Capitolo 9

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Come immaginavo avevamo perso l'aereo, di solito avrei dato di matto ma Lando aveva risolto subito chiamando il suo Jet privato che dal mio punto di vista era il minimo che potesse fare, dato che l'averlo perso era causa sua e della sua enorme lentezza nel preparare se stesso e la valigia.

Non ricordo molto della sera precedente, solo che Sebastian era riuscito a trovarmi e portarmi di prepotenza dentro la sua macchina, mi ricordo il forte odore di tabacco che si sentiva a causa delle mille winston che si fumava e infine ricordo solo Lando che mi portava a casa.

Non gli avrei mai chiesto di venire con me se non fosse che durante la notte, dopo essermi un pò ripresa da qualsiasi cosa io avessi bevuto, avevo ascoltato tutta la conversazione tra lui e Dasy in camera sua convinti che io stessi ancora dormendo.

La sua preoccupazione nei miei confronti, l'essere stato l'unico a non avermi perso di vista nemmeno per un secondo, nonostante io l'abbia trattato sempre malissimo, mi aveva convinta a dargli una possibilità di conoscermi meglio e di non lasciare le mie sensazioni negative prendere subito il sopravvento, in più sapevo che non si sarebbe mai arreso e dunque tanto valeva abbassare un pò le difese e vedere se sarebbe riuscito a restare comunque, forse per me era più una sfida; vedere fino a che punto sarebbe resistito.

"Come mai hai deciso di andare così presto in Olanda?"
Era seduto davanti a me, era la prima volta, dopo quasi un'ora di viaggio, che ci rivolgevamo la parola.
"Mia nonna da parte di mia madre era olandese, per tutti ho sangue al cento per cento inglese ma in realtà una piccola percentuale viene da questa terra"
"Quindi non lo sa neanche Dasy?"
"No, sei il primo a cui lo dico"
Vidi sul suo viso formarsi un leggero sorriso soddisfatto.

"Posso chiederti come mai lo tieni segreto?"
"Mia nonna è venuta a mancare due anni fa..."
Feci una pausa
"Stavo ancora con Sebastian, mia nonna aveva avuto l'onore di conoscerlo, non gli è mai piaciuto" feci una breve risata al pensiero di lei mentre mi bacchettava per non averlo ancora lasciato "quando si amalò inziai a fargli vista più spesso e ricordo un giorno, faceva particolarmente freddo e se ne stava seduta sul divano nel mentre io mi preoccupavo di accendergli il camino, dopo svariati racconti sulla sua vita sentimentale, prima di incotrare mio nonno, che mi disse 'cara non lasciare che un'uomo spenga la luce che è in te, segui i tuoi sogni e si la versione migliore di te stessa, se non vuoi farlo per te stessa fallo per nonna'
Gli detti dell'esagerata non sapendo che quelle sarebbero state le ultime parole che mi sarei sentita dire da lei"
Mi fermai per darmi tempo, non volevo farmi vedere fragile davanti a lui
"È per questo che non l'ho detto a nessuno... l'Olanda è l'unica cosa che mi è rimasta di lei, questo ricordo, questa frase e questa terra sono come il mio posto sicuro"

Per tutto il tempo mi ascoltò, non mi interruppe, gli occhi puntati su di me e a tratti avrei detto pure che fossero sul punto di far scendere qualche lacrima.
"Tua nonna aveva ragione e tutt'ora ce l'ha, tu meriti di essere felice"
Mi sorrise e io ricambiai.

Raccontare di lei non è stato semplice ma aver visto il modo in cui Lando cercava di mettersi nei miei panni senza giudicarmi o darmi per pazza, cosa che mi aspettavo dal momento che persino per me era folle provare così tanta "gelosia" nei confronti di un posto, mi aveva fatto sentire compresa e meno a disagio.

Il resto del volo lo passai a sistemare alcune immagini che mi aveva mandato via email Davide, non ci sentivamo molto da quando sono partita a causa dei mille impegni e dei cambi d'ora che c'erano tra me e l'Italia, ci aggiornavamo praticamente solo per saper come stavamo e perché, per quanto fossi in continuazione in viaggio, volevo stargli vicina nel caso le condizioni di sua madre fosserò peggiorate.
Riuscì a finire il tutto qualche minuto prima dell'atterraggio.

Appena scesa dell'aereo mi strinsi nel cappotto, faceva decisamente freddo, mi voltai verso Lando in attesa che scendessa dai gradini e mi raggiungesse a pochi centimetri di distanza, alzò la testa per guardarsi intorno e la stessa folata di vento che aveva investito me finì per fargli volare via il capellino che aveva in testa, per sua fortuna fini praticamente ai miei piedi.

Like Light In The Darkness //Lando Norris//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora