Capitolo 22

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Diana

Lo scatto di una serratura mi fece sobbalzare. Controllai che ore sono. Mezzanotte.

Mi alzai dal letto e scesi al piano di sotto. In salotto vidi Jaime che si sedette sul divano barcollando e Cesar nelle medesimi condizioni.

<<Ragazzi, ma che cazzo avete combinato>>

Jaime alzò lo sguardo su di me e in viso gli di formò un sorriso malizioso.

<<Mio kristall. Mi sei mancata>>

Si alzò, e si avvicinò a me. Con le braccia mi circondò il collo e mi baciò.

<<Stasera si tromba!>>

Esclamò a gran voce Cesar incomnimado a saltare sul divano. Si guardò attorno e si accigliò.

<<Dov'è la mia scimmietta?>>

<<È di sopra>>

Dissi e il moretto di fiondò al piano superiore. Jaime catturò di nuovo le mie labbra senza darmi tempo di prendere fiato.

Mi staccai da lui con assenza d'aria.

<<Ti voglio>>

Sussurrò e poi si inumidì le labbra. Non mi diede il tempo di rispondere che mi prese dai fianchi e mi alzò. Circondai il suo bacino con le mie gambe.

Mi trascinò fino al divano e mi buttò su di esso. Poi si mise sopra di me. Con la bocca scese sul mio collo e lasciò una scia di baci che partì dal lobo dell'orecchio fino alla clavicola.

Mi morsi il labbro inferiore per soffocare i gemiti.

Jaime cominciò a muovere il bacino. Sentì la sua erezione premere sul mio punto sensibile. Mi lasciai scappare un gemito rumoroso, poi mi tappai la bocca.

<<Avete bevuto?>>

<<Tranquilla, Diana. Sono abbastanza lucido per intendere e volere. E quello che voglio sei tu>>

Catturò di nuovo le mie labbra. Subìto dopo le nostre lingue entrarono in contatto.

Flor

Due braccia mi circondarono i fianchi e delle labbra baciarono l'incavo del mio collo.

Mi rilassai a quel tocco, poi aprì gli occhi. Mi ritrovai davanti Cesar con le pupille dilatate e piene di desiderio.

<<Cesar, quando siete tor...>>

Il moretto poggiò le sua labbra sulle mie togliendomi la parola.

<<Non importa adesso, Flor. Baciami e basta>>

Prese il viso a coppa e approfondì il bacio. Mi misi a cavalcioni su di lui e cominciai a muovere il bacino.

Il ragazzo sotto di me si staccò dalle mie labbra per lasciarsi scappare qualche gemito.

Le mani, che prima erano sui fianchi, salirono lungo la schiena e poi riscese davanti fino ad arrivare all'orlo della maglietta.

In un attimo mi fu tolta. Feci lo stesso con la sua.

Le bretelle del mio reggiseno scesero lungo le spalle. Lo sganciai da dietro. Le labbra di Cesar furono presto sul mio seno.

Affondai le dita nei suoi capelli e tirai la testa all'indietro. Con, non poca difficoltà, ci tolsimmo i pantaloni e l'intimo.

Fecimo scambiò di posizione. Cesar si mise il preservativo e piano piano entrò dentro di me.

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