«Non so cosa sia stato peggio: Sparare fino a farmi bruciare le mani e comunque venire insultati da Grace, oppure essere completamente ignorati da Finik come se neanche esistessi.»
Hiden sorrise: «Ora sai perché mi assicuro che non ci siano armi nella stanza prima di prendere di mira Grace. Quanto a Finik vedrò di scambiare quattro chiacchiere con quel nerdaccio schifoso» sbattendosi un pugno nella mano. «Ma in un modo o nell'altro si stanno tutti impegnando a insegnarti qualcosa. Dovrò impegnarmi anch'io allora» concluse tirandosi su in piedi e facendo cenno a Nowel di seguirlo.
«Ti hanno insegnato un bel po' di stronzate utili se sei "armato", ma cosa succede se i tuoi migliori amici restano i cazzotti?» mettendosi in guardia, smorzando quel brusio di manubri e attrezzi sbattuti e malmenati, attirando su di se le attenzioni dei presenti in sala.
«Forza, resistenza, agilità, precisione. Sono tutti concetti che un buon combattente dovrebbe tenere a mente. Ma cosa succede se il tuo avversario è più agile di te,» scattando sui piedi a saltellargli attorno, così veloce da moltiplicarsi alla vista, «più preciso di te,» colpendolo a schicchere e costringendolo ad alzare inutilmente la guardia finché dopo il centesimo pizzicotto non reagì cercando di colpire uno di quei miraggi, «più resistente di te,» smettendo di saltare e bloccandosi ad osservare il pugno ricevuto allo stomaco senza che neanche una smorfia gli intaccasse il viso, «e persino più forte di te?» caricando indietro il destro come una molla per schiantarglielo contro.
Nowel ritirò su la guardia, chiudendo gli occhi e aspettando qualche secondo prima di riaprirli, notando che nulla era cambiato.
«È la volontà che ti tiene in piedi ogni volta che stai per cadere» ancora fermo in posa con il pugno a pochi centimetri dal viso di Nowel, appena prima che lo spostamento d'aria non trascinasse a terra il ragazzo.
«Vedi, non hai capito un cazzo. Da capo.»
≈ ≈ ≈
«Tieni le gambe larghe» o ancora, «il busto in avanti, come una cazzo di oca impettita» oppure, «Guardami! Così. Devi tenerla così la guardia» finché i rimproveri non andarono a scemare, divenendo via via sempre più degli accorgimenti tra un colpo e l'altro.
«Mostrami la guardia» e subito il ragazzo alzò le braccia davanti a lui, piegandosi con la schiena a spostare il peso in avanti.
Hiden annuì sorridente appena prima di scagliargli contro un altro pugno rasente al volto, impattandolo con l'aria. Nowel barcollò sulle gambe, ancora con lo sguardo vigile, e finalmente non cadde più.
Ritrasse allora il pugno, portandosi la lingua tra i denti e aspettando il momento in cui Nowel abbassò la guardia: «Ancora!» e subito partì il sinistro, come un razzo, dritto sugli avambracci del ragazzo, senza fermarsi, facendolo schizzare via lontano, infondo alla sala pesi e sui macchinari in essa custoditi.
Un bagliore grigio esplose nella stanza partendo da Hiden e propagandosi come un'onda. Rimbalzò poi indietro come un elastico fino alla sua origine, ora in aria e fulminea. Agguantò Nowel per il busto, trascinandolo via dalla traiettoria terminante sul ferro di un bilanciere, rotolando infine sul fianco a schiantarsi contro la parete. Digrignò i denti finché il ragazzo non si rialzò a guardarlo. Si ingoiò allora quella smorfia per mostrargli un sorriso: «Non c'è di che.»
≈ ≈ ≈
«Non c'è niente di meglio dopo una lunga giornata di fatica» esclamò Hiden spalmato sul marmo a cercare una salvietta tra il vapore.
«Ho tutte le ossa rotte!» si lamentò Nowel più e più volte, tenendosi la schiena e girandosi a trovare una posizione comoda.
«Vuol dire che hai lavorato bene. Domani starai meglio. E se continuerai a farlo tutti i giorni tra un paio d'anni potresti ritrovarti scolpito come il bel ragazzo che ti sta affianco» alzandosi in un lampo a mostrare i muscoli con ancora la salvietta sugli occhi.
«Ci sarà qualche marchingegno soprannaturale che mi faccia diventare grosso subito.»
«Certo, se vuoi le palle grosse come una nocciolina. Io preferisco essere grosso sia sopra che sotto, come gradiscono le signore» togliendosi l'asciugamano in vita e continuando a gonfiare i muscoli: «Guarda che roba!» scuotendo tutto ciò che si poteva scuotere.
«Hiden vatti a fare questa cazzo di doccia fredda» gli rispose Nowel facendolo sghignazzare a crepapelle finché all'improvviso non ritornò serio, arrestandosi a guardare in alto. Attorciglio l'asciugamano a farlo schioccare come una frusta sulla grata sopra la sua testa: ne fuoriuscì un urletto femminile prima che un tonfo fragoroso non riempisse la stanza.
«La prossima volta cerca di non ansimare così forte» disse Hiden alla ragazza spiaccicata a terra prima che si rialzasse con uno scatto: «Non so resisterti!»
«Te l'ho già detto Dasy: non ti toccherei neanche con il cazzo di un altro.»
«Quindi sareste in due?! Diventerebbe un Threesome! Oddio, quanta carne al fuoco. E tutta per me» mostrando una faccia tanto perversa quanto accaldata.
«No, nessuno ti toccherebbe. Sei agghiacciante.»
«Per prima cosa mi tocco già abbastanza per conto mio, e agghiacciante non direi proprio. Bollente, al massimo, per questo sono nuda.»
«A proposito di questo...» indicando Nowel, pietrificato e vulcanico in faccia, a coprirsela, lasciando uno spiraglio sulle nudità della ragazza.
«E non ha ancora visto niente!» tenendosi il seno e sballonzolandoglielo davanti, venendo però subito agguantata da Hiden con un asciugamano, arrotolandocela dentro per poi trascinarla fuori dalla sauna.
«Fatti una doccia fredda e vediamoci al bar» le urlò dietro. «Ah, però. Questa mi si è ritorta contro. Vero Nowel?» ridendo e cercando il ragazzo, trovandolo però svenuto sul marmo, esploso in faccia così come nel resto del corpo.
«Pivello» dandogli un paio di colpi di frusta con l'asciugamano: «Sveglia! Ti voglio in piena forma al bar stasera.»
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CHAKRA Vol.1-2-3
AdventureMeritavi tutto questo? Urlalo al destino che ti ha spinto fin qui, che ti ha portato via tutto: PERCHÉ MI HAI FATTO QUESTO!? E gridalo che sei egoista, che se lo prenda qualcun altro tutto il male che ti schiaccia: PERCHÉ PROPRIO A ME!? Trova il cor...