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Ero preoccupata per quello che era appena accaduto, ma fingevo di non esserlo, volevo il prima possibile togliermi di mente quei brutti pensieri per godermi l'attesa del viaggio che mi aspettava il giorno successivo. Ebbi qualche problemino ad addormentarmi quella notte, la mia mente aveva deciso di non lasciarmi dormire, e ogni volta che sbadigliavo mi rimandava le immagini delle carte che si erano mosse sul tavolino a casa di Johnny, e soprattutto le parole che mi disse lui stesso: "rimani chiusa in casa per tre giorni".
Fu una notte insonne, ma poco mi importava, il giorno dopo sarei partita per una splendida vacanza con le mie migliori amiche e quella faccenda dei tre giorni cercai di snobbarla visto che sarei dovuta uscire di casa nell'arco di ventiquattro ore.

Black Light #Wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora