PARTE IIII Girasole

11 1 0
                                    



Ultimamente, qualcosa di strano mi fa sentire a disagio mentre lavoro nel negozio. Una

sensazione persistente, un piccolo fastidio che non riesco a ignorare. Ogni volta che mi muovo tra i fiori, ho la netta sensazione che qualcuno mi stia osservando. È come se ci fosse uno sguardo invisibile che mi segue, e non riesco a capire da dove venga.

Mi sorprende sentirmi così.
"Perché mi sento come se qualcuno mi stesse guardando? "
"È davvero strano". Dico a me stessa, mentre sistemo i mazzi e preparo le composizioni.
Ogni

gesto che faccio sembra attirare quell'attenzione nascosta.

"Sarà solo la mia immaginazione? O davvero qualcuno mi sta scrutando?" Continuo a pensare, mentre mi muovo con una certa cautela, cercando di scrutare la strada attraverso la vetrina del negozio. Ogni volta che mi chino per sistemare i fiori, sento questo peso invisibile. "Non può essere solo un'impressione. Deve esserci qualcosa che non vedo"

Mi ritrovo a girare la testa e a lanciare

sguardi furtivi verso la vetrina, cercando di individuare l'origine di questa sensazione inquietante, ma non vedo nulla di sospetto.

Eppure, non posso negare che è qualcosa di eccitante in tutto questo. È così strano e

intrigante sentirsi al centro di un'attenzione segreta. Cosa ci sarà dietro?

L'idea di essere osservata, senza sapere da chi, mi provoca una frizzante eccitazione. Ogni volta che sento quel sussurro di attenzione, il mio cuore accelera e mi sento viva in un modo che non avevo previsto.

Mi sorprendo a sorridere mentre lavoro, un sorriso quasi malizioso.
Mentre sistemavo un mazzo di rose fresche nel vaso di vetro trasparente, il campanello sopra la porta tintinnò. Alzai lo sguardo e vidi entrare la signora Clementine, una cliente abituale del mio negozio, una dolce signora anziana che mi ricordava tanto mia nonna. Indossava il suo solito cappellino di paglia e portava con sé una borsa a fiori, evidentemente fatta a mano.

"Buongiorno, signora Clementine!" le dissi con un sorriso, mentre mi asciugavo le mani sul grembiule.
"È un piacere rivederla."

"Buongiorno, Eve," rispose con un sorriso gentile.
"Sono qui per scegliere dei fiori per il mio Henry. Sai, oggi è il nostro anniversario."

Mi avvicinai al bancone, notando la luce malinconica nei suoi occhi.
"Mi dispiace, signora Clementine. Mi fa piacere che venga a trovarci in un giorno così speciale. Cosa pensa di prendere oggi?"

Lei si avvicinò ai mazzi di fiori esposti, passando delicatamente le dita sui petali di alcune margherite.
"Henry amava le margherite," disse, la sua voce un po' tremante.

"Erano i suoi fiori preferiti."

"Sono delle margherite bellissime," confermai.
"Vogliamo fare un bel mazzo misto con delle margherite e qualche altro fiore? Forse delle rose bianche per aggiungere un tocco di eleganza?"

La signora Clementine annuì lentamente. "Sì, mi piace l'idea. Henry adorava anche le rose bianche. Diceva sempre che gli ricordavano il giorno del nostro matrimonio."

Mi misi al lavoro, scegliendo con cura le margherite più fresche e le rose bianche più perfette. "Come sta andando la settimana, signora Clementine?" chiesi, cercando di alleggerire un po' l'atmosfera mentre componevo il mazzo.

"Abbastanza bene, cara," rispose, osservando attentamente i fiori che stavo sistemando.
"Sai, il giardino comincia a fiorire di nuovo. È sempre così bello vedere i primi germogli."

Narciso GirasoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora