6. Il conto da pagare

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[Papà] [Venerdì sera 5/07/2019] 

"Quindi le cose stanno così", concludo.

Ho prelevato Luca dalla sua camera, dove l'ho trovato sul letto, a giocherellare al cellulare, in silenzio, pur essendo in compagnia con Marco (sicuro che hanno litigato anche loro), e l'ho trascinato nello studio, insieme a Riccardo. Ha protestato un po', chiesto perché non dovesse venire anche Marco, il quale, d'altra parte, ha preferito starne fuori. E forse, chissà, non ha percepito il pericolo di una punizione come le mie solite, nello studio. Nelle ultime settimane... è vero, ho fatto ricorso a sculacciate improvvisate, ma nulla più di serio, grave, come quelle vecchie punizioni inferte nello studio.

E' stato faticoso, ma son riuscito a domare i ragazzi, a disciplinare la loro esposizione. Luca ha parlato, come mi aspettavo non è entrato nei dettagli, ha solo ammesso di aver ricattato Riccardo per delle foto compromettenti... dovrò punire Riccardo, per il genere di foto, a questo punto. Che le faccia... vabbè. Che le mandi alla sua ragazza, diffondendo informazioni sul genere di punizioni che uso... è un problema. Ma che poi si faccia beccare da suo fratello, questo no.

"Contento? Ora le prendiamo entrambi", sbotta Luca, al termine della mia arringa, che concludo ribadendo che, per me, hanno torto entrambi, e che dovranno esser puniti. Riccardo sbuffa, ma resiste alla provocazione, allungandosi sulla sedia.

"Non ho detto che le prendete", chiarisco, e prima che Luca possa interrompermi, con un gesto lo zittisco. Mi sposto in avanti, sulla scrivania, i ragazzi son seduti di fronte a me. Forse un po' troppo formale... ma ho voluto un contesto ordinato per confrontarli entrambi. "Anche se non è che mi lasciate molta scelta. Lo sapete che domani e dopodomani andremo finalmente al mare, tutti quanti! La mamma non aspetta altro! Ora cosa dovrei fare, eh, Luca, dimmelo tu, che dovrei fare, lasciarti tutto il giorno in punizione dalla nonna, mentre noi andiamo al mare senza di te?"

"Non puoi, ma che cavolo!", sbotta mio figlio, pure Riccardo è sorpreso, ha girato di scatto lo sguardo verso suo fratello.

"Non interrompere", lo ammonisco. "Forse dovrei farti venire con noi e tenerti sulla spiaggia in punizione, vietandoti di fare il bagno".

"Eddai papà! Dammele e facciamola finita", ribatte, scocciato e rassegnato all'idea di prenderle.

"Luca, non funziona così! Troppo facile, fai quello che vuoi, poi tanto sai che te la cavi con una sculacciata, così si perde completamente il senso della punizione..." lo rimprovero, Luca resta sulla difensiva, forse indeciso se insistere per avere una sculacciata o trovare una alternativa, ma nella sua esitazione, ne approfitta Riccardo.

"E io? Non dirmi che ora non mi fai uscire! Non provarci, papà! Che tra un'ora devo andare, peraltro!"

"Te lo meriteresti proprio".

"Non osare!"

"Non dirmi quello che devo fare con te, per punirti!", alzo la voce.

"Guarda, lo sapevo, non aspettavi altro per..."

"Falla finita! Non mi piace quando fai la vittima. Ci vai, d'accordo?! Se no mi tormenti per il resto dei miei giorni. E ti vengo a prendere a mezzanotte, non un rintocco in più".

"Come mezzanotte! Abbiamo detto..."

"Abbiamo detto niente. Mezzanotte. Prendere o lasciare".

"E come punizione?" Già, e come punizione? Mannaggia a loro, proprio adesso doveva saltare fuori questa storia... anche se, almeno, sono lieto sia finita. Si sentiva che c'era qualcosa sotto. Però... con il weekend in spiaggia in programma... che scocciatura dover pensare una opzione valida come punizione. E certo non passerò oltre.

Le nuove regole di papà (vol. 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora