» rispose con un sorriso Zoey.
Improvvisamente la compagnia di Damon non la infastidiva più così tanto. Forse era perchè ormai era single, o forse lo vedeva sotto una luce diversa semplicemente perchè gli aveva svelato una cosa molto importante e l'aveva "salvata" da quella "storia" con Stefan.
«Verrai alla serata alcolica?» domandò poi Damon.
«Caroline ha invitato anche il suo fratellone?»
«Mi pare ovvio. La stava organizzando da qualche giorno, l'ultimo passo era quello di convincerti a venire.»
«Mi ha convinto, sì, ma solo perchè ho voglia di svagarmi un po'.»
«E tu sarai lì con me?»
«Come scusa?» domandò sbigottita «non è un ballo formale, solo una stupida serata alcolica.»
«Sì, lo so, ma volevo sapere se potevo contare sulla tua compagnia.» Ecco ritornato il Damon che si era presentato il primo giorno alla St Vladimir's Academy, ecco la maliziosità, ecco l'ostilità di Zoey che riemergeva.
«Non saremo la coppietta che si sbaciucchia all'angolo della stanza» disse lei dura, e poi fece per andarsene, ma Damon la trattenne per un polso.
Si guardarono negli occhi, e solo in quel momento poté studiarli e fissarli, capire quanto fossero belli. Erano di un azzurro vivo, chiaro, contornati da un sottile strato blu come il cielo nottutno.
«Zoe..hai idea di quante ragazze mi sia portato a letto? Hai idea a quante ho spezzato il cuore? Ma con te...non capisco. Non riuscirei mai a farti del male, qualcosa dentro di me me lo impone. Quando ti parlo non so come esprimermi, e finisco sempre per importunarti. Mi dispiace.»
Zoey era basita. E quindi era quello il vero Damon? Oppure era soltanto una farsa per portarsela a letto? La dhampir era senza parole, si sentì come la persona "cattiva" della situazione, la stronza spocchiosa che faceva la preziosa.
«Tu così mi piaci» disse Zoey con un accenno di sorriso «ci vediamo alla festa» continuò con un sorriso, poi si allontanò per dedicarsi ad una rinsanante doccia.
**
Quando finalmente decise cosa indossare, uscì dal dormitorio dei dhampir per poi dirigersi verso quello dei Moroi reali. Era giorno - per i Moroi era notte - e la luce del sole sembrò donarle un po' di felicità. Amava molto il sole per via dei geni umani che lo reclamavano senza remore, ma pultroppo le esigenze dei Moroi erano in primo piano: odiavano il sole come anche gli Strigoi, ma non li uccideva. Man mano che si avvicinava, vide dalle finestre oscurate i Moroi reali che si dirigevano verso la camera di Caroline, che era all'ultimo piano, in cima. La porta dell'edificio era a specchio, quindi Zoey potè notare la Moroi sorvegliante all'ingresso che dormiva con la testa leggermente piegata di lato. Si accucciò per scivolare fuori dal suo campo visivo - in caso si fosse svegliata sarebbe stata in guai grossi - e rapidamente, come un serpente, si dirisse verso il corridoio.
Arrivò dinanzi la porta della stanza di Caroline e sentì qualcuno dire dall'interno "questa deve essere Zoe".
Venne ad aprirla April Conta, la sorella di Roxanne. April era molto diversa dalla sorella, molto più semplice e simpatica. Anche se a livello estetico erano due gocce d'acqua.
«Zoe!» sentì squittire Caroline che si alzò per salutarla. Era seduta vicino Rayan Drozdov, un Moroi che le faceva il filo da molto.
«Entra, la festa è già iniziata da un pezzo!»
Zoey sorrise debolmente «scusate il ritardo, ho dovuto aspettare che la sorvegliante si addormentasse»
«Tranquilla, vieni qui» rispose Frank Dashkov. Era un reale molto carino: capelli castani e occhi verde giada,identici a quelli di Caroline e della regina, come ricorrono appunto nella famiglia Dragomir e Dashkov.
Andò a sedersi al suo fianco e passò un picchiere di carta con dentro del liquore alla pesca. Prima di ingurgitarlo si guardò attorno e vide Damon in compagnia di Alicia Vooda che gli parlava, ma la sua attenzione era rivolta pressocchè alla dhampir. L'unica dhampir in una festa di Moroi reali.
«Dove sono finiti Liam e Thomas?» domandò Caroline guardandosi intorno. Rayan le aveva messo un braccio intorno alle spalle, e presto Frank si affrettò a fare lo stesso con Zoey.
