Pampinea è seduta sul solito telo, quello sul quale leggevo l'altra sera accanto a Panfilo. Lei riposa con gli occhi chiusi e la nuca poggiata sul tronco alle sue spalle. Il ragazzo dagli occhi smeraldo raggiunge il suo amico dagli occhi ghiacciati che chiacchierava con Filomena ed Elissa.
Mi inginocchio a fianco alla mia amica che riposa, le dò un buffetto sulla spalla e appena apre gli occhi color nocciola, poggio sul suo stomaco tutte le erbe che mi aveva chiesto.
<<Grazie Emilia. Ti ha vista qualcuno? Avrebbero potuto sospettare qualcosa vedendoti raccogliere erbe aromatiche>>
Chiudo gli occhi e il volto luminoso di Panfilo si catapulta nella mia mente, con il suo sorriso smagliante e i suoi occhi color prato.
<<No Pampinea>>. Mi sorride e torna a sonnecchiare. Mi alzo in piedi e la guardo mentre il suo petto si alza e si abbassa. Mi volto e la lascio riposare tranquilla.
Cerco con lo sguardo la chioma nera e boccolosa di Fiammetta. Ma qua fuori trovo solo Dioneo, Elissa, Panfilo e...Filomena. Mi ero quasi dimenticata che ci fosse anche lei tra tutti noi. Poggia le dita affusolate sulla spalla di Panfilo mentre gli sfoggia il suo sorriso più attraente. Sposta il palmo sulla sua guancia dorata e lo accarezza. Panfilo la guarda negli occhi e sembra che in quel momento ci siano solo loro in tutta la campagna, indifferenti di ciò che li circonda ignorano anche di Dioneo che ormai praticamente parla solo con Elissa. Non mi rendo conto di avere le unghie piantate nel palmo della mano; devo seriamente smetterla di essere...gelosa? Non so cosa mi prenda quando vedo il modo in cui si toccano, il modo in cui si guardo. E chissà di che chiacchierano. Spero solo che Panfilo non tratti Filomena nello stesso identico modo in cui tratta me. Mi auguro che non le faccia venire le farfalle nello stomaco come le fa venire a me. Spero solo che non la guardi con i stessi occhi con cui guarda me.
A me dopotutto spetta solo di seguire la stessa frase che mi ripeto da tre giorni: non farti mai più abbindolare dalle apparenze, sopratutto se si parla di amore, sopratutto se si tratta di uomini.
Non lo farò, rispetterò la mia regola, non darò retta al mio cuore ingenuo. Sono più furba di lui, sono più scaltra, sono più dura, sono più stabile.
Cammino via e sparisco dentro casa. Mi rifiuto di continuare a fissare quella scena nauseante.
Sento una ragazza che ridacchia in lontananza.
Mi ripeto di non origliare e un attimo dopo mi ritrovo con l'orecchio poggiato alla porta della camera di Neifile e Lauretta. Provengono da qui i rumori che sentivo.
Sbircio dalla serratura. Sul letto al centro della camera vedo Lauretta e Neifile, gentilmente adagiate l'una sopra l'altra mentre si scambiano un bacio puro e dolce. La prima dal caschetto biondo platino affonda le dita nei capelli bruni della seconda.
Sembrano quasi complementari, l'una l'opposto dell'altra. Vestite rispettivamente di celeste e di rosso. Rimango incantata dal loro bacio, sembra che il ghiaccio e il fuoco si siano finalmente uniti in una cosa sola. Muovono le labbra coordinate mentre sorridono. Incrociano le dita, vedo i loro polsi esili che poi si uniscono in un alternarsi di dita di due tonalità diverse. Distinguo le nocche beige di Neifile e quelle bianche e pallide di Lauretta. Sono senza parole, estasiata, confusa, sorpresa e innamorata dell'amore che emanano le mie due amiche. Se qualcun altro dovesse vederle potrebbe denunciarle e loro potrebbero rischiare la pena di morte. I sodomiti si nascondono, la loro natura è considerata un peccato. Tutti loro vengono perseguitati, accusati di eresia per aver commesso il peccato di sodomia. Tutti quanti ottengono lo stesso trattamento riservato alle "streghe", compresa la madre di Panfilo. Il rogo.Credo che sia da svariato tempo che si amano, e ogni bacio che si scambiano è deleterio per loro; non immagino il dolore che provano quando ripensano al fatto che potrebbero essere uccise se scoperte, ma non riescono a fare a meno l'una dell'altra, l'amore le lega, le intrappola, fa dimenticare a loro ogni pericolo. Solo quando si allontanano sentono la paura, che si annulla quando si baciano, quando si toccano, quando si guardano. Preferiscono rischiare la morte che fare a meno dell'amore. Sono fiera di loro.
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Ten damn days ( il Decameron )
RandomDieci persone e dieci giornate, non può andare bene... nel 1348 ci fu la peste e, come ci disse Boccaccio, dieci ragazzi scapparono da Firenze per un po', per divertirsi, per svagarsi, per fuggire da una città distrutta dalla malattia. Sette ragazze...