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Shelia

Mentre torno a casa sotto richiesta di mia madre ripenso a quanto mi stia antipatico Manuel, pensa di sapere tutto, che faccia tosta! Lo odio.
Gli farò vedere davvero chi vincerà le prossime partite.
Ovviamente ora mando un messaggio vocale a Leon che dura un minuto dove gli racconterò tutto.
Dopo ciò chiedo all'autista di mettere un album di Olivia Rodrigo da ascoltare.

Appena arrivata a casa l'unica cosa che vorrei fare è dormire ma mia mamma che controlla minuziosamente la mia intera esistenza decide che non posso.
Il visconte, ovvero mio padre, sta molto male, ha un'infezione alle vie aree inferiori e nell'arco di una settimana potrebbe morire.
La sua eredità sarebbe dovuta passare a mio fratello maggiore, se non fosse morto... è successo tutto quattro anni fa, io avevo quattordici anni e lui diciannove, soffriva di tubercolosi, si sapeva fin da quando era bambino che non avrebbe potuto vivere una vita piena... ora il titolo è tutta la sua eredità passerà a me... si, non ne vado molto contenta.

Contro voglia, ma obbligata da mia madre vado nella camera di mio padre, per vedere come sta.
"Come va col tuo fidanzato?" mi chiede mio padre appena mi vede, grazie papà sto bene anch'io.
"Tutto bene" gli rispondo avvicinandomi al climatizzatore, fa molto caldo e sto già sudando.
"La partita di oggi, hai vinto?" mi chiede ed io congelo sul posto, aveva deciso che solo se avrei sempre vinto avrei potuto continuare questo percorso.
"Certo" sorrido falsamente.
Forse oggi non ho vinto, ma la pallavolo è parte della mia vita e farò di tutto pur di poter continuare ad allenarmi.
"Bene" dice mio padre per poi tossire.
"Ti vado a prendere un po' di acqua e limone" gli comunico, ma mi giro verso di lui, non riesce a rispondermi da quanto continua a tossire e sento la macchinetta che conta i battiti velocizzarsi.
"Dottore!" chiamo subito aiuto.

Dopo un'ora passata a rendermi conto che la vita di mio padre è sul filo del rasoio vedo il dottore uscire dalla sua stanza, mi alzo ma poi vedo il dottore avvicinarsi a mia madre.
Si danno la mano, la faccia del dottore non è un buon segno, poi vedo avvicinarsi a loro anche l'avvocato di mio padre, il dottore gli dà una busta.
A questo punto mi avvicino anch'io aspettandomi il peggio.
"Mi dispiace molto Viscontessa" mi dice il dottore, mentre guardo la lettera che porge all'avvocato, su cui c'è scritto: 'Testamento del visconte Thomas Fernand Pèrez'.

Mio padre è morto.

Rivals - amore nella pallavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora