4 - ...C'è L'inconsapevolezza... (Pt.3)

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Burnin' for you, dei Blue Oyster, e Nowel si buttò in pista senza pensarci due volte, voltandosi solo per guardare chi fosse rimasto seduto sul divanetto: Tracy e Grace.

Slanciò la mano ad invitarle a ballare ma il muro di decibel glielo impedì. Ritentò, ma quel treno merci di Hiden lo afferrò sotto le braccia, trascinandolo al centro della folla.

Volavano gomitate e spintoni, sgambetti e pestoni, tra un passo di lì e uno di qua, ad atteggiarsi da ballerini provetti quando in realtà si era molto più impegnati a mantenersi in equilibrio.

Le luci e il fumo accecavano più del sole, eppure, ad ogni cambio di ritmo, Nowel sollevava lo sguardo a bucare quella schiera di teste che lo separavano dal divanetto.

Era un'impresa ardua, resa quasi impossibile da tutto quell'alcol in corpo, ma era quella tonnellata di ostacoli, schierati lungo la meta, a fargli battere forte il cuore ogni volta che riusciva a scorgerla, intenta a mescolare il cocktail o a scuotere la testa. E in quel secondo il frastuono si trasformava in sottofondo, la baraonda diventava quiete, e quel posto sconosciuto e lontano da casa gli appariva familiare e prezioso, così tanto da non volersene più separare.

Continuò a farlo finché non la trovò più, cercandola dappertutto, scrutando ogni angolo nascosto davanti a lui. Niente. Si voltò, ma tutto quello che vide fu un repentino spostamento d'aria al di là di un separé.

«È l'ora di rifare il pieno!» urlò Hiden agguantandolo di spalle, trascinandolo con sé.

≈ ≈ ≈

«C'è mancato un pelo» esclamò Leah raggomitolata su un divanetto.

«Quando la finirai di pedinarlo?» gli domandò Wilbur sorseggiando dal bicchiere, ricevendo una linguaccia in risposta.

«Piuttosto tu: cosa ci fai qui?»

«Ho carbonizzato una mano a un alchimista. Non è molto, ma mi sono meritato un goccio.»

Leah a quelle parole si strinse in se stessa, abbassando lo sguardo: «È costato di più a te.»

«Non importa» rispose di botto Wilbur, prendendosi un sorso. «Il problema rimane,» mescolando il bicchiere, «cosa ci faceva un alchimista ordinario in un rapimento?»Leah lo guardò negli occhi: «Pensi quello che penso io?» ricevendo in risposta un cenno d'approvazione con la testa. «Ma se non era un rapimento...» iniziò venendo però interrotta da Wilbur: «Il comando centrale ci ha mentito.»

«Non saltiamo a conclusioni affrettate. Potrebbero solo essersi sbagliati.»

Wilbur prese un altro sorso: «14 anni di missioni sul campo. Sai quante volte le informazioni erano sbagliate? Neanche una.»

«E quella ragazza? Sei riuscito a scoprire chi fosse?»

«No. Ho provato a controllare l'archivio ma niente.»

«Nuova recluta?» ricevendo in cambio uno scrollone con la testa: «Nessuna recluta si comporterebbe in quel modo. L'unica cosa certa è che era lì appositamente per quel ragazzo.»

«Per Nowel?»

Wilbur sbuffò, calcando il tono: «Sì, per Nowel.»

CHAKRA Vol.1-2-3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora