Spazio autrice: Ciao a tutte 😊 questa settimana doppio aggiornamento di questa storia, spero che vi faccia piacere. Il nuovo capitolo arriverà la prossima settimana 😉 Buona lettura ❤️
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Pov's Dusan
Siamo partiti presto stamattina e ci stiamo comportando entrambi come se ieri sera non fosse accaduto assolutamente nulla tra noi, che poi effettivamente è così. Stavamo solo per baciarci, o meglio io stavo quasi per baciare la mia migliore amica. Ci siamo scambiati si e no un paio di frasi. Dovremmo parlarne? Forse ma non me la sento di tirare fuori l'argomento per primo, mi giustifico dicendo che il perché è che alla fine sono un signore e non sarebbe gentile da parte mia farlo. Ma la verità è che sono un codardo e ho paura della sua reazione, reazione che non so nemmeno io quale potrebbe essere ma la temo in ogni caso. Ad un certo punto penso che lo stia per fare Viola quando la sento pronunciare il mio nome con tono serio
"Dusan"
La guardo di sottecchi, ma sembra relativamente tranquilla
"Devi dirmi qualcosa scricciolo?"
Le chiedo con un certo timore
"Si, potresti fermarti al prossimo autogrill? Devo andare in bagno"
Accenno un sorriso e un piccolo sospiro di sollievo, per un attimo ho temuto. Alla prima occasione parcheggio la macchina ma mentre ci stiamo sganciando le cinture, mi dico che non possiamo continuare a fare finta di niente e decido di parlare
"Viola aspetta"
Si ferma con la mano sulla maniglia già pronta a scendere e si volta a guardarmi di tre quarti
"Che c'è Dus?"
"Non credi che dovremmo parlare di quello che è successo ieri sera?"
Lei mi fissa confusa per poi realizzare a cosa mi sto riferendo, ma la sua risposta non è certo quella che mi sarei aspettato
"Ieri sera dici? Non è successo assolutamente nulla, stavamo giocando no? Siamo come sorella e fratello, giusto?"
E poi la vedo scendere dall'auto e lasciarmi lì impalato. Sì è vero è come dice lei ma allora perché sentirglielo dire mi lascia un gusto retro amaro in bocca?
Pov's Viola
Sono in bagno e dopo aver fatto pipì mi sto lavando le mani, guardo il mio riflesso nello specchio sul lavandino e mi sento una completa idiota ma d'altronde che cosa avrei potuto dirgli? Sicuramente era ciò che si aspettava gli rispondessi, l'ho solo accontentato. Torno di là e lo trovo che mi aspetta, cappellino in testa e occhiali da sole, riesce ad essere bello anche quando cerca di passare inosservato, cosa che non gli riesce nemmeno tanto bene, considerando la sua stazza
"Hai fame? Prendiamo qualcosa?"
Mi verrebbe da dirgli che vorrei solo lui ma non posso, così mi limito a scuotere la testa
"Sono apposto così, possiamo anche ripartire, ma se tu vuoi prendere qualcosa fai pure"
"Sono apposto anch'io"
Usciamo da lì e ci rimettiamo in cammino, arriviamo a Firenze che ormai è ora di pranzo. Sono davanti al portone della casa dei miei genitori con il mazzo di chiavi in mano e non mi decido ad entrare, Dusan nota la mia incertezza
"Viola vuoi che lo faccia io? Oppure prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno non abbiamo fretta"
A volte odio che sia così gentile con me, se lo fosse un po' di meno, magari non lo amerei così tanto
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Le parole che non ti ho detto
FanfictionQuesta è la storia di una grande amicizia che potrebbe diventare un grande amore, chissà...