Capitolo 12

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Louis
I ragazzi ed io siamo seduti intorno ad un tavolo nel solito pub dove ci incontriamo quasi tutte le sere.

Il pub dove siamo andati con lei.

Con Fanny.

- Cinque birre, grazie-.

Il cameriere prende l'ordine e torna al bancone.

- Louis, come va con Fanny?- chiede Will.

Io sorrido. Come va?

Non ci sono parole per spiegarlo.

- Lei è fantastica- dico perdendomi nei pensieri.

- Ecco adesso ricomincia- dice Noah ridendo, seguito da tutti.

Eccesso Nate.

Oggi non era in vena di uscire, ma io ho insistito che lo facesse comunque.

È da un anno che non lo vedevo come l'ho visto ieri notte.

Era distrutto.

                              //

Un gruppo di ragazzi entra nel locale, si siedono ad un tavolo non molto lontano dal nostro.

Una ragazza si siede nella parte finale della panca.

Non è una semplice ragazza.

È lei.

Fanny.

Non credo ai miei occhi, non riesco a credere che lei sia Fanny, la ragazza a cui penso tutti i secondi da quando l'ho vista per la prima volta quella sera.

La sera in cui la mia vita è cambiata, di nuovo.

Mi immobilizzo davanti alla sua vista.

Lei risulta più bassa rispetto agli altri seduti al tavolo. Indossa un vestito di un colore simile al verde ma più chiaro, con alcune margherite a decorarlo.

Quello che però mi colpisce di ciò che indossa è la felpa.

La mia felpa.

La felpa che le prometto sempre di riprendere.

I suoi occhi sono fissi verso il tavolo, non cercano gli occhi degli altri come cercavano i miei, non parla come parlava con me.

Non parla affatto.

Si limita a sorridere.

A sorridere, ma un sorriso non sentito.

Un sorriso che lascia l'amaro in bocca a chi lo vede.

Non sorride come sorrideva a me.

Si stringe nella mia felpa, con lo sguardo perso, il suo naso affonda nel tessuto e ispira piano.

In quel momento sembra avere un istante di sollievo per poi tornare ad avere lo sguardo perso.

Lei non è la Fanny che ho conosciuto io.

Non è la mia Fanny.

Arrivano i nostri ordini ed io non riesco a non guardarla.

A non pensare a lei.

E così faccio per il resto della serata.

Dopo qualche minuto mi alzo dal tavolo e vado verso un cameriere che sta riepiendo le pinte di birra.

- Scusami quello è l'ordine di quel tavolo?- dico indicando il tavolo di dove è seduta Fanny.

- Sì, come posso aiutarti?- dice il ragazzo guardandomi di sottecchi mentre deposita tutti gli ordini sopra il vassoio.

- Ascolta, volevo chiederti un favore, vedi quella ragazza seduta a quel tavolo?- gli chiedo indicandola.

- Sì, la vedo- dice lui soffermandosi qualche secondo di troppo a guardarla.

- Perfetto, allora...-

                               *
Fanny

- Sette birre, giusto?-

Quella voce.

Riconoscerei quella voce anche se non potessi sentire.

Mi giro verso di lui.

Louis

- L...- provo a dire ma lui mi blocca.

- Sì?-

- L...le lasci pure- dico continuando a guardarlo.

Ce le porge una ad una.

Mi allunga la mia birra e prende la mia mano che era abbandonata sul tavolo.

- Piacere, sono Louis-

Sento qualcosa di leggermente appuntito che viene lasciato nella mia mano.

- Pia..piacere, Fanny- dico balbettando.

Una sensazione strana si anima in me.

Le farfalle che solitamente abitano nel mio stomaco vengono sostituite da una forte nausea.

Lui mi ha vista?

Lui ha visto la finta me?

La versione di Fanny che si nasconde dietro i sorrisi e cerca di non incrociare lo sguardo delle persone?

Reprimo questi pensieri, provando riprendere i contatti con il mondo.

- Grazie- dico riferendomi alla birra.

- Non c'è di che- dice lui sorridendo, e facendomi l'occhiolino, per poi tornare verso il bancone.

                              //

Ringrazio Mary che si è gentilmente offerta di accompagnarmi a casa con la sua macchina e varco velocemente la porta rossa per raggiungere il divano.

Mi siedo e finalmente estraggo dalla borsa il foglietto che Louis mi ha consegnato nel pub.

Lo apro delicatamente, stando attenta a non strappare la carta.

Il contenuto di quel pezzo di carta scritto con una grafia molto più dolce e piccola della mia mi fa trasalire.

La sensazione di nausea di poco fa torna ad impossessarsi del mio corpo.

Eri davvero tu la ragazza che ho osservato tutta la sera?
                                                   L.J.





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