Capitolo 17

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Fanny

Louis oggi ci sei?

Scusa, Fanny ho avuto un problema, non posso venire

Leggo quel messaggio ed una domanda mi sorge spontanea.

Ho fatto qualcosa di sbagliato?

No, piccola, non pensarci nemmeno. Se ci sei usciamo domani.

Mi tranquillizzo dopo aver letto il suo messaggio.

Allora cosa ti è successo? Voglio saperlo Louis. Comunque sì, ci sono.

Scrivo sapendo che lui avrebbe fatto qualunque cosa per non dirmi la verità.

Nate non sta molto bene

Oddio, cosa gli è successo?

Chiedo allarmata.

Niente di grave sta tranquilla, ma sta passando un periodo terribile.

Mi dispiace. Di cosa si tratta? Se posso chiederlo.

Domani te lo dico. Ti piace il mare piccola?

Mi scrive poi.

Si, perchè?

Allora domani ti vengo a prendere

A che ora?

18:30?

Sei andato a prendere alle 18:30 tutte le ragazze con cui sei uscito?

Chiedo scherzando.

No, solo quelle carine

Ah e quindi io sarei carina?

No, tu sei fantastica

//

Sorseggio una tisana dalla tazza bianca di mia madre.
Ricordo ancora il periodo in cui l'ha modellata. È stata tutta la giornata chiusa nel suo laboratorio a lavorare l'argilla per creare quel pezzo da collezione.
Io ero accanto a lei quando l'ha decorata.
Ha preso il mio polso e ha tracciato delle piccole violette munite di foglie sulla ceramica.

Ho sempre amato quella tazza. È una parte di me ed una parte di lei che si sono unite in un pezzo di terracotta.

Prendo la borsa e mi incammino verso la casa di riposo. L'università è stata momentaneamente chiusa a causa delle vacanze estive che sono piombate sopra noi studenti come una ventata d'aria pulita.
Almeno per quanto riguarda me.
Le vacanze sono sempre state un modo per fuggire dalla vita frenetica di tutti i giorni e dalle persone che la compongono senza però esserne davvero partecipi.

Una persona però non vorrei mai che uscisse dalla mia vita.

Una persona che ne fa parte da poco ma è come se fosse scolpita dentro di me.

Una persona di cui non potrei mai fare a meno.

                               //

L'aria di giugno è ancora fresca e una brezza leggera accarezza il mio viso.
Brighton si sta lentamente spopolando e si possono vedere i primi turisti che camminano sul molo o nei parchi.

Entro nell'edificio e salgo le scale verso la sala mensa.

Non vedo l'ora che sia domani.

Non vedo l'ora di stringerlo fra le braccia.

Non vedo l'ora di baciare le sue labbra.

I am not who you think I amDove le storie prendono vita. Scoprilo ora