sono tornata per ringraziarvi delle letture sempre in aumento, (vi amo<3) non potete capire quanto sia importante per me nonostante io non aggiorni mai. (la motivazione è semplice: non ho ispirazione e sono uscita dal fandom, ma ogni tanto mi spingo a scrivere qualcosa perchè trovo che sia giusto non lasciar morire questo progetto).
TW: parolacce e leggero accenno di violenza.
Il capitolo non si basa su nessun avvenimento, ma semplicemente sulla mia fantasia
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.Il bosco è fitto, cespugli che bloccano il passaggio dei vecchi sentieri segnati, radici che sono cresciute a dismisura, rami spezzati che scricchiolare al passaggio su di loro.
Eppure nonstatnte l'ambiente ostile la nazione non può permettersi di rallentare, non importava quanti rovi gli stavano lacerando la pelle o se le radici gli bloccavano il piede rallentandolo. Non poteva fermarsi.
La tosse era furiosa durante la corsa, lo aveva seminato? era una domanda difficile da rispondere.
Tutto quello che poteva succedere di peggio stava succendo, aveva iniziato a nevicare.
Non aveva mai pensato di battere in ritirata, facendo avanzare solamente i suoi uomini.
La nazione viene fermata da un colpo di proiettile che si pianta sul terreno a pochi centimetri da lui.
"fermi" esclama la nazione che lo stava inseguendo a diversi lupi. "lui è mio" aggiunge.
"possiamo parlarn-" la nazione viene bloccata appena apre bocca dalla mano più grande della nazione inseguitrice.
"Ti avevo detto di star lontano dai miei territori" dice con tono di ostilità e di chi non vuole certo ritrattare.
"Di hai tuoi uomini di andarsene prima che si trovino un proiettile in fronte" dico con freddezza assassina.
gli occhi oceano della nazione inseguita si spalancano, mentre gli occhi color cenere dell'altra si restringono.
"mi hai capito russo di merda?" dice la nazione più grande.
la nazione russa annuisce in fretta, erano in esercitazione e non si erano accorti di essere entrati nei territori finnici.
la nazione finnica sente dei rumori dietro di lui e senza pensarci punta il suo fucile di assalto alla tempia dell'altra nazione, abbassando solo quando spuntano altri lupi.
lascia andare la nazione russa, che di certo non era mai stata amica.
con un grugnito richiama i lupi e si incammina nella strada opposta, lasciando la nazione russa ormai al confine.
"che cazzo" dice a bassa voce la nazione russa e poco dopo urla alla radio la ritirata, che erano entrati in territori ostili.
Finlandia si era appostato tra gli alberi in mezzo la neve, invisibile. Il balaclava bianco viene tolto e libera così i capelli candidi come la neve. le ciocche blu spiccano di nuovo vivaci mentre nota la nazione russa allontanarsi dal suo territorio.
La nazione finnica si allontana lasciando indietro solo un vago ricordo di sangue che cadeva dal naso della nazione russa.
D'altra parte la nazione russa era stata costretta a fermarsi, si toglie anche lui il balaclava per rivelare una piccola traccia di sangue che usciva dal suo naso rotto dalla forte mano del finnico.
Negli occhi cerulei del russo si risveglia una fiamma di odio, ma non poteva fare nulla, contro il finnico non poteva nulla in uno scontro tra di loro. Il finnico era possente molto più di lui, aveva più esperienza, aveva più forza e tra quella neve non si notava.
Il russo si spazzola i capelli bianchi, lasciando fhe le sfumature rossastre e bluastre riprendessero colore e nuova vita.
"Fottuto finnico" dice mentre si passa la mano sul volto togliendo la traccia di sangue.
"Tornerò a prenderti" sussurra al vento gelido del confine mente ei suoi occhi assetati di odio e vendetta guardano tra gli alberi.
E passo dopo passo, il russo torna nella sua casa, mentre d'altro canto il finnico allarmato si dirige verso il confine svedese, doveva avvisare prima che fosse troppo tardi, prima che i suoi uomini morissero, prima che quella nazione che pensava morta sorga di nuovo.
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Spero che questa storia vi sia piaciuta 😚se volete consigliare o criticare, fatelo 🫶
magari potrei tornare attiva 🤫 ma niente promesse.