Come fratello e sorella

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Pov's Dusan

Sono sveglio già da un po', quando Viola si presenta in cucina, indossa quello che immagino sia un pigiama, composto da una canottiera con le bretelline e un paio di shorts piuttosto striminziti, ha i capelli tirati su in una crocchia scomposta, il viso ancora assonnato. Che fosse una bella ragazza l'ho sempre pensato ma da quando ha tirato fuori questo corpo da urlo? Scuoto la testa con veemenza, che diavolo vado pensando? Si tratta della mia migliore amica, cosa sono questi pensieri su di lei? Che mi prende? Lei si accorge della mia presenza e impallidisce, indietreggia cercando di coprirsi con le mani, impresa alquanto impossibile

"Oddio scusa scusa, credevo fossi già uscito, altrimenti mi sarei vestita prima di piombare qui in questo modo"

"Viola"

La richiamo ma lei non mi ascolta continuando a blaterare

"Vado a mettere qualcosa di più decente addosso, scusami ancora"

Sta per voltarmi le spalle quando la richiamo con più decisione

"Viola"

Lei si blocca sul posto e mi fissa incerta

"Si?"

"Vieni qui, non mi scandalizzo certo perché sei in pigiama. Perché è un pigiama quello vero?"

Le domando per sicurezza, la vedo annuire

"Viola sono solo io e tu sei solo tu"

"Già sono solo io hai ragione"

Borbotta mentre si dirige nella mia direzione, ma il tono con cui ha pronunciato quelle parole non mi piace e non so spiegarmi bene il perché, le metto due dita sotto il mento e le faccio sollevare il viso

"Ehi che c'è"

Scuote il capo

"Niente, è come hai detto tu, siamo solo noi"

"Appunto, non devi mica vergognarti con me, siamo come

fratello e sorella, no?"

E mi chiedo se lo sto dicendo per lei o piuttosto per convincere me stesso

"Sì, è vero, proprio così"

Non mi sembra del tutto convinta nemmeno lei ma per il momento decido di lasciare perdere

"Bene, caffè?"

Le chiedo porgendole una tazza e a quella vista sembra riprendersi

"Oh si ti prego, ne ho davvero bisogno"

Replica afferrandola e mentre lo fa le nostre dita si sfiorano, sento una specie di scossa e non so se la avverte anche Viola, che cavolo mi sta succedendo tutto insieme? Mi dico perché è la prima volta che io e lei ci troviamo in un posto completamente da soli, deve essere sicuramente quello, altrimenti non si spiega

"Stai andando agli allenamenti, giusto?"

Mi interroga ridestandomi dai miei pensieri assurdi e fuori luogo

"Si, doppia seduta, tornerò in serata. Mi spiace lasciarti sola proprio oggi che è il tuo primo giorno qui"

"Non preoccuparti, me la caverò, farò un giro conoscitivo della città e ne approfitterò per vedere se c'è qualche annuncio di lavoro"

"Un giorno ti porto io a fare un giro turistico per Torino"

"Non è necessario, hai mille impegni"

Prova ad obiettare ma io insisto

"Ma ci tengo"

"E va bene"

Cede alla fine con un sorriso di rassegnazione

Le parole che non ti ho dettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora