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Prima di farti addentrare troppo nella storia voglio raccontarti cosa successe il giorno prima del fattaccio; in questo modo potrai chiarirti le idee.

Il giorno prima della partenza andai a salutare il mio amico Johnny, lui aveva un'aria particolarmente strana quel giorno, parlammo del più e del meno fino a quando non venne fuori il discorso dei 'riti B.L.'.
Non ero un'esperta in questo campo così iniziai a chiedergli cosa fossero e lui tutto entusiasta mi spiegò che ne aveva sentito parlare su Internet e questi venivano utilizzati per evocare un leggendario demone dal nome ignoto.
Io che non volevo avere affari con nessun demone e compagnia bella dissi subito a Johnny che non avevo intenzione di aiutarlo, e me ne tornai a casa traumatizzata.
Quando arrivai a casa mi accorsi che per la preoccupazione avevo lasciato il cellulare da Johnny e in questo modo fui costretta a ritornare indietro, arrivata per la seconda volta a casa sua, suonai il campanello e lui come se nulla fosse mi aprì la porta; appena lo rividi teneva il mio cellulare in mano, con uno scatto cercai di afferrarlo, ma non ci fu nulla da fare, lui era una stanga di 1.90m in confronto a me e quindi non riuscii a difendermi.
Johnny iniziò a ricattarmi:
-Grace, sai già che non ti darò il telefono se non mi aiuterai con il rito ma se propio non ne hai voglia... -
Vidi che Johnny faceva il gesto di buttare il mio povero cellulare giù dalla finestra e continuo' - ... sbadatamente lo gettero' giù dalla finestra-.
A questo punto come tutte le persone che tengono a cuore il loro caro telefono, accettai, non avrei mai permesso a nessuno di fargli neanche un graffietto; e così ecco che Johnny me lo riconsegnò mentre mi spingeva la schiena in moda da seguirlo fino al soggiorno. Aveva già pensato a tutto, all'angolo aveva posizionato il tavolino pieghevole per il rito e sopra lo aveva addobbato con dei bizzarri disegni che erano fatti così male che deduco li avesse fatti lui. Johnny fece per schiarirsi la voce e inizio' a dire:
- Oh B.L. dal nome impronunciabile, sei tu qui? Se sì dacci un segno-
Non successe nulla così Johnny ripeté:
-Oh B.L. dal nome impronunciabile, sei tu qui? Se sì dacci un segno-
La figurina con scritto 'sì' andò a posizionarsi magicamente al centro del tavolino e io me la stavo facendo letteralmente sotto, Johnny intanto continuava:
-Grazie B.L. ora porgici la tua energia, saremo lieti di riceverla, se tu lo facessi te ne saremo grati per la vita-
Un altro brivido mi salì per la schiena una figurina si spostò ma questa aveva sopra disegnato un serpente che teneva stringendo al collo un uomo che per metà era immerso in acqua, Johnny contraccambio' dicendo: -Oh B.L. possiamo terminare qui? - la figurina con scritto 'no' si spostò al centro, Johnny ripeté -Oh B.L. possiamo terminare qui? - la figurina del no rimase al centro e intanto un'altra la raggiunse, in questa però erano raffigurate tre dame, quelle di destra e sinistra piangevano, mentre la centrale ridente le teneva per il collo. Johnny tutto ad un tratto chiuse di colpo il tavolino pieghevole e lo gettò addosso alla parete urlando come un indemoniato, non sapendo cosa gli fosse accaduto corsi e cercai di calmarlo, lo feci sedere sul sofa e gli portai un bicchiere di acqua, si riprese, e mi disse: - Vattene subito, e rimani chiusa in casa per tre giorni-

Black Light #Wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora