Il mio migliore amico

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Pov's Dusan

Viola è così piccola e sembra così indifesa in questo momento, ha gli occhi pieni di lacrime e non ci penso due volte a sedermi di fronte a lei e a prenderla tra le mie braccia, si aggrappa forte a me e me la stringo al cuore. Dio non oso nemmeno immaginare come deve sentirsi in questo momento e cosa sta passando. Appena Carlotta, la sua amica mi ha avvisato, ho lasciato tutto e sono corso subito dal mio scricciolo, sapevo che aveva bisogno di me e io non potevo certo lasciarla da sola in circostanze del genere, non me lo sarei mai perdonato

"Non sai quanto è importante per me che tu sia qui Dudu"

Riesce a dirmi tra le lacrime che continuano a scendere copiose sul suo viso

"Non sarei potuto essere da nessun'altra parte scricciolo"

"Adesso sono rimasta completamente sola Dus"

La afferro per le spalle e la costringo dolcemente a guardarmi

"Non dirlo neanche per scherzo Viola, tu non sarai mai sola, ci sono io con te e non ti abbandono di certo e poi c'è Carlotta, noi ci saremo sempre per te, sempre, intesi?"

Annuisce, ora è sconfortata, è comprensibile ma Viola è una tosta e non ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei, se la sa cavare benissimo da sola, lo ha sempre fatto nella vita e sono sicuro continuerà a farlo, però io resterò al suo fianco, così come farà la sua migliore amica, deve sapere che se avrà bisogno io ci sarò per lei. Ora che ha perso entrambi i genitori non sarà facile per la mia dolce amica ma confido in lei e so che ce la farà a superare quest'altra avversità che il destino le ha posto davanti, lo ha già fatto in passato e ci riuscirà di nuovo

"Vieni qui scricciolo"

La stringo di nuovo a me, poi sentiamo dei passi, ci voltiamo entrambi e vediamo Carlotta arrivare

"Forse è ora di andare a casa Viola, che ne dici? Così potrai riposare un po'"

Viola mi guarda per poi domandarmi

"Vieni anche tu Dudu?"

Mi fissa con quei suoi occhioni da cerbiatta che chissà quanti ragazzi farà innamorare e un'espressione così tenera che non potrei mai dirle di no, anche se avevo già intenzione di andare con loro, le prendo la mano nella mia e la aiuto a tirarsi su dalla sedia

"Certo, andiamo"

Arriviamo nella casa che Viola ha condiviso con i suoi genitori fino a che non l'ha lasciata per intraprendere la sua vita da persona indipendente e vengo assalito da mille ricordi. Sono stato qui così tante volte quando facevo lezioni di Italiano con quella che ora è la mia migliore amica. Rivedo la signora Rosalba e il suo sorriso, che ci preparava puntualmente lo spuntino pomeridiano. Rivedo suo marito Filippo con la sua espressione gioviale che mi dava poderose pacche sulle spalle. Porto gli occhi su Viola ancora ferma sulla soglia e mi rendo conto di quanto sia difficile per lei rimettere piede qui dentro, le prendo la mano nella mia

"Te la senti scricciolo? Prenditi tutto il tempo che ti serve"

Con gli occhi lucidi di lacrime scuote la testa

"No, prima lo affronto e meglio è, tanto dovrò farlo per forza e poi non sono sola, giusto? Ci siete voi con me"

Dichiara alternando lo sguardo tra me e Carlotta, che prontamente le afferra la mano libera

"No non sei sola tesoro"

Viola mi guarda bisognosa di una conferma che mi appresto a darle

"Non sei sola scricciolo"

Le parole che non ti ho dettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora