Adamo
Un anno prima
Alzai gli occhi dai fogli posti sulla scrivania sottostante a me e diedi il permesso di entrare a chi avesse appena bussato.
<<Signor Castillo, una lettera per lei arrivata via posta>>
Il portiere mi consegnò la lettera e poi uscì.
L'aprì curioso e lessi il contenuto.
Caro Adamo,
pensare che Cornelio Torres sia in competizione con uno come lei mi fa solo ridere. Un uomo di fama, con un cognome sempre posto in alto grazie all'operato dei suoi antenati, che debba essere quasi scavalcato da lei, un uomo che per farsi notare mette su una famiglia al di poco inutile, non mi fa per niente piacere. Le consiglio di lasciare il posto a Torres, sennò può pure dire addio a tutto quello che ha. Passa guai seri.Chiusi con rabbia il foglio. Lo strappai freneticamente e lo buttai nel cestino accanto alla scrivania.
Mi tolsi gli occhiali e mi massaggiai la radice del naso per calmarmi.
Una lettera di minaccia a me? Sottoforma di un alleato di Torres?
Neanche per scherzo.
Presi la giacca dalla poltrona e mi diressi fuori il mio studio. Prima che lasciassi casa, entrai nella stanza di mia figlia, Diana, le lasciai un bacio sulla fronte e poi uscì dalla sua camera e dall'abitazione.
<<Destinazione?>>
Chiese Dario quando raggiunsi l'auto.
<<Casa di Cornelio Torres>>
Diana
Presente
Vidi mio padre prende un sospiro.
<<Avevi sempre sospettato che ci fosse stato lo zerbino di Torres?>>
Chiese Flor.
<<Ne ero più che sicuro>>
<<Dopo cosa accadde?>>
Chiesi, cercando di farlo ritornare sul racconto.
Un anno prima
Adamo
Dario arrivò davanti la villa di Cornelio. Appena parcheggiò l'auto, scesi dal veicolo e suonai al citofono.
Mi rispose sua moglie. Dissi il mio cognome e il cancello fu subito aperto. La porta d'ingresso venne aperta da Cornelio.
<<Castillo, quale onore averla qui>>
Disse l'uomo di fronte a me, con un sorriso di circostanza.
<<Sei davvero così infantile, Cornelio?>>
<<Di che parli?>>
<<Della lettera, testa di cazzo. Mandarmi un avviso tramite posta sottoforma di un cittadino a tuo favore>>
<<Ma che cazzo stai blaterando>>
Cornelio uscì di casa e chiuse la porta alla sua spalle.
<<Hai pure il coraggio di non saper di cosa sto parlando?>>
<<Si, perché non so di cosa parli>>
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•You belong to me•
Novela Juvenil>, disse soffiando sul mio orecchio. Il suo fiato caldo mi provocò nello stomaco, non delle farfalle, ma l'intero zoo. >, dissi con un ringhio. Lui semplicemente... Ghignò. Prese il mento con la sua mano e me lo strinse, poi avvicinò il mio viso al...