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Manuel

È appena finita una partita contro quelli della French Lycee, e abbiamo vinto noi per un pelo.
Non riesco a staccare gli occhi da Shelia.
Sembra immersa nei suoi pensieri... sarà arrabbiata ancora per la scorsa settimana della pallonata in faccia che le ho tirato? No dai, non penso...
"Bella partita, anche se avete perso" le dico avvicinandomi a lei, distraendo dai suoi pensieri, meritandomi un pugno sulla spalla da parte sua.
"Scommetto che ti sei divertito a guardarmi perdere" dice con voce astiosa.
"In realtà ti ho guardato giocare" le dico e per un attimo Shelia sussulta, non penso se lo aspettasse, non so nemmeno io perchè l'ho corretta in questo modo.

Fatto sta che adesso stiamo camminando insieme in silenzio nel parcheggio della palestra, lei in direzione della sua macchina, e io in quella di Emily, visto che sono venuto con lei.
"Dove diavolo eri finito Manuel?!" mi urla contro Emily, che arriva a passo veloce davanti a me.
"Qui?" le chiedo retorico abbastanza in ansia dal suo umore incavolato.
"Che ci fai qui con lei? Non vi odiavate mica?" chiede Emily accorgendosi di Shelia.
"Ci siamo incontrati" spiego semplicemente, mentre Emily alza gli occhi al cielo e mi prende per un braccio trascinando via, in tutto questo il mio sguardo resta puntato su Shelia, e il suo nel mio.
Finchè non vedo arrivare il suo ragazzo e li vedo prendersi la mano, a quel punto sposto subito lo sguardo su Emily che mi sta fulminando.
"Simpatizza col nemico un'altra volta e non sarò certo io a farti il lavaggio del cervello, per quello ci penseranno i tuoi cugini" mi dice Emily.
"Smettila di rompermi" le dico salendo in macchina e mettendomi la cintura.
"Dio, sembri un adolescente!" ribatte lei mettendo in moto e partendo per portarmi a casa.

Una volta a casa dopo essermi rilassato un po', ovvero rintanato in camera mia  senza vedere nessuno mi arriva un messaggio: 'Tutto bene Vàzquez? La tua amica mi sembrava un po' incavolata'
Oddio, è un messaggio di Shelia, palese! La prima cosa che faccio è mettere il telefono in modalità aereo, per l'ansia, ma poi ci ripenso e decido di risponderle, non so perchè mi sento così su di giri, è un messaggio!
'Si si, è solo in crisi, passerà qualche settimana a Madrid, e la odia' le scrivo.
'Oddio, Madrid, ci ho vissuto per un bel po', è in quel posto che ho scoperto che mi piaceva la pallavolo, ogni estate giocavo con un ragazzino e i suoi amici' mi risponde, che coincidenza!
'Ma dai, pure io ogni estate che andavo a casa dei nonni giocavo a pallavolo con una ragazza... Aveva i capelli rossi come i tuoi, non dirmi che eri te!' le scrivo, la sua risposta ci mette un po' ad arrivare.
'Non ci posso credere, ci conosciamo da quando siamo bambini allora...' mi risponde.
'A quanto pare...' le rispondo ma alla fine non mi riscrive più.

Quindi, amo Shelia da quando eravamo bambini?!

Rivals - amore nella pallavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora