12. Con grazia, come una principessa

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Ciao Stelline 💖 come state? vi ricordo di seguirmi su Instagram per commentare il capitolo insieme mi chiamo scarlettcooper__  e anche su Tik Tok scarlett.cooper1 dove pubblico sempre spoiler. Spero la storia vi stia piacendo, lasciate una stellina o un commento se vi va 💗

Isabelle

Quando la sveglia si decide a suonare i miei occhi sono già spalancati, fisso il soffitto della mia camera sperando di essere inghiottita da quell'oscurità densa e porre fine ai miei tormenti questo perché

Non era Adam il problema, io lo ero.

Non erano i miei amici a escludermi, ero io a farlo.

Non era la mia famiglia a odiarmi, io ero l'unico errore.

Tutto questo a causa di un unico e ingombrante scherzo: il mio aspetto. Continuavo a ripetermi in queste ore come in una litania che fossi la persona più mostruosa su questa terra, e le voci erano sempre così brave a convincermi fosse la verità.

Se solo fossi stata diversa, se solo fossi stata più bella... sarebbero stati più gentili con me.

Non c'è posto sicuro in questo mondo per le principesse come me, è solo la mia torre maledetta a custodire le mie lacrime. Intrisa di fango e gettata nella melma più putrida il mio corpo esausto riposa, mentre i miei fantasmi vegliano su di me. Ho al mio fianco, su un campo di battaglia inaridito, un calamaio, delle pagine strappate e vetri rotti a tagliuzzare le mie mani macchiate da inchiostro.

Sapevo che oggi le cose non sarebbero andate nel modo giusto, non avevo aperto neanche per sbaglio il mio nemico giurato e avevo costretto i miei occhi a posarsi ovunque in quelle quattro mura tranne che su di me. Avevo deciso di non andare a lezione così avevo passato tutta la mattina a leggere nel mio letto e a soffocare le mie lacrime e i miei singhiozzi, fissando l'unico spiraglio di luce presente nella stanza lasciato filtrare libero dalle tende della mia finestra mentre nella commiserazione scivolava la mia disperata e inutile dignità.

Dopo pranzo, che avevo deliberatamente saltato, mi ero decisa ad alzarmi dalla mia cella e aprire le finestre consapevole ormai che sarei rimasta per sempre nella mia solitudine. Avevo rifatto il letto e anche una doccia scoppiando a piangere alla vista di quei rotolini che sembravano spuntare ovunque, di quelle smagliature che circondavano la mia pancia.

Quale orrore, quale essere immondo si nasconde sotto strati e strati di vestiti.

Stavo per buttarmi di nuovo a letto quando il mio telefono suona all'improvviso, oggi avevo evitato chiunque mi ero limitata solo ad avvisare Joe, Kellie e Clara della mia assenza.

La giornata, infatti, stava solo per peggiorare erano i miei genitori su facetime. Ci penso velocemente due volte se accettare o no questa chiamata, e sono tentata di rifiutarla ma se lo facessi mia madre inizierebbe a fare il quarto grado per cui consapevole della punizione che avrei inflitto a me stessa accetto.

Gloria e Anthony Patch, i miei amorevoli genitori eccoli ora di fronte il mio schermo.

«Isabelle non ci hai chiamato per quasi una settimana, ti rendi conto?» chissà perché mamma, io sto bene comunque tu?

Mi trattengo dall'alzare gli occhi al cielo e stringo la mia figura tra le spalle «Hai ragione mamma, perdonami sto studiando molto e non ho avuto tempo»

«Studiando molto» dice mio padre facendo virgolette con un tono di scherno che non ha problemi nel far presente come sempre.

«Accetto queste parole da tuo fratello, ma non certamente da una come te che passa le sue giornate a leggere romanzetti da quattro soldi. Tu lo chiami studio quello?» replica sbeffeggiandomi ancora con questa storia.

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