15. Il rosso scarlatto sulle tue labbra

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Ciao stelline, vi aspetto su Instagram per commentare insieme il capitolo potete trovarmi come scarlettcooper__ Lasciate una stellina o un commento se vi va 💖

Isabelle

Avevo sei anni quando compresi per la prima volta che avrei dovuto nascondermi persino in casa mia per poter mangiare qualcosa, di solito era la governante a prepararmi qualche panino che mangiucchiavo di nascosto sotto le coperte di camera mia dopo aver sentito le luci di sotto spegnersi. Fingevo di non avere fame, di lasciare la maggior parte della mia porzione nel piatto e tutto questo per compiacere i miei genitori.

Avevo fame, avevo tanta fame, ma avrei continuato a sottrarmi alla loro vista perché questa era l'unica maniera che avevo per non piangere. Gli anni passavano e la vergogna cresceva a dismisura con me, mi avevano urlato contro così tante volte che avevo poi imparato ad amare il buio del mio armadio, a sfamarmi sotto le coperte e trattenere il respiro camminando per i corridoi.

Mi terrorizzava l'idea di mangiare con qualcuno di cui non mi fidavo o non conoscevo, ci erano volute settimane prima che potessi farlo con Joe o Kellie, Lottie o Ivy e nonostante si trattasse dei miei migliori amici facevo ancora fatica. Aspettavo che fossero loro a dare il primo boccone, cercavo di lasciare qualcosa nel piatto, di prendere la porzione più piccola e non esagerare con le salse. Cosa avrebbero pensato di me se mi avessero visto mangiare un menù large? Se avessi consumato tutta la mia pizza?

Ora non avevo più fame, ma avevo con me una grande voglia di tornare sotto le coperte.

Impaurita di cosa avrebbe potuto pensare Adam, stringevo la borsetta sulla mia spalla auspicando non potesse notare il tremore fra le mie mani. Pregavo potesse sedersi lontano da me in modo tale da spiluccare qualcosa senza farmi troppo notare.

Mi dispiaceva dei miei stessi pensieri, mi dispiaceva per quella bambina rimasta intrappolata in quel palazzo ghiacciato da cui non aveva ancora trovato il piano di fuga giusto per uscire.

Quel posto mi faceva sentire senza valore, e lo ero, lo ero ancora per loro.

«Andiamo stellina? Jack mi ha scritto di trovarsi già dentro con Kellie e Ivy, manchiamo all'appello noi due, Dylan, Clara e Travis» pronuncia Adam scendendo dalla macchina facendo subito il giro, e anche io mi appresto ad aprire lo sportello.

Noto subito Adam davanti a me che abbassa la sua mano sconsolato mentre io chiudo lo sportello dietro di me. Non dirmi che in realtà avrebbe voluto aprire la mia portiera da vero gentiluomo e io invece ero scesa prima del previsto senza problemi!?

Adam fa una risatina nervosa chiudendo l'auto dal telecomando che tiene in mano. Che figura Isabelle, sei sempre la solita!

Seguo Adam posto accanto a me verso il ristorante con le nostre mani che si sfiorano senza toccarsi mai realmente, e vorrei afferrare la sua presa ma ho il timore di sembrare una sciocca o peggio ancora di infastidirlo.

Scuoto la testa lasciando perdere le mie fantasie.

Arrossisco quando è Adam ad aprire la porta per me e farmi avanzare prima di lui, non mi era mai successo prima, anche in caffetteria in università, di solito mi viene sempre sbattuta contro.

«Almeno su questo sono riuscito ad averla vinta» esclama sorridendo facendomi capire di superarlo per raggiungere gli altri verso il nostro tavolo.

Questo ristorante è veramente delizioso, non che io sia esperta in materia considerato non abbia girato chissà quanti posti in vita mia, ma lo trovo davvero carino. Lo stile è molto elegante con maestosi lampadari che penzolano dal soffitto, le sedute in velluto rosso e le luci soffuse rendono l'ambiente ricercato e oh! È presente anche un angolo bar al centro della sala.

La Principessa Di FangoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora