Tell me its not over

12 2 1
                                    

POV JUNE:

Guardo il profilo di Simon. Tutte le foto sono commentante dal mio gruppo. Quelli che in teoria dovrebbero odiarlo. Quelli che mi avevano detto di non fidarmi di lui.
Devo scoprire la cazzo di verità.
Lancio il telefono contro la parete e inizio a piangere. Ripenso a lui che bacia Maeve. Simon con me ha solo giocato? Avevo ragione ad averlo lasciato andare quel giorno.
Però, perché sto così male per lui?
Insomma, si che è uno stronzo e che si è comportato male, ma sento che sta succedendo qualcosa. Sento che dovrei fidarmi di lui. Ma allo stesso tempo so che se mi fidassi di nuovo di lui, mi ritroverei nuovamente punto da capo. Mi ritroverei con l'incertezza di non sapere se ho fatto la cosa giusta o quella sbagliata. Tutti sembrano così convincenti; Maeve, Nora, Jake, Bronwyn, Addy,Cooper, Nate e... anche Simon.
Sono a Bayview da così poco tempo e ho già pianto tutte le lacrime che ho in corpo.
Odiavo e odio l'idea di essermi dovuta trasferire in questa gabbia di matti, un posto in cui tutti hanno qualche segreto. Io June, detentrice di ogni verità, non riesco a capire nulla stando a contatto con queste persone. Mi è difficile tutto persino respirare. Sembra che nell'aria ci siano solo bugie e segreti non rivelati. Penso che qui tu non ti possa fidare neanche della tua migliore amica o della persona più gentile con te.  Forse a Bayview hanno un concetto della fiducia un po' sbagliato.
Credono che tu ti possa fidare di qualcuno solo quando quel qualcuno si fa pagare per il tuo silenzio. Per quanto Simon ora mi sembri ingiustificabile, lui porta solo la verità a galla.
Probabilmente se davvero avesse chiesto quelle foto a Maeve ,allora Maeve non ne avrebbe parlato , sapendo che lui in qualunque momento potesse divulgarle a suo piacimento. Ma perché mentire su questa cosa?
Sinceramente non mi riesco a spiegare proprio nulla.
Forse anche questa notte le mie ore di sonno saranno pari a zero, ma sento di dover fare un ultima cosa prima di affrontare la cena di domani.

SIMON:

Non riesco a dormire, come avevo preventivato.
Sento ancora i capelli bagnati cadermi sulla faccia, mentre lacrime pensati escono dai miei occhi. Cerco di fermarle ma diventano sempre più incontenibili. 
Vorrei solo non essere così solo.
Vorrei qualcuno a cui interessa ascoltarmi e capirmi.
Vorrei non soffrire così tanto.
Dietro la mia maschera da persona invincibile c'è solo una persona che quando ha avuto bisogno di aiuto ha ricevuto solo merda addosso. Dietro di me c'è solo un ragazzo che non sa come affrontare le situazioni.
Pensavo di aver trovato quella persona, di aver trovato la mia salvatrice . La persona che poteva essere capace di capirmi nonostante tutti gli ostacoli.
Continuo a sperare in un "noi" anche se so che non saremo mai un " noi ", perché il mondo non vuole vederci felici.
Siamo quelli giusti al momento sbagliato.
Con lei sarei capace di scappare in questo momento, senza provare alcun tipo di pentimento.
June, ti prego perdonami.
Ti prego.
Non riesco a capire nulla attorno a me fin quando non sento un rumore provenire dalla finestra. Sinceramente ,non mi giro perché so che è una semplice ventata d'aria.
Cosa sta appena succedendo...

POV JUNE

Nel buio della mia stanza inizio a preparami.
Aspetta, aspetta. Ho bisogno di rilavarmi i denti e di pettinarmi i capelli, altrimenti sembrerò una disperata( cosa che sono).
Fanculo... lascio il pigiama e anche le ciabatte, così mi sentirò in un film di Bridget Jones.
Mi guardo allo specchio per convincermi che la decisione da me presa sia quella giusta, ma lo farò lo stesso.
Chissà ora che sta facendo... e se lo svegliassi? Fanculo mi addormento vicino a lui.
E se chiamasse la polizia? Nah non lo farebbe.
E se reagisse in maniera sbagliata? Mi inventerò una scusa plausibile.
Ok ok.. ora trovata la convinzione ho bisogno di un po' di coraggio per uscire di soppiatto dalla finestra. Quando lui saliva qui mi sembra facile ma ora mi rendo conto di quanto sia arduo da fare.
Oh mio Dio sono scesa. Cavolo si gela.
Mi ricordo la strada per casa sua?Si ok, dovrebbe essere più avanti poi svolto a destra, infine a sinistra, poi devo percorrere un piccolo marciapiede. Eccola... ma che cazzo sto facendo? Suppongo che qui abbiano anche le telecamere ma almeno mi arresteranno per una cosa in grande stile.
Inizio a salire su fino ad arrivare a quella che mi sembra essere la sua stanza. Sì... è la sua stanza. Lui è nel letto con la faccia sepolta nel cuscino, i capelli bagnati e lo vedo un po' strano. Fortunatamente la finestra è alzata. Entro piano, ma quando entro del tutto lui lo stesso non si accorge della mia presenza nonostante si stia muovendo. Stringe con forza il cuscino e non capisco il perché. Ok il modo migliore per fargli capire che sono qui è infilarmi nel suo letto, perché se lo chiamassi si imbarazzerebbe probabilmente.
Mi infilo lateralmente e lui si accorge di me. Cazzo... Simon con i capelli bagnati è bellissimo.
Ma vedendo il suo viso bellissimo noto i suoi occhi rossi e le lacrime che gli scendono. Non c'è nulla di peggio di vedere la persona che ti piace stare male. Gli prendo il viso tra le mani e con il polpastrello gli scaccio via le lacrime, ma quando si rende conto della mia presenza reale accanto a lui, le lacrime diventano ancora più fluenti.
Lui mi stringe forte spingendomi contro il suo petto. Io lo stringo ancora più forte, perché so che da domani noi siamo finiti.
«Dimmi che è solo un fottuto sogno June, perché io non ce la faccio più.»Mi dice Simon
«Sono qui Simon. Non importa perché o per quanto, io sono qui.»
«Resta con me,»mi dice Simon aumentando la presa «credimi , June.»
« Simon, abbracciami e non pensare. Ho solo bisogno di te.»
Credo che tra un po' il respiro cederà. Il mio cuore esplode dal petto e la mia presa contro di lui aumenta sempre di più.
« Hai bisogno di me, June?» si avvicina al mio orecchio sempre di più « Hai bisogno di un mostro? Che bisogni strani che hai.»
« Ho bisogno di Simon...del mio Simon» dico cercando di prendere quanto coraggio possibile.
I suoi capelli bagnati me li sento addosso, come sento ovunque le sue mani, il suo profumo e lui.
« Sai che non posso essere di nessun altro se non tuo. Il mio nome ti appartiene, June.»
Quello che Simon mi dice mi fa mancare il respiro e non parlo per non rovinare il momento, non mi muovo per non rovinare il momento.
Piano piano sento gli occhi chiudersi, mentre i nostri corpi sono intrecciati. Sto finalmente bene.

With love, SimonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora