Capitolo 3

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Fanny

Sfrego le mani sulle braccia, un po' per il freddo ed un po' per l' imbarazzo di stare con cinque ragazzi che non conosco e con cui sicuramente dovrò parlare, le domande verranno spontanee e quindi anche la questione famiglia (che non ho).

Non sono ancora riuscita a vedere con attenzione i dettagli dei loro volti a causa dell' assenza di fonti luminose abbastanza forti ma anche a causa mia perchè proprio non ce la faccio a rovinare questo momento, ho paura che alzassi lo sguardo e parlassi potrei dire qualcosa che riuscirebbe a rompere completamente questo incantesimo ed io da ragazza forte e sicura tornerei ad essere la solita ragazza fragile e con un passato che non vale la pena di essere vissuto; quindi decido di continuare a guardare basso fino al prossimo lampione.

Quando ero piccola ho sempre odiato Cenerentola, ho sempre pensato che fosse la principessa meno degna del titolo, quella che al ballo è fantastica ma a casa diventa debole e che si piange addosso. Ora che ci penso però non siamo molto diverse, certo io non ho una "famiglia" che mi tratta come una schiava e sicuramente non possiedo ratti parlanti.

Finalmente il buio viene rischiarato dalla luce fioca di un lampione. Alzo gli occhi e mi concentro sull' associazione nome-persona. Davanti a me c'è Nate, accanto a lui Noah e dietro ci sono Will e Hadson.

All' improviso smetto di avere freddo, sentendo il tepore di una felpa leggera sulle spalle. La sua felpa. Mi giro alla mia destra e vedo Louis che mi guarda premuroso.

- Stavi tremando- dice quasi cercando di giustificarsi.

Il sorriso che gli compare sul volto mi scioglie, una fossetta che appare al lato sinistro del suo viso è la causa principale della mia reazione. I capelli tagliati corti sui lati e lasciati crescere in riccioli morbidi e di un biondo scuro al centro mettono in risalto i suoi occhi azzurri quasi vitrei ma all'interno di quel ghiaccio riesco a scorgere un calore nuovo. Un calore che non avevo mai provato in tutta la mia vita.

In lui di ghiacciato vedo solo gli occhi.

- Grazie-.

Arrivati al pub ordiniamo sei birre che ci vengono subito servite, quindi decidiamo di sederci ad un tavolo. Sulla panca seduto accanto a me c'è Louis, subito dopo Noah, davanti, dalla parte del muro c'è Will, accanto a lui Hadson e poi Nate.

-Allora Fanny, tu abiti a Brighton?- chiede Will.

- Sì, a quindici minuti a piedi dalla Brighton university-

-Vai all'università a piedi?- chiede Nate.

-La patente ce l'ho, il problema è la macchina, costa troppo e lavorando tutti i giorni, fine settimana esclusi, ce la faccio a malapena ad arrivare a fine mese - è la prima volta da otto anni che sono sincera sulla mia situazione economica.

Loro non sanno chi è la ragazza che frequenta la Brighton University. Loro per adesso conoscono solo una piccola parte della vera me .

-Quindi abiti da sola?- chiede Hadson, è la prima volta che lo sento parlare durante tutto il tempo passato insieme.

-Sì, sola soletta-.

- E i tuoi genitori?- chiede Louis.

Avrei dovuto aspettarmelo.

Sarà una lunga serata.



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