Capitolo Sedici

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AYDEN

La notte avvolgeva il resort in un silenzio ovattato, interrotto solo dal mare.

Seduto sul terrazzino, della mia suite, esaminavo al computer portatile alcuni file riguardanti ogni dipendente.

Ovviamente, mi soffermai in particolar modo sui nuovi arrivati.

Nessuno aveva dei precedenti, nessuno aveva una storia alle spalle particolarmente strana o sospettosa.

Mentre bevevo un sorso di whisky e fumavo l'ennesima sigaretta, aprii il fascicolo che riguardava Ashley.

Non era la prima volta che lo leggevo, già mi ero abbastanza documentato il primo giorno, poco prima di volerla licenziare.

Avevo scoperto il suo nome completo, l'età, il quartiere in cui viveva insieme a due coinquilini.

È nata a cresciuta in Inghilterra, assieme ai genitori e suo fratello minore, Mike.
Si era laureata con 100 e Lode all'University of the Arts London (UAL).

E brava la ragazzina. Chi l'avrebbe mai detto?

In passato aveva avuto diversi episodi legati alla cardiopatia, attualmente tenuta sotto controllo.

Mi focalizzai sulla foto usata per il suo profilo aziendale.
Sorrideva, ed era bellissima.

I miei pensieri tornavano alla sera precedente.
Alla tensione tra noi, il contatto con la sua pelle, e il ricordo di un bacio mancato.

Gliene avrei dato volentieri uno.
O più di uno.

L'avrei distesa sul suo letto e le avrei fatta godere come solo io sapevo fare.

E riecco il mio amico lì sotto che si risvegliava dal pisolino.

Un colpo alla porta mi fece alzare lo sguardo.

Mi alzai, lasciando il bicchiere quasi vuoto sul tavolino, e andai ad aprire.

Ashley era lì, con un sorriso incerto.

《Buonasera, Mr. Evans.》 disse, la voce dolce ma carica di tensione.

I miei occhi si spalancarono, colmi di stupore.

《Ashley, che ci fai qui?》

Rimase immobile per un istante.
Cercava di mantenere lo sguardo alto verso di me, nonostante continuasse a cadere sul mio petto nudo.

《V-volevo un consiglio sul progetto a cui sto lavorando》

Incrociai le braccia e mi appoggiai allo stipite della porta.

《Alle due di notte? Non ti sembra un po' tardi?》

La vidi maledersi per essersi presentata

《Mi scusi, ha pienamente ragione. Le auguro una buonanotte.》

Si girò e fece per andarsene, ma la trattenni, stringendole delicatamente il polso.

《Aspetta》

Indicai la mia stanza.

《Vieni, entra》

Non so perché lo feci sinceramente.

Parlare di lavoro era proprio l'ultima cosa che volessi fare.

Dopo un po' di esitazione decise di accettare l'invito. Scrutò la mia suite da capo a fondo, come se avesse qualcosa di particolare rispetto alle altre.
O come se stesse cercando qualcosa o qualcuno.

《Ti ascolto, dimmi tutto.》

Le dissi dopo aver abbassato lo schermo del computer su cui era aperta la sua pagina.

《Non è successo nulla ieri sera, vero?》

Questa mattina a lavoro, Ashley mi parve particolarmente agitata, ed ora non era da meno.

《Questo è il famoso progetto di cui volevi parlarmi?》

Le domandai corrugando le sopracciglia.

Ci penso sù prima di rispondere.

《In verità sì, ho paura di aver detto o fatto qualcosa di sbagliato》

《Ashley Morgenstern che ha paura di qualcosa?》

Dopo aver finito di ispezionare la stanza, si fermò davanti a me.

《Tutti hanno paura di qualcosa, Mr. Evans》

Indossava una gonna corta e una canottiera. Senza reggiseno.
Notai subito i capezzoli turgidi al di sotto.

Cristo. Voleva farmi morire prima del previsto.

《Beh, a parte tuffarti in piscina e cercato di baciarmi, non è successo molto.》

La vidi bloccarsi, a bocca aperta.
Le guance divennero rosse.

《C-ci siamo baciati?》

Recuperai il bicchiere sul terrazzino e, rientrando in stanza, bevvi l'ultimo sorso.

《No, ti ho fermata in tempo》risposi, rassicurandola.

《Oh》

Sembrava colpita da una strana nota di delusione.

Ashley si schiarì la gola, cercando di distogliere la mente dall'imbarazzo.

《Posso usare il bagno?》

Perché cazzo era così strana e nervosa?

《Prego》le indicai la porta, dalla quale uscì qualche minuto dopo.

Pensai che si fosse bagnata il volto poiché era ancora leggermente umido.

《Perché non hai voluto baciarmi?》sbottò all'improvviso, avvicinandosi a me.

La guardai con uno sguardo serio.

《Ashley, eri ubriaca. Non potrei mai approfittarmi di te in quello stato》

Pare quasi fregarsene della mia riposta.

《Se ci fosse stata Tiana, l'avresti fatto》

Mi puntò il dito.

《Che razza di discorso è? Hai bevuto di nuovo?》

E soprattutto che razza di pensiero aveva su di me quella sciocca ragazzina?

《Non sono mai stata così lucida in vita mia》

Incrociò le braccia sul petto. E il mio sguardo cadde sul suo seno.

《Sì, probabilmente l'avrei baciata》

Mi avvicinai eliminando la piccola distanza tra di noi.

《E quasi sicuramente l'avrei anche scopata》

Deglutì.
Percepivo da parte sua un mix di imbarazzo, eccitazione e nervosismo.

《Ma lei non è te, Ash》

Le sfiorai la guancia arrossata con la mano, e le sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

《Con te è diverso》

《Definisci diverso》

Dischiuse le labbra e mi guardò intensamente.

Piccola vipera maledetta.

《Con lei c'è pura attrazione fisica. Mi accontenta in tutto ciò che voglio ed è molto brava a farmi distrarre.》

I nostri corpi erano praticamente attaccati. Sentivo il suo calore, il suo profumo dolce.

《Ma tu, piccola stupida, sei capace di fottermi il cervello anche solo con uno sguardo》

My Heart Is YoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora