Capitolo 64

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Pov Cloe

Non posso crederci di starlo facendo veramente. Trascino la valigia in questo aeroporto spagnolo che conosco alla perfezione e non faccio altro che inspirare ed espirare a fatica. 'E' per Ana, solo per lei' mi ripeto da stamani. E' una situazione assurda questa, lo ha detto anche all'ultimo Gran Premio in cui è arrivato nuovamente primo, però Ana mi considera nonostante tutto sua amica ed io ugualmente, anzi ero arrivata a pensare mi odiasse a causa della rottura con il fratello. Esco fuori dall'edificio e guardo 'al solito punto'  come mi ha scritto poco fa Carlos ed effettivamente mi basta fare due passi in più per vedere un Alfa Romeo nera accostata. Si è camuffato bene, temevo venisse con una delle sue Ferrari. Vado diretta verso il portabagagli che apro lasciandoci la valigia, poi entro nel posto del passeggero <<ciao>> sorrido lasciandomi abbandonare al sedile

<<que tienes?>> indossa gli occhiali da sole che non mi permettono di osservare per bene i suoi occhi puntati su di me

<<ho tremendamente ansia Carlos>>

<<sono sempre loro, ti conoscono ormai da tre anni>>

<<si ma non li vedo da prima della nostra rottura>> mormoro come una bambina a cui è stato appena strappato dalle mani il suo giocattolo preferito

<<ci siamo lasciati per volere di entrambi ma soprattutto per il bene della coppia, che senso ha guardarti con occhio storto?>>

<<sei sicuro?>> giro la testa di lato sfoggiandogli la mia espressione più disperata

<<sono sicuro>> ridacchia mettendo in moto.


<<Carlos>> lo fermo dal braccio quando sta per scendere dal veicolo una volta parcheggiato all'ingresso della villa, prima osserva la mia mano poi il mio volto

<<ehy, perchè sei così agitata? Te l'ho detto, sono sempre loro>> accosta delicatamente lo sportello

<<era meglio andare in hotel>> sospiro con le guance e il petto in fiamme <<è che ora c'è Sofia per loro, mi sento già a disagio per questo e poi per la nostra rottura>>

<<Sofia non è mai venuta qua>> rimango impietrita <<te lo dissi appena conosciuti, era già tanto se ci avevo portato qualche volta Rebeca. Con te lo sappiamo, era tutt'altra cosa. Con Sofia non mi sento pronto..stiamo insieme da poco. L'avranno si e no vista due volte>> allento la presa <<per loro sei rimasta quella di un anno fa, ne sono sicuro>>

<<d'accordo>> in qualche modo riesce a calmarmi, sono pronta a rivedere coloro che per me erano diventati una seconda famiglia, sono pronta a stare per due giorni in questa casa grigia e spaventosamente moderna che mi ha ospitata per mesi. Stringo il manico della valigia fino a quando non apre la porta urlando un 'siamo arrivati!'. Nessuno risponde ed io mi sento più sollevata nel pensare che non ci sia nessuno ma dei passi pesanti si fanno sempre più vicini <<CLOE!>> urla Ana, con cui condivido l'età, saltandomi addosso

<<Ana>> scoppio a ridere nel momento cui finiamo a terra <<mi hai presa alla sprovvista>> ma poco importa, la stringo. Mi era mancata, è un pezzo del passato che mi fa sentire a casa ed il suo profumo riporta a galla un'infinità di momenti stupendi trascorsi assieme

<<hermana, falla respirare>> il fratello maggiore la tira su staccandola dal mio corpo e mentre i due si abbracciano ecco che arriva il resto della famiglia

<<Cloe! Che bello rivederti>> Reyes, la donna più fantastica che io conosca dopo mia madre <<mi sei mancata>> sussurra al mio orecchio durante l'abbraccio creandomi un groppone in gola <<quanto sei cresciuta, sei bellissima. Non è bellissima?>> si rivolge al figlio facendo arrossire entrambi

Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora