Capitolo 68

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Pov Cloe

Ci siamo. Un'altra conclusione. Un'altra stagione finita e di conseguenza, tra poco, un anno terminato e uno nuovo da iniziare insieme al mio piccolo grande uomo. Atterrati nella calda Abu Dhabi, ci rechiamo direttamente nella nostra stanza, soltanto dopo aver salutato Charles e Alexandra con cui abbiamo condiviso le otto ore di volo <<sono distrutto>> sbuffa lasciandosi adagiare sul letto, al che, lo raggiungo silenziosamente mettendomi a cavalcioni su di lui

<<per le otto ore di volo o per la sveltina nel bagno del jet privato?>>

<<direi più per le otto ore di volo. Tu non mi distruggerai mai, non ne avrò mai abbastanza di te>> sorrido passando le mani dal suo petto fin sopra le spalle

<<credi che ci abbiano sentiti Charl e Alex?>>

<<io credo semplicemente che non si siano bevuti sin da subito la scusa della tua nausea>>

<<siamo pessimi>>

<<già ma lo rifarei altre migliaia di volte>> si tira su un piedi continuando a tenermi in braccio, allontanandone uno dalla presa per poter controllare l'orologio al polso <<sono le otto, che ne dici di una doccia, cena in camera e poi nanna?>> annuisco al suo piano lasciandomi trasportare fin dentro al bagno dove mi permette di tornare con i piedi per terra. Mentre regola l'acqua mi spoglio, aspetto poi che faccia lo stesso ed entriamo stringendoci subito l'uno all'altra. Mi accarezza dolcemente alla base della schiena e con l'altra mano afferra la mia per posare un bacio sull'anulare sinistro come oramai di consuetudine. Sollevo l'angolo della bocca al pensiero del nuovo nomignolo affidatomi 'mogliettina'. Spesso se ne esce così ultimamente ed io mi ritrovo ad arrossire inclinando la testa anche se poi alla fine adoro quando mi chiama in quel modo, ribadendo quello che diventerò per lui e che spero sarò per tutta la nostra vita.

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E' tempo di qualifiche. Carlos fa su e giù per il box ed io soffro insieme a lui <<Carlos>> lo chiamo prima che vada invitandolo un pò più in disparte dai riflettori <<sei troppo agitato, più del solito e devi stare ben concentrato>> gli chiudo la zip della tuta

<<non so neanche io cosa mi stia prendendo, non ho mai avuto così tanta paura come la sto sentendo questo weekend>> cerca disperatamente di aggrapparsi alle mie iridi, di trovarci una risposta alle infinite domande

<<è normale, è la prima volta che ti trovi ad essere un potenziale campione del mondo. Senti del peso importante addosso, più che peso, una responsabilità che deve riguardare te stesso e nessun altro. Non pensare a nessuno tranne che a te sia oggi che domani, tutto quello che devi fare in pista è per te, per il tuo sogno da bambino>>

<<ho Max alle calcagna, bastano pochissimi punti che verrò superato da lui nel caso dovesse vincere domani>>

<<andrà bene Carlos, vi siete rincorsi per tutto l'anno e tu hai sempre avuto la meglio, non arrenderti ora>>

<<Carlos è ora di salire in macchina>> avvisa qualcuno alle nostre spalle

<<ora non ci deve essere nessuna gara nella tua testa ma soltanto queste qualifiche in cui dovrai dare il massimo, così che tu possa almeno partire più tranquillo>> annuisce afferrandomi il viso con entrambe le mani

<<sono fortunato ad averti, gracias>> mi bacia delicatamente lasciandomi stordita in un angolo del box. Primo o ultimo giorno con lui non cambia nulla, rimarranno per sempre le stesse emozioni, gli stessi effetti provocati dalle sue parole.

Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora