~5~

57 3 7
                                    

Uscii con la testa dall'acqua e respirai a fondo, c'era qualcosa che non andava, avevo una grossa ferita al torace e forse anche una caviglia slogata, intorno a me sentivo grida e urla di donne e ragazzi, c'era chi piangeva, chi chiamava ambulanze e vigili del fuoco, e perfino chi filmava l'accaduto con gli smartphone. Io intanto mi guardavo attorno, i miei occhi erano alla ricerca delle mie quattro amiche, ma non riuscivo a vederle, rividi anche quel tagliandino che avevo intravisto mentre stavo risalendo la superficie, si era attacato ai miei lunghi capelli castani lo afferrai e cercai di capire cosa avesse di così tanto familiare... pensai per pocho secondi e capii subito: era la stessa carta che c'era a casa di Johnny, quella che raffigurava l'uomo per metà immerso in acqua che veniva strozzato dal serpente, girai la carta e lessi che dietro erano inpresse due iniziali "B.L.".
Nel frattempo un uomo era venuto in mio soccorso, mi prese e mi portò a riva, non ebbi neanche il tempo di toccare terra che mi trascinarono dentro un'autobulanza; la mia ferita era grave, ma io non sentivo dolore. La sirena si accese e fece ammutolire per qualche secondo tutto il caos che si era creato attorno all'incidente. Un'infermiera mi ignetto' un anestetizzante, mi misero la mascherina dell'ossigeno e mi addormentai.

Black Light #Wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora