PARTE XI NARCISO

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La vedo uscire dal negozio, esattamente come avevo immaginato. I suoi movimenti sono Fluidi, quasi automatici, mentre chiude la serranda, ma noto la tensione nei suoi gesti. La mia attesa sta per finire, e il pensiero che abbia davvero accettato di incontrarmi stasera mi fa accelerare il battito del cuore. Devo mantenere la calma, non posso permettermi di mostrare nemmeno un accenno di emozione. Tutto deve sembrare naturale, come se questo incontro fosse il più normale possibile, anche se so che per lei non lo è. Sono qui, appoggiato alla moto, il casco pronto nella mia mano, e il cuore che mi batte forte nel petto. L'ho aspettata come sempre, ma questa volta è diverso. Questa volta non è più solo una questione di pazienza. Questa volta, è lei che deve decidere se fidarsi o meno. Quando finalmente i nostri sguardi si incrociano, vedo l'incertezza nei suoi occhi. La sua reazione è quella che mi aspettavo: un misto di sorpresa, paura e un filo di curiosità. Non posso fare altro che restare immobile, il casco teso verso di lei in un invito silenzioso. So che ogni mia parola potrebbe spezzare questo fragile equilibrio, così scelgo il silenzio, lasciando che sia lei a prendere l'iniziativa. Per un attimo, temo che si ritiri, che decida di fuggire, ma poi, quasi contro ogni aspettativa, la vedo avvicinarsi. La sua mano si allunga verso il casco, esitante, tremante, ma alla fine lo prende. Mi sforzo di mantenere l'espressione neutra, ma dentro di me qualcosa esulta. Ha accettato. Sta per salire sulla mia moto. Quando si siede dietro di me, il contatto delle sue mani sulla mia vita mi manda un brivido lungo la schiena. Sento la tensione nei suoi muscoli, la stessa che sento in me, ma non posso permettermi di mostrarlo. Deve continuare a credere che tutto sia sotto controllo. Accendo il motore con calma, come se fosse una normale serata qualunque. Il rombo della moto copre il suono dei miei pensieri, ma dentro di me sento l'eccitazione crescere. Lei è qui, con me, ha scelto di fidarsi. Non è più solo una questione di curiosità o di indagine; è qualcosa di più profondo, qualcosa che non posso ancora decifrare del tutto. Mentre ci allontaniamo, con le luci della città che sfrecciano intorno a noi, mi concentro sulla strada, cercando di mantenere la mente lucida. Non posso permettere che l'euforia prenda il sopravvento. Ogni mossa deve essere calcolata, ogni gesto deve sembrare naturale. Questa notte è solo l'inizio, e io devo giocare le mie carte nel modo giusto. Ma una cosa è certa: lei ha fatto la sua scelta, e ora siamo finalmente in sella insieme, diretti verso ciò che ci aspetta. Ogni volta che accelero, sento le sue dita stringersi più forte intorno alla mia vita, sprofondando nella mia carne con una forza che tradisce la sua paura e la sua incertezza. È una sensazione che mi manda un brivido lungo la schiena, un misto di eccitazione e potere. La strada scorre veloce sotto di noi, ma nella mia mente inizia a costruirsi un'altra realtà, una fatta di immagini proibite e desideri nascosti. Ogni suo tocco, ogni piccolo movimento dietro di me, alimenta la mia immaginazione. Mi vedo spingere questa corsa ancora più oltre, non solo sulla strada ma anche nei pensieri più oscuri e reconditi che non oso confessare. La sua fiducia, il suo abbandonarsi alla mia guida, mi dà un senso di controllo che mi fa sentire vivo come non mai. E con quel controllo, la mia mente inizia a vagare, esplorando scenari che sfiorano il confine della depravazione, un limite che, in fondo, non so se voglio davvero attraversare o solo fantasticare. Le immagini si fanno sempre più vivide, come se la velocità della moto stesse alimentando una fiamma dentro di me. La vedo vulnerabile, completamente nelle mie mani, e questa idea mi elettrizza e mi spaventa allo stesso tempo. So che è sbagliato, che sto camminando su una linea sottile tra desiderio e ossessione, ma non riesco a fermare questi pensieri che si intrecciano nella mia mente come spire di fumo. Ogni curva, ogni scatto in avanti della moto, sembra intensificare la connessione tra noi, come se stessimo condividendo qualcosa di più profondo di una semplice corsa nella notte. Lei è qui, si fida di me, si affida a me, e questo mi dà un senso di potere che non posso ignorare. Ma con quel potere viene anche una responsabilità che non so se sono pronto ad accettare. Mentre la città sfuma in un insieme indistinto di luci e ombre, mi sforzo di mantenere il controllo, sia della moto che dei miei pensieri. So che non posso lasciare che queste fantasie prendano il sopravvento. Devo rimanere lucido, concentrato su quello che sta accadendo ora, qui, nella realtà. Ma non posso negare che il confine tra ciò che è reale e ciò che è immaginato sta diventando sempre più sottile, e la tentazione di abbandonarmi completamente a questi pensieri è forte. Ogni tocco delle sue dita, ogni respiro che sento dietro di me, mi ricorda che lei è qui, con me, e che tutto potrebbe cambiare in un istante. Ma per ora, mi limito ad accelerare, sentendo il battito del mio cuore sincronizzarsi con il rombo della moto, mentre nella mia mente si dispiega un mondo di desideri nascosti, pronti a esplodere se solo gliene dessi l'opportunità. Proprio ad una delle ultime curve mi torna in mente quel giorno, e non riesco a distogliere il pensiero di quando l'ho vista per la prima volta senza che lei lo sapesse. Era un pomeriggio come tanti altri, o almeno così pensavo. Seduto alla mia scrivania, mi sono distratto per un attimo, alzando lo sguardo dalla pila di documenti e scartoffie che mi soffocavano, e la vidi. Dalla finestra del mio ufficio, l'angolo visuale era perfetto, e mi colse di sorpresa. Lei era lì, nella sua stanza, apparentemente ignara del mondo esterno, immersa in un momento di intimità così puro, così disarmante. Le sue piccole mani si muovevano con una grazia lenta, esplorando se stessa con un'innocenza che mi lasciò senza fiato. Ricordo ancora il modo in cui la luce del pomeriggio filtrava attraverso le tende, sfiorando la sua pelle, rendendo ogni dettaglio vivido nella mia mente. Quel momento non avrebbe dovuto essere per me, eppure io ero lì, testimone involontario e incapace di distogliere lo sguardo. La mia mente ha memorizzato ogni istante, ogni movimento, mentre lei si abbandonava al piacere, ignara di essere osservata.

Narciso GirasoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora