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Manuel

Oggi la mia macchina ha problemi, le uniche canzoni che mette sono quelle da innamorati, che playlist odiosa, sicuramente Isa ci avrà messo le mani, altrimenti non si spiega, è ormai ho superato gli skip di Spotify disponibili, quindi me le devo anche sorbire fino alla palestra.
Fantastico...

All'improvviso decido di superare un ciclista che mi stava facendo far tardi, guardo lo specchietto per assicurarmi che sia ancora vivo.
Bene, è vivo, nessun problema.

Appena arrivo in palestra noto subito una chioma rossa allenarsi con Leon, infondo vicino al muro vedo anche Yari ma lo ignoro deliberatamente.
Subito gli allenatori ci chiamano, insieme... ok, questo è molto strano di solito non sono insieme.
"Oggi abbiamo deciso di fare una cosa un po' diversa, essendo che abbiamo notato troppa tensione fra voi, oggi vi allenerete tutti insieme, stabiliamo noi con chi dovrete allenarvi in coppia, beh, direi che i due leader delle squadre devono lavorare assieme" annuncia la nostra allenatrice, ha sbattuto la testa? Che pessima idea, io dovrei lavorare con Shelia? Quella ragazzina viziata? Anche no!

In lontananza scambio uno sguardo di SOS con Max, ma lui non connette e mi guarda perplesso, ti prego cugino aiutami! Dammi una mano mongoloide!
Piuttosto che stare con Shelia in allenamento non mangio più dolci.
Promesso.

Shelia si avvicina a me abbastanza nervosa, per sbaglio inciampa sui suoi stessi passi e devo prenderla per la vita per non farla cadere, avvicinandola al mio corpo.
"Sono il tuo salvatore" le dico all'orecchio, per non rovinare la tensione piacevole che si è creata tra noi all'istante.
"Seh, credici" dice staccandosi da me.
"Dai, non penso che tu cada sempre tra le braccia di ragazzi così affascinanti come il sottoscritto" le dico
"Io direi ragazzi così arraganti pensa un po'" mi risponde con voce ironica.
"Che faccia irritata" la provoco.
"È la mia faccia... adesso ti muovi che dobbiamo iniziare ad allenarci?" mi chiede scocciata prendendo in mano un pallone da pallavolo.
"Si si, ai suoi ordini Altezza" dico alzando gli occhi al cielo.

Quando è il mio turno di passarle la palla non posso, non posso perché Shelia ha lo sguardo sul suo ragazzo, che dall'altra parte la sta guardando con sguardo di ghiaccio, lui è in coppia con Camille.
Nel loro scambio di sguardi c'è tutto, tranne che l'amore, la passione non c'è e si vede da un chilometro di distanza, ormai Shelia l'ho capita, non ha il coraggio di cambiare, di rischiare.
Non so nemmeno perchè questa cosa di cui mi sono accorto mi dia fastidio, forse il mio fastidio è dover tenere la palla in mano, aspettando che finiscano di guardarsi, anzi è una cosa troppo galante per me.
Per cui, decido di lanciarle il pallone addosso, che prende preciso la testa.
"Deficente troglodita!" mi urla addosso Shelia mentre rido come un cretino.

Rivals - amore nella pallavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora