4. So can I hug you tonight?

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VOX'S POV
È rimasto.
E io non riesco ancora a crederci.

Siamo stravaccati sul divano, entrambi in pigiama - e lui indossa un mio pigiama, non penso lo laverò più - a guardare un documentario sui serial killer.
Direi un ottimo modo per dormire la notte.

Però noi siamo già morti, e solo le armi angeliche possono ucciderci, quindi penso che dormirò tranquillo lo stesso.

"Oppure questa era l'ennesima scusa per dormire avvinghiato a lui." si intromette una voce nella mia testa.

Io sono steso, con la testa appoggiata al bracciolo del divano, mentre Alastor è seduto in modo composto con le gambe accavallate. Non ho la più pallida idea di come faccia a non scomporsi.

Decido di imitarlo, mettendomi su a sedere tra il bracciolo e lo schienale con le gambe incrociate, e passo una mano fra le antenne.

Alastor mi guarda e sogghigna.

Continuiamo a vedere il documentario, anche se io lo sto ignorando, perché sto guardando lui.

Osservarlo è il mio passatempo preferito, adoro cogliere ogni minimo dettaglio che ha, osservare ogni sua piccola mossa, il petto che si muove in modo regolare, contare i secondi di distanza fra uno sbattere degli occhi e ľaltro. Amo seguire tutto il suo profilo con gli occhi.

A quanto pare se ne accorge, infatti si gira. <<Non ti interessa, vero?>>

Sarà il fatto che è mezzo ubriaco - infatti mi ha chiesto se avevo del vino - ma noto una nota di malizia nel suo tono.

<<No, semplicemente mi ha annoiato.>> cercai di distrarlo.

<<Non interessa più neanche a me.>>

<<Vuoi vedere qualcos'altro?>> azzardai.

<<No.>> risponde, deciso.

Sposto il mio sguardo sulľorologio: è ľuna e tre.

Domani, o meglio, oggi ho il giorno libero, ma non credo che lui lo abbia.

<<Al, domani hai il giorno libero?>> cercai di chiedere.

<<No, però inizio alle 10.>> risponde, quasi assente.

Perfetto.

<<Vuoi fare qualcosa?>> non sapevo che dire, odio quando scende il silenzio fra noi.

<<Se per qualcosa intendi toccarmi, no grazie.>> disse freddo.

Ma io non avevo capito le sue parole.

"Che avesse intuito che provo qualcosa per lui?" mi preoccupai.

Non doveva saperlo. Finchè non lo decidevo io.

<<Che c'entra? Magari vuoi fare un gioco di società...>>

<<Vox, siamo demoni adulti. Non faccio i "giochi di società".>> ribatte.

<<Ma so che adori gli scacchi!>> dissi, entusiasta.

<<Come prego?>> la sua voce radio si incriniò, e questa reazione non poteva altro che soddisfarmi.

Mi alzai dal divano e andai nel piccolo corridoio che collegava il salotto alla camera da letto e al bagno. <<Dovrei avere una scatola qui da qualche parte...>> dissi, cercando nel piccolo spazio pieno di scatole tra il soffitto e il muro del corridoio.

Strangely.. mine? ~Radiostatic~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora