Capitolo 19

284 4 0
                                    

Cesar

A passo veloce, quasi a corsa, raggiunsi la casa di Flor. Scavalcai il cancello e feci il giro della casa. Individuai la finestra della camera della bionda.

Sotto di essa ci sono dei bidoni. Mi arrampicai su di essi ed ebbi la visuale dell'intera stanza. Scesi e ritornai sulla parte anteriore della casa.

Guardai in cima all'albero del piccolo orticello che ha sinistra dell'abitazione e mi ricordai della casetta.

Salì dalla scala, e raggiunsi la casetta. Entrai e trovai Flor accovacciata in un angolo con lo sguardo perso nel vuoto.

<<Flor>>

La richiamai ma non mi sentì.

<<Florencia>>

Alzò di scatto lo sguardo verso di me. Gli occhi cerulei sono rossi e gonfi. Ha pianto. Indossa una vestaglia, pur essendo Luglio e fuori fa caldo.

<<Cesar. Se qui? Sei tu?>

Sussurrò incerta e spaventata.

<<Si, Flor, sono io>>

Mi avvicinai a lei e l'abbracciai. Lei scoppiò a piangere e io le accarezzai la schiena.

<<Cosa è successo>>

<<Lui non lo aveva mai fatto>>

Disse tra i singhiozzi. Si staccò dalle mie braccia e si asciugò le lacrime con le mani. E fu lì che lì vidi.

Dei segni violacei le contornano i polsi.

<<Flor...>>

Balbettai. Non so che che dirle. Le presi delicatamente le mani e le baciai i polsi.

Di scatto uscì dalla casa e scesi. La bionda continuò a chiamarmi ma non mi fermai. Bussai alla porta, una volta aperta, sferrai un pugno all'uomo davanti a me.

Lui barcollò, palesemente ubriaco, e cadde a terra. Flor continuò a chiamarmi e dirmi di smetterla, ma la rabbia mi annebbiò la vista.

<<Le hai messo le mani addosso, eh? Bastardo! Rispondi!>>

Lo presi dal colletto della maglietta. Farfugliò qualcosa ma non sentì nulla, il suo alito alcolico mi diede il volta stomaco.

Sferrai un'altro pugno sul suo viso, e il sangue cominciò a scolargli dal naso, ma non mi fermai. Uno dopo l'altro.

Neanche le sirene della polizia mi fermò dal scagliare la mia ira sull'uomo sotto di me.

Mi sentì afferrare dalle braccia e due poliziotti mi allontanarono.

<<Tu vieni in centrale con noi>>

Mi puntò il dito un poliziotto, venendo nella mia direzione.

Volsi lo sguardo verso Flor, che sta parlando una poliziotta.

<<Flor!>>

La chiamai e si girò verso di me.

<<Dì tutto! Non tralasciare nessun dettaglio>>

Lei annuì spaventata. Mi misero le manette ai polsi e poi entrai in macchina della polizia.

Diana

Un messaggio mi distrasse dallo studio. Presi il telefono senza staccare gli occhi da libro e poi lessi il messaggio.

*Avvisa Jaime che Cesar è stato arrestato*

Sgranai gli occhi quando lessi ciò che mi mandò Flor. Chiamai subito Jaime e dopo due squilli accettò.

•You belong to me•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora