Cesar
Arrivati a casa, aprì la porta di casa e la chiusi sbattendola. Venne riaperta di nuovo e un Jaime incazzato fece il suo ingresso.
<<Testa di cazzo, me l'hai chiusa in faccia>>
Si toccò il naso rosso per l'impatto di prima.
Cercai nervosamente le chiavi della mia moto nella giacca in pelle. Mi prudono le mani, dal fastidio di quello che vidi sul viso di Flor.
Non ha mantenuto quello che le ho chiesto. Se gli avrebbe alzato ancora le mani suo padre, doveva chiamarmi, invece non l'ha fatto.
<<Amico, calmati>>
Jaime appoggiò le mani sulle mie spalle ma mi scansai.
<<Calmati un paio di cazzi. Tu non hai visto il volto di Flor. Un cazzo di livido era sul suo fottuto occhio!>>
Urlai a pieni polmoni. Tirai la prima cosa che mi capitò sotto mano. La ceramica del vaso si schiantò contro il muro, cadendo a terra in mille pezzi.
<<Nooo, tu stai male!>>
Esclamò a gran voce Jaime, toccandomi la testa con la mano. Raccolse uno a uno i cocci del vaso e li posò sul tavolino del salotto.
<<Calma i nervi, ragazzina mestruata, domani mi servi lucido>>
<<Si, si>>
Diana
<<Mamma! Abbassa la musica!>>
Urlai dalla mia camera, ma lo stereo è messo talmente alto che anche con la porta aperta della mia e della sua stanza, non mi sente.
<<Un'attimo Flor>>
La bionda annuì, e raggiunsi mia madre nella stanza da letto di mio padre.
Andrai dritto allo stereo e abbassai la manopola del volume.
<<Bambina mia! È la mia canzone preferita>>
Disse mia madre infastidita.
<<Di là c'è Flor, e sta poco bene. Non mi sembra il caso>>
La rimproverai. Lei sgranò gli occhi incredula.
<<C'è una tua amica qui, e non mi dici niente. Nono, non si fa così amore di mamma!>>
Disse, e poi corse nella mia camera.
<<Nancy Castillo!>>
L'ho detto troppo darti. La voce stridula di mia madre mi arrivò fino alle orecchie.
La scena che mia apparve davanti agli occhi mi fece scappare un risolino.
Mia madre è ferma davanti alla figura di Flor rannicchiata sul letto. Con la schiena appoggiata allo schienale e le ginocchia al petto.
<<Ma come sei bella! Sei un vero gioiellino!>>
Mia madre le pizzica le guance con le mani. Flor la guarda scioccata e impaurita.
<<Sono Nancy, la mamma di Diana. È un piacere conoscerti>>
Le porse la mano e la bionda gliela strinse titubante.
<<Sono Florencia, ma può chiamarmi anche Flor. Piacere mio di conoscerla, signora Nancy>>
Mia madre rise a crepa pelle. Mi grattai la nuca imbarazzata e divertita. Mi appoggiai allo stipite della porta.
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•You belong to me•
Dla nastolatków>, disse soffiando sul mio orecchio. Il suo fiato caldo mi provocò nello stomaco, non delle farfalle, ma l'intero zoo. >, dissi con un ringhio. Lui semplicemente... Ghignò. Prese il mento con la sua mano e me lo strinse, poi avvicinò il mio viso al...