La risposta non tardò ad arrivare, perchè Liam e Thomas Ivashkov si presentarono in stanza pochi attimi dopo con una ragazza dall'ara stranulata. Una donatrice. I donatori erano umani che donavano il loro sangue ai Moroi, che venivano poi ripagati con le endorfine presenti nella saliva dei Moroi, che li faceva sentire al settimo cielo. Col passare del tempo si diventava dipendenti dal morso, che era come una droga.
Zoey era stata morsa da Caroline un paio di volte, ma su di lei le endorfine non facevano effetto.
Come previsto, in poco tempo Caroline diventò una belva.
«Cosa diavolo state facendo con quella donatrice?!»
Thomas rise di gusto. «Calmati Caroline. Vuoi un assaggio anche tu?»
A questo punto anche Liam rise e snudò i canini per affondarli nel collo della donatrice che lo aveva inarcato, pronta a ricevere il piacere.
«FERMATEVI!» gridò più forte Caroline che sembrò essersi dimenticata che eravamo nel cuore della "notte".
«La nutrizione è una cosa privata, e nessuno vuole vedervi fare queste cose! Siete pregati di uscire.»
«Qual è il tuo problema principessa? Ti sei scheggiata l'unghia con la coroncina?» l'aprostrofò Thomas che si stava avvicinando a lei. Ovviamente Caroline non era la principessa della sua casata, ma era solo un modo per prenderla in giro e sottolineare la posizione di sua madre nella società.
Zoey si alzò e si mise al fianco di Caroline. Diplomata o non, era il suo guardiano e l'avrebbe protetta.
«Io non ho problemi. Tu sì. Sei solo una persona spregevole e senza pudore.»
Oh. Il tono che aveva usato Caroline era calmo, sottile, incantevole. Stava usando la compulsione. Zoey la guardò cercando di ricordarle che erano in una stanza piena di studenti che la guardavano, ma la Dragomir era troppo occupata per prestarle attenzione. L'espressione di Thomas si fece sempre più rilassata, poi improvvisamente sferrò un pugno a Liam. Era palesemente sotto l'effetto della compulsione di Caroline. Lei possedeva lo spirito, e quindi una "supercompulsione". Alcuni ragazzi cercarono di dividerli e li portarono fuori, così anche con la donatrice che sembrava non sapere nemmeno dove fosse.
«Ritorniamo a bere» disse Caroline a Zoey, che seguì il consiglio.
Un'ora dopo Zoey era completamente ubriaca. Iniziò a ballare e cantare per la stanza, dando spettacolo. Altri apprezzavano, altri no. Come Damon, che sembrava essere infastidito dai fischi che le dedicavano i reali.
Quando Zoey smise di scatenarsi, si avvicinò a Damon e lo portò in disparte, si sedettero per terra e la ragazza poggiò la testa sulla sua spalla.
«Non mi hai calcolata» disse Zoey con voce impastata.
«Non volevo interromperti» rispose lui con tono magnanimo, ma Zoey sapeva che era infastidito.
«Possiamo andare in camera tua?» domandò poi la dhampir dopo attimi di silenzio.
«Com..cosa?»
«Sì, dai, andiamo?»
«A fare cosa?»
«Andiamo e lo scoprirai.»
Zoey si alzò e trascinò per un braccio Damon.
«Torniamo subito» disse a Caroline e uscirono.
Corsero per il corridoio mano nella mano e, quando furono in camera di Damon, Zoey lo spinse sul letto e incominciò a baciarlo. Il ragazzo inizialmente partecipò, ricambiava il bacio mentre la dhampir gli sbottonava la camicia.
«A..aspetta..» disse lui tra i baci e Zoey di fermò «cosa c'è?»
Damon la guardò attentamente «è la tua prima volta?»
Zoey rimase basita «Ha importanza?» «Ce l'ha per me. Non voglio che tu abbia una prima volta da ubriaca, e forse domani non ricorderai nemmeno di questo momento. Zoe, sei vergine?»
«Io...sì. Ma non m'importa»
«Non t'importa ora, ma domani sì.»
Damon si alzò e l'aiutò a rimettersi in piedi. «Non voglio approfittarmi di te.»
«Pochi giorni fa mi hai detto che mi desideravi.» rispose acida Zoey.
«È così, mi fai impazzire, ma vale lo stesso per te? Mi desideri quanto io desidero te?»
Zoey lo fissò. «Forse. Ma è presto per capirlo.»
«Se domani ti sveglierai e avrai ancora voglia di stare con me, io ci sarò. Ma voglio aspettare che tu sia sobria.»
«D'accordo.» mormorò Zoey ed uscì dalla stanza.

Vampire Academy E La Storia ContinuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora