Un nuovo dolore

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Spazio autrice: Ciao care lettrici, perdonate se vi ho fatto aspettare un po' per leggere il primo capitolo. Volevo avvisarvi che vi sono al suo interno temi forti e delicati, che potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno, non è mia intenzione e nel caso chiedo scusa per questo. So che vi avevo detto che avrei aggiornato una volta a settimana ma al momento non so ancora quando ci sarà il nuovo aggiornamento, spero di riuscire a pubblicare presto, per adesso vi auguro una buona lettura e vi aspetto nei commenti se volete ❤️

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Pov's Viola

Vengo svegliata di soprassalto dal mio telefono che continua a vibrare imperterrito, ancora tra le nebbie del sonno e con gli occhi mezzi chiusi lo cerco alla cieca sul comodino, fino a che non riesco ad afferrarlo. Striscio sullo schermo e rispondo senza neanche guardare chi mi sta chiamando

"Pronto?"

All'altro capo della linea sento una voce maschile

"La signorina Viola Innocenti?"

"Sì sono io chi parla?"

"Mi dispiace disturbarla a quest'ora ma avevamo questo numero per le emergenze, si tratta di sua madre, ha avuto un incidente"

A quelle parole schizzo seduta sul letto, il sonno ormai completamente andato, la paura che mi pervade e davanti a me si palesano tutti i peggiori scenari possibili

"Mia madre? Che cosa le è successo? Come sta?"

Domando concitata

"Purtroppo non sono informazioni che possiamo darle al telefono, dovrebbe venire qui di persona, si trova presso l'ospedale Santa Maria Nuova"

"Non potete anticiparmi nulla? La prego"

Provo ad insistere ormai in preda al panico più assoluto

"Mi dispiace signora, le ripeto deve recarsi sul luogo"

"Va bene, si, io sono a Roma ma cercherò di essere lì il prima possibile"

Replico con voce rassegnata

"Bene, arrivederci allora"

Mi risponde quell'uomo con voce stentorea e chiude la chiamata, Carlotta entra nella mia camera, evidentemente devo aver alzato la voce più del dovuto e l'ho svegliata

"Viola che succede? Chi è che ti telefona a quest'ora del mattino?"

La fisso ma senza vederla davvero mentre cerco di articolare qualche parola che sembra non volerne sapere di venire fuori in questo momento. La mia amica si siede sul letto e mi afferra per le spalle

"Viola che cosa è successo? Parlami ti prego mi stai spaventando"

Mi riscuoto dal mio stato di torpore

"Mia madre ha avuto un incidente, non mi hanno voluto dire niente per telefono, io...io devo partire, devo andare a Firenze"

"Vengo con te"

Afferma risoluta

"Ma con il lavoro come fai?"

"Non preoccuparti di questo ora, pensi che ti lascerei partire da sola? Dai muoviamoci se vogliamo essere lì il prima possibile"

Carlotta prende in mano la situazione e mi esorta ad alzarmi dal letto, per fortuna che c'è lei perché io in questo momento sono talmente sconvolta che non sono in grado di reagire in maniera adeguata. Dopo essermi lavata e vestita, preparo un piccolo bagaglio, considerando che non so quanto dovrò fermarmi a Firenze, anzi non so proprio nulla. Nel frattempo la mia migliore amica ha prenotato i biglietti aerei e chiamato un taxi

Le parole che non ti ho dettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora