7.La primavera

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I giorni si trasformarono in settimane, e Daisy e Phil si ritrovarono attratti insieme come il Sole e la Luna sui loro percorsi predestinati. I loro incontri non erano pianificati ma sembravano profondamente giusti, come se l'universo stesse orchestrando i loro incontri con mano gentile. Cominciarono a stringere un'amicizia, non per necessità o urgenza, ma per un lento e progressivo riconoscimento della presenza reciproca nelle loro vite.
Non tutti gli amori iniziano con una scintilla di lussuria immediata; alcuni sbocciano come fiori in primavera, prendendosi il tempo necessario per aprire ogni petalo. Il legame tra i due era uno di questi amori, che cresceva nei momenti tranquilli e nei silenzi condivisi. Era un amore puro e senza fretta, ogni incontro si basava sul precedente, creando una base di fiducia e comprensione.
Daisy amava il tempo trascorso insieme, anche quando le parole erano scarse. Le piaceva condividere frammenti della sua vita, raccontare episodi divertenti e scherzi, le sue risate risuonavano come la luce del sole che filtra attraverso le nuvole. Phil, con i suoi millenni di ricordi, spesso trovava difficile abbinare i suoi racconti con le sue storie. La sua famiglia se n'era andata da secoli e il peso della sua solitudine era qualcosa che faticava a esprimere.
Una sera, mentre sedevano su una panchina del parco sotto i rami di una quercia, Daisy cominciò a parlare di sua nonna, il suo idolo e confidente. <<Mia nonna è fantastica—disse con gli occhi che brillavano—È stata professoressa di letteratura per decenni e ora, in pensione, si è dedicata alla natura. Ha questo incredibile giardino e sa tutto di ogni pianta e animale>>

Phil ascoltava, affascinato dal calore nella sua voce. <<Sembra meravigliosa>>disse tranquillamente.

Daisy annuì, con un sorriso affettuoso sulle labbra. <<Lo è davvero. Mi ha insegnato così tanto sulla vita, su come trovare gioia nelle cose semplici. A volte, penso che abbia vissuto cento vite con la saggezza che possiede.>>

Phil provò una fitta di invidia. La sua famiglia era andata perduta nel tempo, i loro volti e le loro voci erano sbiaditi nella vasta distesa dei suoi ricordi. Non aveva storie di picnic in famiglia, né storie di saggezza tramandate di generazione in generazione. I secoli gli avevano portato via tutto questo.
Spesso si rammaricava di aver incontrato Daisy, non perché non apprezzasse la loro amicizia, ma perché temeva quanto gli sarebbe potuto costare. Aveva già perso così tanto, e anche il pensiero di perderla era un dolore che non pensava di poter sopportare. Eppure, nonostante le sue paure, non poteva forzare il suo cuore a smettere di battere per lei, non poteva negare la dolce attrazione che lo avvicinava alla sua luce.

Un giorno Daisy si accorse della sua reticenza e decise di rompere il silenzio. <<Non devi dirmi nulla se non vuoi, Phil. È solo che mi piace stare con te, anche se restiamo qui in silenzio.>>

Phil sospirò, grato per la sua comprensione. <<Non è che non voglio condividerlo>>disse lentamente.
<<È solo che... il mio passato è complicato. La mia famiglia se n'è andata da molto tempo, e a volte mi sembra di aver vissuto cento vite da solo>>

Daisy allungò una mano e posò una mano confortante sulla sua. <<Non devi portare questo peso da solo—disse dolcemente—Possiamo semplicemente essere qui, in questo momento, insieme.>>

Le sue parole erano come un bacio per la sua anima, alleviando il peso della sua solitudine. Si sedettero insieme, il silenzio tra loro era confortevole e caldo.
Con il passare dei giorni la loro amicizia si approfondì. Condivisero più passeggiate, più momenti tranquilli e le risate occasionali che provenivano dagli aneddoti giocosi di Daisy.
Phil si ritrovò ad aspettare con impazienza il tempo trascorso insieme, apprezzando ogni momento come un dono prezioso.
Anche Daisy sentiva che il legame tra loro diventava più forte. Vide il dolore negli occhi di Phil, il peso del suo passato, e voleva aiutarlo a sopportarlo. Voleva dimostrargli che l'amore non deve necessariamente riguardare la perdita, che potrebbe significare condividere il presente, trovare gioia nel semplice atto di stare insieme.
La loro amicizia era come una pianta delicata, che lentamente metteva radici e cercava la luce. Era una testimonianza delle molte forme che l'amore può assumere, un promemoria del fatto che l'amore non riguarda solo l'attrazione fisica o i grandi gesti. Riguardava la comprensione silenziosa, i silenzi condivisi e il sostegno gentile che derivava dal semplice essere lì l'uno per l'altro.
Una sera, mentre passeggiavano nel parco, mentre il sole tramontava in un tripudio di colori, Phil guardò Daisy e provò un'ondata di gratitudine. Potrebbe aver vissuto innumerevoli vite, visto imperi sorgere e cadere, ma in quel momento, con Daisy al suo fianco, si sentiva vivo.
E da qualche parte nel profondo del suo cuore, sapeva che avrebbe riconosciuto lei, la sua Sole, in qualsiasi vita, in qualsiasi forma.

Il paradosso degli innamoratiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora