Tutti si siedono attorno al falò appena acceso da Neifile, pronti a raccontare le solite storie alle quali siamo ormai abituati. Sento che con questi racconti ci stiamo conoscendo sempre di più, da ogni storia riesco a cogliere degli aspetti del carattere di chi la sta narrando. Riflettendoci bene ora riesco a capire il significato della vicenda raccontata da Neifile; Anche Lingua di pesce si nascondeva dagli altri, perché tutti lo consideravano sbagliato, erano spaventati dalla sua natura, il diverso li terrorizzava. Anche Neifile si sente diversa, i sodomiti vengono etichettati proprio come Lingua di pesce, strambi, mostri insoliti, malati. Lui venne accettato grazie all'amore, ma purtroppo l'unica "colpa" di Neifile è proprio amare, dovrebbe volere un uomo accanto a lei. Le donne agli uomini e viceversa, dice il popolo, ma se qualcuno non dovesse rispettare la regola? Viene etichettato come un problema. Gli altri non sanno che dentro la mia amica non si cela un mostro, non si nasconde una bestia, ma solo una ragazza innamorata, che merita di vivere una vita serena e spontanea come tutti gli altri.
Anche la storia di Pampinea coincide. Gemma rischiò la sua vita pur di guarire qualcun altro, morì sacrificandosi per un Re e per il suo regno. La accusarono di essere una strega per aver usato la magia. Ma ha davvero usato la magia? L'erboristeria non è magia, le ciliegie del sonno non erano magiche; facevano addormentare le persone perché dentro c'era una pianta speciale. Ma di magia? Neanche un po'. La mia amica dai capelli rossi ci ha fatto capire implicitamente che l'erboristeria e la magia sono due cose ben differenti, ma ritenute uguale dal popolo. L'unico evento strambo e inspiegabile è stato il cambiamento del Re, adesso che ci penso, però Pampinea ci ha detto che dentro la famosa fragola della guarigione non c'erano né piante né magia. Quindi come ha fatto quel frutto a cambiare la vita del sovrano? Ci sono! Era tutto merito di Gemma, serviva solo amore e fiducia per sistemare tutto. Forse non c'era bisogno di magia, neanche di piante. Serve l'amore a cambiare la vita di una persona. Certo! Il Re non è guarito grazie al frutto, è guarito perché era innamorato, quindi la magia e il miracolo è stato solo uno: l'amore. Sempre e solo lui. Tutti vengono puniti per colpa sua, tutti stanno bene per merito suo. Tutto torna. Pampinea è davvero un genio.
<<Vorrei iniziare io a raccontare>> dichiara Filostrato sfregando le mani. Non l'ho mai visto così serio, dev'essersi preparato per questo momento.
<<La mia storia parla di un amore bello e spontaneo, ma perché infelice? Perché uno dei due non si è mai sentito degno, non ha mai creduto di meritare un'amore così forte, una donna così bella e perfetta.
Guido era un umile ragazzo, timido e bruttino. Si potrebbe paragonare ad una suola di una scarpa, monotona, rigida e nascosta anche se molto utile. Una scarpa non può esistere senza una tomaia, è la parte principale di una qualsiasi calzatura. E' il pezzo più in vista, più particolare, varia da scarpa a scarpa.
La tomaia di Guido si chiamava Tessa, aveva capelli ramati quasi biondi e occhi scuri e profondi. Loro due erano davvero diversi, avevano due caratteri opposti, due modi di vivere differenti, ma si amavano davvero. Tessa era il Sole, Guido era la Luna, si completavano come due tasselli creati per essere uniti prima o poi. Tutto l'universo gli diceva che erano una coppia perfetta, ma Guido non pensava di appartenere a Tessa, nonostante l'immenso amore che provava per lei. Lei era solare, gentile e sorridente; tutti le volevano bene, era circondata di amici veri, di una famiglia accogliente e modesta. Era unica, era brillante, accecava il povero Guido che si sentiva come una briciola in confronto alla sua fidanzata. Lui aveva solo suo padre, un cavallo bianco e qualche vestito. Non amava le conversazioni, gli sconosciuti e le feste. Essere sociale non era cosa per lui. Però amava Tessa, la amava più di quanto amasse sé stesso.
Era stata proprio lei ad avvicinarsi a lui, era incuriosita da quel ragazzo chiuso dentro ad una corazza di timidezza e insicurezza, però Tessa non demorse e quei due la finirono prima da fidanzati, poi anche da sposati. Tessa aveva indossato l'anello di fidanzamento con orgoglio, Guido glielo aveva messo al dito malgrado l'enorme senso di colpa che gli appesantiva il petto. Per lui era come se la stesse imprigionando a vita insieme ad un piccolo e infimo topo, che sarebbe risultato minuscolo a fianco a una maestosissima farfalla. Per lei era come realizzare un sogno, sposare la sua anima gemella. Nessuno aveva mai capito perché lei lo amasse così tanto.
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Ten damn days ( il Decameron )
RandomDieci persone e dieci giornate, non può andare bene... nel 1348 ci fu la peste e, come ci disse Boccaccio, dieci ragazzi scapparono da Firenze per un po', per divertirsi, per svagarsi, per fuggire da una città distrutta dalla malattia. Sette ragazze...