Capitolo 14

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Lando

Appena mi svegliai, dopo l'incidente, la prima cosa a cui pensai fu Lucy.

Non mi resi nemmeno conto di essere in un letto d'ospedale e non senti male da nessuna parte fin quando non udì la sua voce e la sua mano prendere la mia.

Avevo rischiato di morire e l'unica cosa a cui continuavo a pensare era l'idea di averla quasi lasciata sola.
L'avrei potuta abbandonare senza mai avergli detto apertamente quello che provavo, invece che girarci sempre intorno o dirlo tra tante righe.
Non ho mai avuto paura di morire ma da quando ho incontrato lei ne avevo ogni giorno.
Non avrei mai voluto che soffrisse la mia perdita.

Mi svegliai per primo e me la trovai raggomitolata con la testa nascosta nell'incavo del mio collo.
Era così tenera.

"Avete dormito così tutta la notte?"
Non mi resi conto che, nella sedia affianco a noi, ci stava seduto Oscar insieme a Dasy che stava dormendo con la testa appoggiata alla sua spalla.

"Da quanto siete qui?"
"Siamo arrivati alle sei, Dasy non ha chiuso occhio per tutta la notte... era preoccupata per Lucy e per te, a dire il vero anche io"
Guardai Dasy stringere ancora di più il braccio di Oscar e lui lasciargli un bacio sulla testa.
"Lucy mi ha detto che tutti sapevate già dei freni mentre ero in pista... non immagino come sia stato difficile per lei e per voi"
Spostai il mio sguardo su Lucy e inziai a carezzargli i capelli con la mano che non mi faceva male.

"Al dire il vero noi che eravamo in pista non sapevamo nulla, siamo venuti a sapere tutto dopo il tuo incidente non appena siamo rientrata nei Box"
"E Lucy?"
"Lucy ha dovuto assistere al tutto senza poter fare nulla.
Quando ti sei schiantato contro il guard rail sembrava come essersi spenta, non ha versato una lacrima ma non sembrava manco essere in mezzo a noi.
Ti dico solo che è entrata nel nostro Box e per poco non ammazzava di botte Sebastian. Giacomo l'ha bloccata ma in compenso gli ha tirato un bel pugno sul naso"
L'idea di vederla annullarsi per me mi faceva male, più male di qualsiasi ferita io avessi riportato.

"Non riesco a pensare al dolore che avrei potuto lasciargli..."
"Non ci pensare, ora sei qui e stai bene"
Mi sorrise nel mentre Dasy inziò a svegliarsi.
"Diciamo, è un pò rotto..."
Aggiunse quest'ultima strofinandosi gli occhi.
"Al mattino sei sempre così carina?"
Domandai per poi vederla alzarsi e avvicinarsi al letto.

"Sono felice che stai bene"
Mi abbracciò in un modo talmente impacciato che mi fece male al braccio fasciato e svegliò Lucy.
"Scusa Lucy non volevo svegliarti"
"Dasy?"
Domandò confusa ancora mezza addormentata.
"Si sono venuti a vedere se stavamo bene"
Gli spiegai e in un nano secondo si voltò subito verso di me con gli occhi spalancati.

"Sei sveglio!"
Mi strinse a sé togliendomi quasi il respiro.
"Così rischi di uccidermi sul serio"
Cercai di respirare e non appena si accorse di avermi stretto troppo si allontanò per poi scusarsi.
"Gli altri sono già passati?"
Domandai nel mentre intanto cercai di mettermi seduto, per quanto possibile, nel letto con l'aiuto di Lucy che si preoccupò di sistemarmi bene il cuscino dietro la schiena.

"Sono passati ieri dopo aver finito con le dichiarazioni"
Spiegò Lucy.
"Dichiarazioni?"
"Si, testimonianze, quella roba lì"
Aggiunse Dasy.
"Dovrebbero arrivare a momenti, Giacomo mi ha scritto qualche minuto fa per dirmi che erano partiti dall'hotel"
Disse Oscar seduto sulla sedia affianco al letto, stava scrivendo qualcosa al telefono.

"Allora sarà meglio che vado a prendermi un caffè prima che arrivino, Lan vuoi che ti porti qualcosa?"
Mi sorrise, non mi aveva mai chiamato con un nomignolo, in realtà nessuno l'aveva mai fatto prima d'ora, mi piaceva sentirlo dire da lei.
"No tranquilla, tanto tra poco arriverà l'infermiera con la colazione"
"Vengo anche io, mi serve anche a me un bel caffè"
La raggiunse Dasy sulla soglia della porta per poi entrambe sparire dietro di essa.

Like Light In The Darkness //Lando Norris//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora