Capitolo 53

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Pov Cloe

2 mesi dopo, agosto

Due mesi. Sono passati esattamente due mesi da quel giorno. Ho ripreso in mano la mia vita, tornando a lavorare ma rinchiudendomi dentro casa appena terminato. Ho ripreso la mia vita, nella routine che mi serve per guadagnarmi da vivere, ma ho perso invece me stessa. Più mi guardo allo specchio, più aumentano le volte che mi ritrovo accasciata accanto al WC. Ho perso 4kg. Mangio e do di stomaco. Le settimane dopo la rottura lo facevo apposta, ora è diventato un vizio, come se quasi mi piacesse momentaneamente, poi arriva l'attimo in cui realizzo e mi sento peggio di prima. Non ci siamo più sentiti, neanche per mezzo messaggio. Se so qualche informazione è perchè la ricevo grazie ai ragazzi che con me rimangono sempre in contatto e se sono riuscita a riprendermi almeno per un minimo, è soltanto grazie alla loro presenza, alle loro visite. Ci sono però delle novità riguardo il lavoro, ho già firmato dei documenti per licenziarmi. E' difficile, rimanere completamente sola in una nazione lontana da casa propria, dalla famiglia e dagli amici perciò ho pensato a lungo a riguardo. I soldi che ho ora mi bastano per stare qualche mese in santa pace, verrò aiutata dai miei, i quali appresa la notizia si sono precipitati a New York un mese fa, quando ancora non ero del tutto sparita. Parlando con Charles mi ha proposto un lavoro, quello di divenire la sua fotografa personale, accanto a Joris 'ci devo pensare' gli ho risposto. Il telefono emette una notifica, quando parli del diavolo...'Alex tra una settimana parte per un mese in Messico, raggiunge la sua famiglia. Mi chiedevo se ti facesse piacere venire da me, così non starai sola. Abbiamo anche la pausa estiva di mezzo' sorrido nel leggere questo messaggio, Charl non mi ha lasciata sola neanche un giorno attraverso messaggi, chiamate e presenze quando ne ha la possibilità, accompagnato anche dalla fidanzata

'e dovrei approfittarmi di te per un mese?'

'sai che non recheresti neanche un minimo dei problemi'

'ti odio quando fai queste richieste, mi metti in crisi'

'io dico che dovresti accettare, non ti annoierai con me'

'ho i miei dubbi'

'come procede con le carte per casa e lavoro?'

'sto portando avanti tutto con calma, ho trovato diverse persone interessate all'appartamento' tornerò in Italia, come ho detto, qua non riesco più a stare, è diventato tutto più stretto e persino il mio sogno di lavorare per la Baker Agency è andato a sciuparsi. E' inutile rimanere chiusa in questo appartamento, portando avanti un qualcosa non in grado di realizzarmi più. Perciò oltre al licenziamento sto pensando anche alle carte che riguardano la vendita della casa. E' ormai quasi un anno che sono immersa in questo mondo, ma niente mi trascina più come agli inizi

<<mio dio ci voleva proprio una doccia, il jet lag mi ha ucciso>> sbuffa uscendo dal bagno con soltanto addosso dei pantaloncini grigi e le goccioline d'acqua che cadono dai suoi ricciolini. Il suo corpo slanciato e muscoloso è avvolto da tatuaggi in grado di ipnotizzarmi, sento mancarmi il fiato quindi scuoto la testa tornando assolutamente in me

<<vuoi qualcosa da mangiare? Bere?>>

<<voglio che sia tu a mangiare>> mi guarda dritto negli occhi avvicinandosi a qualche centimetro da me <<non posso più vederti così>>

<<non riesco Dan, te l'ho detto>>

<<lasciati aiutare e ci riuscirai>> scuoto la testa rassegnata davanti all'ennesimo tentativo di aiuto da parte dei miei amici, che come tutti gli altri, sarà invano. Mi dispiace tremendamente per loro ma sto combattendo, o meglio oramai mi sono arresa, contro un mostro più grande di me che mi ha trovata nel mio momento peggiore ed ora mi tiene ancorata a lui, un mostro che mi tiene chiusa in bagno a svuotarmi fino all'ultimo pezzo di me che rimane <<d'accordo..>> balza oltre il divano, posizionandosi davanti alla tv accesa alla quale collega il suo Spotify così da riempire l'appartamento con della musica

Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora