Mi sveglio forse prima di tutta la casa, il cielo è ancora buio ma il mio sonno si è azzerato senza motivo. Un sorriso mi appare sulle labbra, indosso ancora lo stesso abito di ieri sera, i miei scarponcini giacciono sul pavimento, con i lacci minuziosamente slacciati.
Sempre e solo lui, il ragazzo dagli occhi smeraldo.
Mi volto a controllare Fiammetta, MA CHE COSA?!
Mi stropiccio gli occhi e mi metto a sedere, accanto a me c'è... Panfilo?
Dorme a pancia in giù, rendendomi visibile solo la schiena nuda. E' per caso un'allucinazione questa o cosa? Sono in un sogno?
Mi do un pizzicotto, ma mi sembra tutto troppo reale. La mia mano si muove verso l'addormentato, si ferma a pochi centimetri dalla sua pelle. Sfioro la sua spina dorsale con le dita, fino a risalire verso il collo e infine in mezzo ai suoi capelli bruni. Le mie dita affondano delicatamente nella sua chioma castana, stando attente a non fare movimenti bruschi per non svegliarlo; se dovesse vedermi incantata mentre gli accarezzo la schiena e la testa sarebbe molto, molto imbarazzante. Quando allontano la mia mano da lui emette un mugolio rauco, afferra di scatto il mio polso e lo riposiziona sulla sua schiena. Non capisco se sia sveglio o no, ma in ogni caso continuo a muovere le mie dita dentro i suoi capelli. Dopo svariato tempo passato ad accarezzarlo come se fosse un bambino, mi fermo un attimo a guardarlo.
Non mi perdonerò mai di aver pensato che Panfilo potesse essere uno come lui, una persona del genere.
Il ragazzo assonnato e semi sveglio avvicina la sua mano nella mia direzione, mi afferra il braccio e mi attira verso di lui. Quasi cado a peso morto sul suo corpo, ma lui, sempre con le palpebre serrate, mi fa sdraiare accanto a sé.
Avvolge le braccia attorno al mio torace e fa combaciare alla perfezione la mia schiena ed il suo petto. Sospiro in preda alle emozioni, un turbine di sentimenti che riesco a malapena ad identificare.
Affonda il suo viso nei miei capelli e inspira profondamente.
<<Buongiorno Cacciatrice>>. Non sono in grado di rispondergli
Mi stringe ancora di più e io mi beo del suo profumo e delle sue coccole.
<<Perché sei qui?>> Chiedo in un bisbiglio.
<<Filostrato e Fiammetta mi hanno sfrattato dalla mia stessa camera>> ridacchia.
<<Quindi sei venuto qua>>
<<Esattamente>>
Sospiro divertita.
<<Dovrei alzarmi per vedere l'alba>>
<<Ne sei proprio sicura?>> Mi stringe un po' di più.
<<Sì, Panfilo >>.
Allenta la presa su di me, mi alzo dal letto e lui mi imita. Indossa solo un paio di pantaloncini, io esco dalla stanza e gli do qualche minuto per vestirsi. <<Vengo anche io>> mi comunica mentre esco dalla porta; annuisco ed esco. Intanto mi dirigo verso il giardino, e noto che l'alba è già pronta ad illuminare tutto il bosco con la sua luce aranciata. Poso gli occhi sul cavallo bianco che ha trovato ieri Filostrato, è un destriero bianco che abbiamo chiamato Lorenzo. Abbiamo anche stabilito che una volta tornati a Firenze lo terrà Lauretta, che ha un debole per ogni tipo di animale. Gli occhi scuri dello stallone incontrano i miei altrettanto scuri, sembra che mi stia sorridendo; inclina il capo leggermente e mi guarda. Un braccio intanto mi avvolge le spalle, il suo profumo mi invade; ci sediamo su uno dei tronchi e ci ignoriamo per qualche secondo, concentrati solo nei colori dell'alba. Raggi rosa, arancioni, gialli e rossi si proiettano nella campagna, colorando le pareti bianche della villa con mille colori e sfumature.
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Ten damn days ( il Decameron )
AléatoireDieci persone e dieci giornate, non può andare bene... nel 1348 ci fu la peste e, come ci disse Boccaccio, dieci ragazzi scapparono da Firenze per un po', per divertirsi, per svagarsi, per fuggire da una città distrutta dalla malattia. Sette ragazze...