Euphoria

33 3 6
                                    

POV JUNE

« Tu non riuscirai mai ad avermi, Simon» dico, distruggendogli tutta la sua corazza.
« Davvero?» Simon si avvicina sempre di più a me, facendomi venire i brividi.
Lui non mi è indifferente. Non potrebbe mai essermi indifferente.
Sento segni di cedimento in me, sento che c'è una parte di me talmente disperata che vorrebbe allungarsi per baciarlo, ma l'altra parte di me lo prenderebbe a schiaffi.
Improvvisamente, io e Simon ci voltiamo colti alla sprovvista dal rumore della veranda. I nostri genitori e mio fratello Jason rientrano nella stanza, ridendo e scherzando.
Jason mi guarda fisso negli occhi come a chiedermi se io stia bene. Vorrei dirgli che entrambe le parti di me sono totalmente insoddisfatte. Vorrei dirgli che vedere Simon mi provoca un dolore immenso.
Forse queste sono cose che non dovrei dire a Jason, ma a Simon.
« Ragazzi, grazie per l'ospitalità, ma credo che si sia fatta l'ora di tornare a casa» dice la mamma di Simon, rivolgendomi un dolce sorriso. Tutti nella stanza fissano me e Simon, come se avessero appena combinato l'appuntamento dell'anno.
Simon si allontana da me e saluta tutti i membri della mia famiglia, lasciando me per ultima.
Arrivo alla soglia della porta per raggiungerlo e salutarlo, perché se facessi il contrario risulterebbe scortese.
« Ciao June.»
« Ciao Simon, ci vediamo a scuola.»
Lui si avvicina sempre di più a me e arriva al mio orecchio « Oppure stanotte, se vuoi replicare il passato» dice sorridendo maliziosamente.
Le sue parole mi lasciano talmente sbigottita da non trovare neanche il coraggio di rispondere.

POV SIMON:

« Simon, ti vedo assente» dice Maeve staccandosi dalle mie labbra. Lei è arrivata a casa mia e io non ne sapevo nulla, ma ora devo continuare questo finto interessamento nei suoi riguardi.
« Penso che tu sia troppo paranoica. Sei tu che devi dirmi qualcosa?» gli dico mentre le sposto una ciocca di capelli dal viso.
A volte quando guardo i suoi occhi ricordo come mi fece sentire d'estate. Penso a volte che potrei riprovare queste emozioni. Penso che forse, potrebbe essere lei la ragazza giusta per me. Ma amare la persona che sembra più giusta per te, non è un ossimoro? Tu devi amare la persona che il tuo cuore reclama, non la persona più giusta per te.
« Non sono paranoica, ho paura che tu sparisca di nuovo dalla mia vita. Tu mi piaci tanto sai?» passa l'indice sul mio petto e in quel momento mi convinco che la cosa giusta da fare sia baciarla.
« Anche tu, Maeve.»
Maeve mi bacia con foga e non capisco più cosa sia giusto o sbagliato. Non mi rendo neanche conto di quello che stiamo facendo. Mi muovo non rendendomi conto dello spazio e del tempo. Sono totalmente rapito da questo vortice lussurioso, che forse sto usando per dimenticare June.
In realtà non dovrei essere così fedele a lei, dato che non stiamo insieme, ma è più forte di me.
Riprendo a baciare Maeve, per dimenticare la sensazione di vomito che provo.
Basta pensare a June, voglio tornare ad essere me stesso. Voglio sentire tutte le emozioni che provavo prima.
Questa volta prendo io in mano la situazione e la stendo sul letto. Voglio ritornare in me stesso.
La bacio sulle labbra per poi lasciarle dei brevi baci sul collo. Sento Maeve fremere e scalpitare sotto di me, lei sì che mi vuole.
Maeve non cambia idea ogni cinque secondi su chi le piace. Lei è lineare, mi ama da sempre.
Forse dovrei farmela piacere.
Maeve riporta le mie labbra sulle sue « Mi sei mancato Simon, da morire» mi dice in un sussurro.
Prima che io possa rispondere squilla un telefono. Il suo telefono.
Lei si ricompone per poi rispondere
« Hey Bronwyn... si, ci sarò. Ok, ero impegnata in una cosa ma gli accordi sono accordi sorellina, ora arrivo da Nate. Ok ok a dopo.»
« Che devi fare da Nate?»
« Ah stronzate per la festa di domani. Devo aiutarli a sistemare la casa. Mi ricordo quando venivi anche tu ad aiutarli e poi noi due stavamo sempre incollati.»
« Di che accordo parlavi?»
« Se aiuto loro con la festa non devo lavare i piatti per il prossimo mese. Accordo vantaggioso no?» dice ridendo. Io mi guardo intorno.
« Sei per caso geloso Simon?»
« Di cosa dovrei essere geloso Maeve?»
« Non rispondere alla mia domanda con un'altra domanda.»
« Beh, non capisco di cosa dovrei ingelosirmi, se me lo spieghi afferrerò il concetto.»
« Di me e Nate?»
« Fino a prova contraria eri stesa sul mio letto fino a due secondi fa, quindi no non sono geloso.»
« Vuoi venire?» mi chiede gentilmente Maeve, facendo risultare questa richiesta quasi una supplica.
« Non ci tengo, grazie. Non ho voglia di vedere quegli ipocriti.»
« Beh mi piacerebbe vedere il mio ragazzo tornare ad avere una vita normale. Con i suoi veri amici.»
« Maeve, cosa intendi con questo?»
« Loro ti vorranno sempre bene, tu hai dato retta ad una squilibrata che ti ha accecato. Non sono degli ipocriti.»
« la squilibrata sarebbe la mia migliore amica, che ha un nome.»
« Bla bla bla, non sei tu. Tu eri il loro cazzo di migliore amico. Manchi tantissimo a tutti, anche se hai fatto lo stronzo con Nora, Jake, Nate e Bronwyn.»
« Maeve non parlare di cose che non sai» dico al limite della pazienza. Lei non è nessuno per dirmi cosa devo fare e chi devo essere.
« Invece io parlo Simon. Parlo eccome. Torna fottutamente in te ,e lascia perdere quella lesbica che ti ha fatto credere che tutti noi fossimo feccia.»
« La lesbica di cui tu parli, era follemente innamorata di te.»
« Io amavo te, non lei. Io amavo chi eri. Ricordati chi sei Simon. Ricordatelo cazzo.»
« Ricorda che Nora è stata drogata da Nate, e poi trattata come una troia da lui. Lei era la mia migliore amica, Maeve. Ma a lei andava bene così. L'ho salvata io da quel cazzo di bagno mentre era in overdose. Quello stesso giorno ho salvato anche Janae, un'altra mia migliore amica. So tutte le bastardate che avete commesso. L'unico errore da me fatto è stato quello di tutelarvi per tutto questo tempo.»
« Dipingi Nate come un mostro, ricordi quando gli dicevi che era " tuo fratello"?Eri il migliore amico di tutti loro, Simon.»
« Non dovevi andare, Maeve?»
« Ora vado, ma mi prometti che tornerai in te?»mi chiede rivolgendomi un dolce sorriso.
« Ci proverò» dico con un tono un po' sommesso mentre l'attiro a me per un bacio.
« Dopo riprendiamo da dove abbiamo lasciato eh. Niente più chiacchiere.»
Le do un ultimo bacio prima di lasciarla andare.
Mi stendo nuovamente sul letto e ripenso a quella festa

With love, SimonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora