Diana
<<Jaime... Ci sentono da sotto>>
Dissi, mentre continua a torturami il collo con le labbra gonfie dai nostri baci precedenti.
<<Se non farai rumore, mio piccolo kristall, non si faranno problemi>>
Sussurrò il moro, spingendomi verso il letto. Le mie ginocchia toccarono da dietro il materasso e caddi su di esso con la schiena.
Jaime andò a chiuse la porta a chiave e poi si avvicinò a me come un predatore.
Appoggiai la testa sul cuscino e il moro si mise sù di me, reggendosi su un gomito, per evitare di schiacciarmi col suo corpo.
<<E adesso, Diana? L'incazzatura ti ha abbandonato?>>
Chiese Jaime. Con una mano slacciò il bottone dei miei pantaloni a jeans e poi abbassò la cerniera.
<<No>>
Li abbassò, e poi scostò di lato le mie mutande. Mi accarezzò lentamente il mio punto sensibile e mi sfugì un gemito, che venne soffocato dalla sua bocca.
Mi penetrò con un dito e tirai la testa all'indietro staccandomi dal bacio. Infilò un secondo dito e cominciò a muoverle.
La vista mi si annebbiò dal piacere. I movimenti delle dita di Jaime divennero più veloci e mi lasciai andare.
Il moro uscì le dita dal mio punto sensibile e mi lasciò un casto bacio sulle labbra.
<<Adesso tocca a me>>
Sussurrò nel mio orecchio.
Flor
<<Siete una coppia?>>
Ci chiese Nancy. Guardai Cesar, e lui stava già guardando me.
<<La cosa è iniziata da poco>>
Dissi.
<<Possiamo definirci fidanzati>>
Esclamò il moretto e io spalancai gli occhi. Volsi lo sguardo verso Nancy che ci guarda con un sorriso orgoglioso sulle labbra.
Quando intercettò i miei occhi sui suoi, bevve in sorso di vino come nulla fosse. Anche se la sua curva delle sue labbra, trasgredisce la sua espressione.
<<Sei sicuro, Cesar?>>
Chiesi incerta.
<<Ma ovvio, scimmietta>>
Mi diede un buffetto sul naso, e poi ci diede un bacio sopra.
Un rumore di qualcosa che sbatte ripetutamente al muro, arrivò alle nostre orecchie.
<<Ci danno dentro>>
Ridacchiò il moretto di fianco a me, e io gli diedi una gomitata.
Nancy ci prese tutte e due dal braccio e ci portò vicino alla porta d'ingresso.
<<Cosa fai?>>
Le chiesi stranita, quando prese la sua borsa e da essa uscì le chiavi della macchina.
<<Ne avranno ancora per molto, i piccioncini. E a me sta venendo il volta stomaco. Andiamo a mangiarci qualcosa in una pasticceria>>
Cesar applaudì come un bambino alle parole di Nancy, poi mi avvolse un braccio intorno alle spalle e seguimmo la donna dal portamento sicuro ed elegante davanti a noi.
Jaime
Mi passai una mano sui capelli umidicci, per scostarli dalla fronte.
Guardai la ragazza sotto di me.
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•You belong to me•
Roman pour Adolescents>, disse soffiando sul mio orecchio. Il suo fiato caldo mi provocò nello stomaco, non delle farfalle, ma l'intero zoo. >, dissi con un ringhio. Lui semplicemente... Ghignò. Prese il mento con la sua mano e me lo strinse, poi avvicinò il mio viso al...