7. Just like two kids

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VOX'S POV
<<Al! Aspetta!>> mi precipitai giù dalla macchina, correndo a perdifiato fino al raggiungerlo.

Lo vidi svoltare ľangolo.
Corsi il più velocemente possibile, mentre Valentino mi richiamava: <<Vox! Lascia stare quella testa di cazzo!>>
Lo ignorai, continuando a correre. <<Alastor!>>

Svoltai anch'io, ma lui si era dissolto.

Mi fermai, mi ressi sulle ginocchia e provai a riprendere fiato.
<<Al...>> dissi quasi in un sussurro.
Chiusi gli occhi, inspirando più aria possibile.
Mi chiedo solo: perché?
Perchè devo trovarmi in bilico?

Cercai di rimettermi in piedi, tornando da Valentino che stava guardando le limousine online.
Una era particolarmente bella, e soprattutto lunga. <<Quella là sotto è molto bella. Ed anche a un prezzo conveniente.>> gli suggerii, indicando col dito ľimmagine delľautovettura.
Valentino scrollava tra le immagini, ovviamente non ascoltando il mio consiglio.

Salii in macchina e misi in moto, riuscendo finalmente ad accompagnare la falena a casa.
Scende dalla macchina con gli occhi incollati allo schermo, non mi rigrazia neanche e non si degna di un saluto.
Poi, come a ricordarsi di me, si riavvicina alla macchina facendo fuoriuscire dalla bocca il fumo rossastro dritto sul mio schermo.

<<Amorcito, ti va di venire al mio club domani sera?>> butta lì, mentre io sono ancora stordito dal suo veleno.

<<Uhh... no, cioè, forse...? N...>> tossisco, riuscendo finalmente a respirare normalmente. <<...non so. Ti faccio sapere.>>

Le serate al club di Valentino non mi sono mai piaciute molto. Certo, oltre a sesso e droga gratis, non c'è più di tanto.
Di giochi fanno solo beer pong e poker, dove ovviamente scommettono soldi e qualche striscia di coca.
Non voglio lamentarmi, ma sicuramente, dopo quello che è accaduto, passare una serata al club è ľultima delle mie priorità.

Valentino, notandomi pensieroso, azzarda: <<Se verrai, inviterò anche Alastor.>>

Le antenne si raddrizzano nel sentire il suo nome. Basta nominarlo e vado in tilt, e questo Val lo sa bene.

Sorride, sapendo di aver fatto centro. <<Allora? Verrai?>>

<<Considerami già sui tuoi divanetti.>>

💙

Dopo qualche ora mi rendo conto della cazzata che ho fatto.
Alastor non si presenterebbe mai a quei club di merda. Non è uno che si farebbe di droga o di vagina e cazzi gratis. Si ubriacherebbe, al massimo.

Sono tentato dallo scrivere a Val che ho preso un impegno, e quindi non ci potrò essere.

Fisso la schermata sul contatto di quel viscido, ma poi poggio il telefono sul tavolo e guardo io muro davanti a me.

Cosa dovrei fare?
Scivolo giù dal divano, e mi graffio lo schermo. Perchè prendo sempre decisioni affrettate?

Continuo a disperarmi, fino a quando la vibrazione del telefono non mi fa sobbalzare.
È un messaggio da Val.
È
un
messaggio
da
Val.
Cosa dovrei aspettarmi? Perchè ho tutta quest'ansia?

Sblocco il cellulare, e leggo il messaggio dalle notifiche: "Ho invitato quella testa di cazzo. Verrà."

Fisso lo schermo incredulo. Lui? Al club di Valentino?
Il cellulare vibra di nuovo.
"Ti va di venire a casa mia? Non te ne pentirai, amorcito❤️"
Rispondo con un secco "No." all'ultimo messaggio di quella falena schifosa, mentre cerco di capacitarmi del fatto che Alastor si presenterà.
Conoscendolo, penso che darà buca all'ultimo. 'Sì, darà buca all'ultimo, per forza.'

Strangely.. mine? ~Radiostatic~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora