Capitolo 8

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Louis

Mi avvicino alla porta rossa,  numero 24, alla sua porta, quella che fisserei tutta la giornata pensando a lei.

Mio fratello mi affianca e mi dà una pacca sulla spalla come cenno di saluto e poi torna in macchina.

Io non guido più, da tre anni.

Da quella notte.

La notte in cui la mia vita è cambiata.

Casa nostra non è molto lontana. Non sarebbe difficile per me venire a piedi ma lui insiste sempre per accompagnarmi ovunque debba andare, dicendo che quel luogo passaggio. La verità è che lui ha paura che io stia solo.

Quando la macchina di Nate si allontana busso alla porta e dopo pochi secondi davanti a me si materializza la figura di Fanny.

È bellissima. Più o meno è vestita come l'altra volta. Vestito a fiori e Dr Marteens, ciò che ha di nuovo è una giacca di jeans imbottita con spille delle diverse bandiere del mondo.

È il suo sguardo che è davvero cambiato.

Ha qualcosa di diverso.

Il suo volto è dipinto con colori nuovi. Colori che riescono a comunicare molto più delle parole. I suoi occhi mi guardano attentamente, finalmente le sue labbra si incurvano leggermente verso l' alto e il mio cuore si scioglie definitivamente.

- Fanny, ciao- dico non sapendo bene se abbracciarla o meno ma fortunatamente lei prende in mano la situazione e mi circonda il collo con le braccia.

- Ciao, Louis-.

Camminiamo fianco a fianco per le strade buie di Brighton, leggermente rischiarate dalle luci dei lampioni.

- Louis, dove hai detto che abiti?-

- Qui, a Brighton con Nate. Prima abitavamo a Londra con i miei genitori ma io non potevo stare più con loro quindi me ne sono andato, e lui mi ha seguito-.

Spero con tutto me stesso che non mi faccia altre domande. Non le ho mentito, le ho detto la verità risparmiandole però tutti i dettagli, ma se lei dovesse continuare a fare domande io sarei costretto a dire bugie.

Non voglio mentirle.

Non voglio che quando tutta la verità venga a galla lei mi odi.

Non voglio che qualcun altro mi ripudi per quello che é successo.

Ma se io non le dico tutto adesso poi lei lo scoprirà comunque in qualche modo.

O prima o dopo.

Io scelgo sempre il prima.

- Fanny...-

Lei si gira verso di me e mi guarda fisso negli occhi fermandosi in mezzo a tutti i passanti incurante delle occhiatacce che le arrivano da due signore il cui passaggio è ostruito da lei.

- Si?-

- Fanny io devo dirti una cosa...- provo a dire nascondendo il tremore delle mie mani all'interno delle tasche dei pantaloni ma vengo interrotto da un ragazzo che le passa accanto e accidentalmente le versa addosso il contenuto del bicchiere che tiene in mano.

- Merda- dice lei a denti stretti sorvolando le scuse di lui e provando a pulire il tessuto del vestito impregnato dal liquido.

Io trattengo una risata ed appena lei se ne accorge mi rifila un occhiataccia per poi iniziare a ridere seguita da me.

Il buoio della notte si rischiara con la luce emessa dal suo sorriso.

- Vuoi tornare a casa a cambiarti?-

- Già, forse è meglio-.

Una volta arrivati a casa lei va in camera a cambiare il vestito bagnato con uno pulito.

Guardandomi intorno vedo il  salotto e un piccolo angolo cottura che compongono la zona giorno mentre nella stanza più lontana dovrebbe esserci la sua camera.

Mi siedo sul divano bianco e tiro fuori dalla tasca il telefono.

Un messaggio di Nate.

Louis, come va? Te la sei già portata a letto?

Sorrido mordicchiandomi l'unghia del pollice.

Sei sempre il solito, fratellino. Comunque benissimo e no ma sono a casa sua

Stai migliorando

A quanto pare.

Avvertimi quando devo venirti a prendere.

Dove sei?

Con Noah in un pub

Mandami una foto

Da quella notte Nate ha iniziato a pensare sempre più a me e sempre meno a se stesso. In un periodo buio insisteva che io uscissi con persone nuove, che non dovessero essere lui, Hadson, Will o Noah. Quando mi accompagnava in macchina da questi " amici di amici" lui andava a casa, solo e ci restava fino a quando non veniva a prendere me dicendomi che sarebbe uscito con qualcuno che non conoscevo, così io non avrei potuto chiedergli conferma. È per questo che gli chiedo sempre le foto, per verificare se effettivamente non stia mentendo.

Nel' immagine appena mandata si vede Noah con un bicchiere contenente non so che liquido rosato. Lui è stato preso alla sprovvista infatti non è sicuramente in posa.

Bravo fratellino

A dopo Louis

A dopo Nate

Blocco la schermata del telefono e aspetto che lei esca dalla camera.

- Louis, sono pronta-

Mi giro nella sua direzione e mi soffermo qualche secondo di troppo a guardarla.

Il vestito è stato sostituito con una tuta a maniche e pantaloni corti.

I pois viola su sfondo bianco si intonano perfettamente con i suoi ricci corti che le lasciano scoperte le spalle.

Mi alzo dal divano e mi avvicino a lei.

- Louis, cosa dovevi dirmi prima?- dice lei visibilmente in imbarazzo a causa della vicinanza dei nostri corpi.

Non intendo dirglielo adesso.

Non voglio rovinare tutto di nuovo.

- Non me lo ricordo più, a quanto pare non era una cosa importante- dico spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Pochi minuti dopo ci troviamo a passeggiare in un parco dove alcuni bambini giocano ancora nonostante l'ora tarda che si è fatta.

Il vento si porta con sé l'odore della primavera che si mescola al suo profumo, quello che le ho visto spruzzarsi prima di uscire.

I nostri occhi si allacciano e sul suo viso  riappare il sorriso, quel sorriso pieno di colori e sfumature.

Quel sorriso di cui non farei mai a meno.

- Sei bellissima-.

I am not who you think I amDove le storie prendono vita. Scoprilo ora